A ROMA SI SBROCCOLA - L’ULTIMA TROVATA DELL’INEFFABILE SOVRINTENDENTE UMBERTO BROCCOLI, TANTO CARO AD ALE-DANNO (MA SOLO A LUI) - AL GRIDO DI “CHI SE NE FOTTE DELLA CULTURA SE NON PRODUCE SOLDI” DECIDE CHE I MUSEI CON MENO DI 20 MILA VISITATORI L’ANNO DEVONO CHIUDERE - RISCHIANO L’ESTINZIONE: IL MUSEO NAPOLEONICO, IL BILOTTI, IL MUSEO BARRACCO E LA SPLENDIDA CASA MUSEO PIETRO CANONICA DI VILLA BORGHESE…

Alessandra Mammì per l'Espresso http://mammi.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/06/03/broccoli-sterminator/

Ancora lui. L'ineffabile Umberto Broccoli chiamato dal sindaco di Roma, Alemanno a sovrintendere musei per chiara fama (chiara al sindaco ma a noi sempre meno), perché il pirotecnico Broccoli nonostante si dichiari medievista, programmista televisivo e radiofonico, giornalista e opinionista, (come si legge sul www.umbertobroccoli.it suo sito ufficiale che si apre con galleria di foto che lo immortalano in diverse situazioni e sempre accanto ad Alemanno) ha uno spiccato senso del profitto che applica con convinzione come metro di giudizio sul valore di monumenti e musei grandi e piccoli.

Così dopo aver parcheggiato un buon numero di city car Dany prodotta dalla Belumbury del rampante imprenditore Stefano Maccagnani intorno all'Ara Pacis e ululato in una indimenticabile conferenza stampa al Macro che "pecunia non olet" per cui che male c'è se nelle sale dei musei entrano macchine e light box pubblicitari (è la crisi bellezza), ora ha deciso che i piccoli devono morire.

Se un museo non conta più di 20 mila visitatori si chiuda e punto. Valore scientifico? pazienza. Arricchimento culturale? Arricchimento che? Insomma Broccoli è uomo pratico e ha già messo sulla lista nera il Museo Napoleonico, il Bilotti, il bellissimo museo Barracco e la casa museo Pietro Canonica di Villa Borghese. Un gioiello fra i pini. Una di quelle case museo piene di storia e di sapori che ci potrebbero invidiare i cugini europei se solo ne sapessero l'esistenza.

Perchè il problema è che l'oculato Broccoli non investe una lira nella comunicazione, per cui scoprire questi preziosi e minimi musei è pura casualità. E così persino un luogo magico che racconta la storia della scultura celebrativa primo Novecento e ha conservato persino i ninnoli di un artista che di quel periodo è stato l'anima, non lo conosce nessuno.

Anche se sta accanto a Piazza di Siena, anche se è a due passi dalla Galleria Borghese, anche se il biglietto costa solo tre euro ai residenti e niente a bimbi e anziani (troppo poco), anche se ci passano davanti decine di migliaia di persone al giorno. Non un cartello, non una legenda. E allora la colpa dello scarso flusso non è di Canonica, ma di Broccoli e di una giunta che ancora una volta si rivela ingrata e inadeguata.

In ogni caso sbrigatevi ad andare, perché dalla prossima settimana forse un cartello lo trovate. Ma ci sarà scritto "CHIUSO".

 

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