BRUSH HOUR! LEGGI OGGI LE NOTIZIE DI DOMANI - A ROMA URLA, LACRIME E “VAFFA” TRA I GRILLINI. A TREVISO APPLAUSI, QUALCHE INSULTO E ARANCE DEI FORCONI PER RENZIE IN GITA. DOPO LA FIDUCIA, LA POLITICA TORNA AL REGISTRO NATURALE: IL TRAGICOMICO

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Francesco Bonazzi per Dagospia

A Roma urla, lacrime e "vaffa" tra i grillini, sull'orlo di una scissione. A Treviso, applausi, promesse, qualche insulto e arance bloccate prima di alzarsi in volo contro il Renzie in gita. Il giorno dopo la fiducia al nuovo governo, la politica italiana riprende il suo registro più naturale: il tragicomico.

Al terzo tentativo, dopo i primi due passaggi a vuoto tra Camera e Senato, il Rottam'attore prova a spiegare meglio che cosa ha in mente per il taglio del cuneo fiscale. I dieci miliardi possono essere "scontati" alle aziende, intervenendo sull'Irap, oppure direttamente ai lavoratori, limando le aliquote Irpef. Ma il premier ammette che il governo non ha ancora deciso a chi fare il regalino.

La Confindustria di Squinzi, finora piuttosto gelida, rompe il silenzio e dice che apprezza, ma ricorda che quei 10 miliardi - sull'Irap, manco a dirlo - "sono la misura minima, la linea del Piave". Per viale dell'Astronomia in realtà ne servirebbero il doppio, ovvero un taglio del cuneo di 20 miliardi che equivarrebbe ad abbattere l'Irap di due terzi.

Pittibimbo ha anche fatto il suo esordio da capo del governo in una scuola media, dove si è sentito perfettamente a suo agio e ha lasciato ai ragazzi la sua nuova casella postale di Palazzo Chigi "per segnalarmi quello che non va". Si temono ondate di mail su lotta ai brufoli e supplenti sovrappeso. Poi non ha fatto a tempo a incontrare gli operai della Electrolux, ma per strada è stato contestato da qualche esponente del movimento dei Forconi (al grido di "Non sei stato eletto!") e il servizio d'ordine ha sequestrato un bel po' di arance più da lanciare che da spremere.

Notevole anche l'annuncio di Renzie su come si presenterà il 17 marzo al vero esame che conta, ovvero il primo incontro da premier con Angela Merkel: con il "jobs act" nel borsone di cuoio. Almeno le nomine Rai, però, dovrebbe farle da solo.

Intanto, a Roma, è il giorno dello psicodramma grillino, con deputate che piangono e colleghi maschietti che si insultano come allo stadio. Non esattamente una novità. Grillomao vuole espellere i senatori Orellana, Bocchino, Battista e Campanella e sta terminando il web-voto dei militanti da casa. Se l'espulsione sarà ratificata dalle e-truppe di Casaleggio, si rischia che ad andarsene siano 8 senatori e una decina di deputati, con il tentativo di dar vita a due nuovi gruppi. Ma i transfughi potrebbero arrivare a quota 30.

Festa grande, invece, per la Lega Nord, che con il suo ostruzionismo ha bloccato la conversione del Salva-Roma, che scade venerdì. Il nuovo governo ha subito ritirato il decreto per evitare figuracce in conto terzi e nel giro di 48 ore presenterà un nuovo provvedimento con dentro le norme finanziarie più urgenti per i bilanci di Roma e della Sardegna.

 

Renzi nella scuola di TrevisoGIORGIO SQUINZI ORELLANA hsGetImage jpegL OMBRA DEL DITO FA IL BAFFO ALLA HITLER