BOCCONI AMARI PER OBAMA: IL SUO CIBO PREFERITO? I BROCCOLI! MA SE SI ABBOFFA DI COSTOLETTE E SALSICCE

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Paolo Valentino per "Il Corriere della Sera"

In una capitale americana già gravida e lacerata da temi scottanti e complessi - dalla nuova legge sull'immigrazione al rinvio della riforma sanitaria, da cosa fare in Egitto ai problemi creati dalla NSA (National Security Agency) con gli alleati europei -, un altro, annoso dibattito torna a ingolfare l'agenda politica di Washington: i broccoli.

Certo non poteva neppure immaginare, il presidente Barack Obama, di scatenare l'inferno, quando si è presentato per fare una simpatica improvvisata al Kids' State Dinner, un pranzo alla Casa Bianca, offerto dalla first lady Michelle a 54 bambini provenienti da tutti gli Stati Uniti, premiati per aver presentato ricette di cucina sane e poco caloriche, nel quadro della sua campagna antiobesità.

«Qual è il tuo cibo preferito?», ha chiesto al Presidente uno dei piccoli invitati. «Broccoli», è stata la sua risposta. Non l'avesse mai detto. In poche ore, siti Internet, social media, televisioni e radio sono state inondate di commenti. E la pianta erbacea della famiglia delle Crucifere è diventata materia di scandalo.

Prima accusa al Presidente: è un ipocrita. Ben conosciuta è infatti la sua passione per cibi all american, consumati in copiose quantità nelle sue campagne elettorali: salsicce piccanti a Washington, cheesesteak a Filadelfia, costolette di maiale in North Carolina e quant'altro. «È facile mentire ai bambini», ha twittato il blog di Comedy Central, il popolare canale dei comici televisivi.

Si potrebbe obiettare che era una bugia innocente, fatta in nome di un'alimentazione sana. Ma Ari Fleischer, l'ex portavoce di George W. Bush, non ha voluto sentire ragioni: «Che razza di Presidente è quello che dice di preferire i broccoli? È lo stesso che nel 2008 si lamentava del prezzo della rucola a Whole Foods?». Detto altrimenti: Barack Obama è un fighetto.

Nel caso dei broccoli, però, i Bush e il loro clan non sono neutrali. Nel 1990, infatti, George Bush padre, stanco di vederseli sempre serviti come contorno sull'Air Force One, esplose con il celebre: «Odio i broccoli. Sono il presidente degli Stati Uniti e non ne mangerò mai più in vita mia».

Mal gliene incolse. Pochi giorni dopo i produttori della verdura fecero depositare davanti alla Casa Bianca un carico di 10 tonnellate di broccoli in omaggio per Bush che, obtorto collo, dovette accettarli. Ma il tema diventò un'arma della campagna di Bill Clinton, che fra i suoi slogan nel 1992 ebbe quello molto popolare: «Riportiamo i broccoli alla Casa Bianca». Come fu del caso.

Insomma, la nostra verdura ha un posto importante e denso di significati nella vita pubblica americana. Lo dimostra il dibattito del 2012 alla Corte Suprema sulla costituzionalità del mandato obbligatorio previsto dalla riforma sanitaria. Una delle più severe linee di attacco del giudice ultraconservatore Antonin Scalia, contrario alla misura, fu proprio quella ortofrutticola: «L'obbligo per ognuno di comprarsi una polizza medica sarebbe come se lo Stato rendesse obbligatorio acquistare broccoli perché fanno bene». Seguirono altri 7 riferimenti all'ortaggio.

 

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