BRUSH HOUR! LEGGI OGGI LE NOTIZIE DI DOMANI – IL GOVERNO FA UNA FIGURACCIA EPOCALE SULLE PENSIONI DEGLI INSEGNANTI – IL BANANA ASPETTA IL BULLO ALLE PRESE CON L’AUTUNNO CALDO

Francesco Bonazzi per Dagospia

Matteo RenziMatteo Renzi

 

Figuraccia e pasticcio non da poco per il governo sulla riforma della Pubblica amministrazione, mentre il Senato mette il turbo sul ddl Boschi e Renzie assicura che nel Patto del Nazareno non c’è alcuna norma salva-Berlusconi.  

 

Il decreto della riforma firmata da Marianna Madia va approvato entro il 23 agosto e per farlo anche al Senato servirà la fiducia. Intanto oggi alla Camera il governo ha dovuto prendere il pennarello rosso e correggersi su quattro punti. Il più importante riguarda l’andata in pensione di 4mila insegnanti che erano già incappati nella riforma Fornero e il cui pensionamento era stato sbloccato per decreto.

 

MARIANNA MADIA MARIANNA MADIA

Ebbene, Palazzo Chigi si rimangia tutto, tra le proteste dei sindacati, e sembra quindi dare ragione a Lurch Cottarelli, il Mister Spending review che aveva criticato la misura perché andava contro la filosofia dei tagli urgenti e necessari.

 

Anche la Ragioneria generale dello Stato aveva criticato le coperture sui 4mila pensionamenti e il governo oggi si è corretto anche sui limiti per il pensionamento d’ufficio a 68 anni di universitari e primari, eliminando il tetto, e ha deciso di non cambiare le soglie anche per tutti gli altri dipendenti pubblici (62 anni per tutti e 65 per i medici).  

 

Mentre sul decreto Madia il governo Renzie viene dunque costretto a un bagno di umiltà, Palazzo Madama imprime una robusta accelerata all’approvazione della riforma del Senato, che a questo punto potrebbe arrivare anche prima di venerdì. Vista la mala parata, con gli emendamenti respinti a raffica, il Movimento Cinque Stelle ha deciso di abbandonare l’Aula per protesta, spiegando che “di fronte a una legge porcata” non resta che andarsene.

carlo cottarelli carlo cottarelli

 

Tra le norme approvate oggi, spicca la nomina dei cinque senatori di scelta quirinalizia, che non saranno più a vita, ma resteranno in carica 7 anni. Mentre il mandato dei membri del nuovo Senato sarà legato alla durata dei consigli regionali che li eleggeranno. Sparisce anche, come annunciato più volte dal premier Renzie, l’indennità per i futuri senatori, mentre è ancora aperta la questione della loro immunità parlamentare, che al momento resta confermata.

 

BEPPE GRILLO BEPPE GRILLO

Sembrano intanto quasi chiuse le trattative tra Pd e Forza Italia sulla nuova legge elettorale nata dal Patto del Nazareno. Registrato che Renzie oggi ha escluso con “Repubblica” che nel Patto siano previste norme sulla giustizia “salva-Berlusconi”, sembra che l’incontro delle prossime ore tra il premier e l’ex Cavaliere sancirà un nuovo accordo dove le soglie di sbarramento si abbassano al 4-5%, il premio di maggioranza scatterebbe solo al raggiungimento del 40% e dove tornerebbero le preferenze, seppur in misura residuale.

 

silvio berlusconi forza italiasilvio berlusconi forza italiaMATTEO RENZI AL NAZARENOMATTEO RENZI AL NAZARENO

Chi sperava in un Ferragosto di fuoco per Renzie, al netto delle auto-figuracce sul decreto Madia, rimarrà deluso. Ma è certo, invece, che rischiano di avverarsi le profezie di Forza Italia su un autunno caldissimo sul fronte dei conti pubblici, con un Def quasi totalmente da riscrivere entro la scadenza del 15 ottobre. E’ su questo terreno che il partito di Berlusconi conta di logorare l’alleato di oggi.