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LA BOTTE PIENA E L'ANNUNZIATA INCAZZATA (IL RIDICOLO E' IL MIO MESTIERE) - ZINGARETTI A "MEZZ'ORA IN PIÙ" È RIUSCITO A FARE IMBESTIALIRE LA CONDUTTRICE MICA SU DRAGHI O CONTE, MA PER UN DETTO POPOLARE: "LA LEGA? VUOLE LA BOTTE PIENA E LA MOGLIE UBRIACA" - APRITI CIELO: LA GIORNALISTA LO HA CAZZIATO PER QUESTO MODO DI DIRE "VETEROMASCHILISTA, VECCHIO E POLITICAMENTE SCORRETTO", TANTO CHE ZINGA HA RIPIEGATO PARLANDO DI "MARITO UBRIACO"...
nicola zingaretti e lucia annunziata
Una vera e propria notizia: Lucia Annunziata ha redarguito Nicola Zingaretti. Proprio così. Su Rai Tre la conduttrice di Mezz'ora in più ha lanciato una frecciatina a quello che ancora chiama "segretario" del Partito democratico.
Il motivo è spiegato dal Tempo che nell'edizione del 13 aprile ricorda come la Annunziata non abbia bacchettato il governatore del Lazio per "gli scandali", né "per la linea del partito", ma perché Zingaretti ha evocato il detto popolare "volere la botte piena e la moglie ubriaca".
Per la Annunziata si tratta infatti di un modo di dire veteromaschilista, vecchio e politicamente scorretto. Quanto è bastato al dem per fare un passo indietro, parlando di "marito ubriaco".
Spazio durante l'ospitata anche agli attacchi a Matteo Salvini: "Ha condiviso tutte le scelte del governo Draghi. La differenza è tra chi ha il coraggio di dialogare ma di assumersi responsabilità e la furbizia di chi gestisce il potere nel governo e poi va a fare demagogia nelle piazze a dire, avete ragione - ha attaccato nel salotto della Annunziata -. La demagogia cavalca i problemi, la bella politica deve avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità".
E ancora: "Salvini e la Lega hanno condiviso tutte le scelte governo, quindi si assumano le loro responsabilità. O si fa come me che mi assumo le mie responsabilità: li ascolto, ma dico che riaprire sarebbe una catastrofe o si ha la furbizia di condividere le scelte e poi si va nelle piazze a dar loro ragione. La Lega deve decidere: non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca".
"Per fortuna - a detta giusto di Zingaretti - il Pd non è un partito personale, che rischiano di diventare delle sette. Mi auguro che rimanga per sempre un partito plurale. Che ci siano delle aree è normale, la patologia è la gestione del potere, che è un problema. Se c’è la moria delle idee, se è solo gestione del presente, c’è epilogo non felice". Ma Zingaretti non si è dimesso da segretario proprio perché i dem pensavano solo alle poltrone?
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