1. BRACCIO DI FERRO TRA GIORNALISTI E RCS SULLA VENDITA DELLA SEDE DI VIA SOLFERINO 2. E DOPO LA PRESA DI POSIZIONE DEL CDR CHE MINACCIA INIZIATIVE IN TRIBUNALE PER IMPEDIRNE LA VENDITA IL PRESIDENTE DEL CDA, PROVASOLI, POTREBBE DIMETTERSI NON AVENDO PIU’ ALLE SPALLE UN AZIONARIATO FORTE DOPO LA DISDETTA DEL “PATTO DI SINDACATO” 3. INTANTO FLEBUCCIO DE BORTOLI STA CERCANDO DI VARARE IL NUOVO PIANO EDITORIALE CHE NON INCONTRA I FAVORI DEI CRONISTI. A COMINCIARE DALLA NUOVA SEZIONE DI 10 PAGINE “TEMPI LIBERI” IMBOTTITO, SECONDO IL CDR, DA TROPPE “MARKETTE”

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DAGOREPORT
Che brutta aria tira in via Solferino!
Stavolta partiamo da piani bassi.
Dalla redazione.
Mentre la casa brucia e ha preso il via la cassa integrazione, i giornalisti sono stati invitati a frequentare dei corsi specializzati per imparare a "parlare in pubblico".
Il che sembra prefigurare per loro un futuro da piazzisti della notizia.

Ma c'è poco da scherzare sul futuro del Corrierone alle prese, tra l'altro, con un piano editoriale che non sembra incontrare i favori della redazione già con il morale sotto la suola delle scarpe per l'annunciata vendita della sede storica. E negli incontri con direttore Flebuccio de Bortoli non sono mancate le obiezioni sull'ennesimo restyling del quotidiano dei Poteri marci con il previsto e annunciato del solito rimescolamento di pagine e di capi e capetti cui affidare il desk.

In attesa del nuovo modello di giornale immaginato (sulla carta), ma adiacente al web, dal direttore per offrire così "un prodotto ricco di valore informativo e di opinione che meriti l'acquisto in edicola", si rimette mano per la centesima volta alle pagine di fine settimane "Tempi liberi".

Le pagine edite nel fine settimana forse in passato hanno incontrato i favori dei pubblicitari ma non l'attenzione dei lettori.
Altrimenti non si comprende perché ci si rimette mano.
Tant'è che il comitato di redazione aspettando de Bortoli-Godot ha fatto presente che sono messe in pagine troppe "markette" su imput diretto dei signori del marketing. Forse facendo finta anche loro d'ignorare che "Tempi liberi", come altre iniziative redazionali, sono nate con il precipuo obiettivo di accontentare e soddisfare al massimo i clienti della pubblicità.

Né si ricorda, comunque, uno straccio di redattore che, pubblicamente, si sia rifiutato di firmare certi articoli a dir poco inverecondi e fuori da ogni codice deontologico.
A quanto si sa recentemente soltanto il povero direttore del mensile "il Messaggero di Sant'Antonio" di Padova (oltre mezzo milione di copie vendute), il francescano don Ugo Sartorio, è stato sospeso in via precauzionale dall'ordine dei giornalisti per aver "spacciato" interviste e articoli che invece erano pagati dagli inserzionisti.

La legge sulla stampa impone che ci sia una netta separazione tra le notizie e la pubblicità. Compresa quella palesemente occulta.
Non resta da vedere cosa offriranno le dieci pagine di "Tempi liberi" che saranno offerte alla lettura dal giovedì al venerdì. Nell'attesa per il capo-desk circola già il nome di Michela Mantovan che lascerebbe il "politico" il cui testimone sarebbe raccolto dal suo attuale vice, Marco Ascione.

Nei giorni scorsi per quella posizione era emersa anche la candidatura di Mario Garofalo, attuale responsabile di "Cronache italiane". Di certo a "Tempi liberi" Michela Mantovan sarà affiancata da Danieta Monti, Angela Frenda e Matteo Persivale.

Se dai piani bassi del Corriere si sale ai piani alti, l'atmosfera novembrina non muta. Dopo l'ennesimo rinvio del consiglio d'amministrazione che doveva ratificare la vendita per circa 150 milioni di euro al fondo americano Blackstone degli immobili Solferino-San Marco, un nuovo appuntamento è stato fissato per il 5 novembre.

Ma su questa scadenza pesa il pronunciamento del Comitato di redazione pronto a portare il board del Corriere in tribunale per violazione dei precedenti "patti" e "lodi" siglati in passato dall'azienda.

E non è escluso che il presidente del consiglio d'amministrazione, Angelo Provasoli, che l'altro giorno ha disertato la riunione provocandone il rinvio, possa dimettersi non avendo più alle spalle un azionista forte dopo lo scioglimento del "patto di sindacato".

 

SEDE CORRIERE DELLA SERA Sede del Corriere della Sera in via SolferinoFERRUCCIO DE BORTOLI INGE FELTRINELLI FRANCESCO MICHELI INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO Ferruccio De Bortoli messaggero Angelo Provasoli