A STRASBURGO LA ROTTAMAZIONE NON È ARRIVATA. ANZI, È UN BEL DEPOSITO DI POLITICI “ANCIEN RÉGIME”: COFFERATI, BETTINI, DOMENICI - RENZI RIDISEGNA IL PD: GUERINI COORDINATORE, SERRACCHIANI VICE-SEGRETARIO?

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Giovanna Casadio per "la Repubblica"

Renzi cerca nomi nuovi che possano fare da traino politico. Non pone aut aut agli uscenti ma semmai si limita ad una sorta di moral suasion, dal momento che nel voto per l'europarlamento sono le preferenze ottenute a decretare vittoria e sconfitte. E' iniziato comunque il conto alla rovescia per le liste democratiche che saranno approvate dalla direzione del 3 aprile, mentre venerdì prossimo il partito disegna la nuova squadra della segreteria.

A Lorenzo Guerini andrà il coordinamento, ma Debora Serracchiani potrebbe essere vice segretario, non semplice "speaker". Sempre a Guerini intanto è stato affidato il difficile compito di abbassare le tensioni nel partito sulle candidature per Strasburgo. Su Sergio Cofferati, l'ex segretario Cgil campione di preferenze alle europee del 2009, è in corso un braccio di ferro tra il Pd lombardo e quello ligure. I dem della Lombardia non lo vogliono capolista del Nord ovest. La battaglia per i capilista è in corso, come non del tutto chiusa è la partita per mettere il nome di Renzi nel simbolo.

Il premier-segretario l'ha escluso, anche se i sondaggisti segnalano che farebbe conquistare dall'1 al 3% in più al partito. Però gli stessi renziani sono convinti che sarebbe un errore trasformare le europee in un referendum sul governo. C'è ancora tempo per decidere. «L'importante è evidenziare il legame tra le riforme in Italia e l'alternativa di governo in Europa e far comprendere che non si possono disperdere voti votando Tsipras, perché si rischia la vittoria del Ppe», sottolinea Roberto Gualtieri, europarlamentare uscente e ricandidato nella circoscrizione Centro.

Qui capolista dovrebbe essere David Sassoli, anche lui riconfermato; poi Silvia Costa. Ma il Pd delle Marche pensa alla candidatura di Lucia Annibali, l'avvocato sfregiata dall'acido dall'ex fidanzato e che Napolitano ha insignito con l'Ordine al merito. In ballo anche Gian Mario Spacca, il "governatore" marchigiano. Certa la corsa per le europee di Goffredo Bettini. Leonardo Domenici, l'ex sindaco di Firenze, vorrebbe essere riconfermato ma non sarà in pole position.

Nelle Isole Antonello Cracolici, Giuseppe Lupo, Marco Zambuto e forse Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa. Il regista Giuseppe Tornatore è uno dei nomi che sono circolati, non sembra però interessato. Renato Soru, l'ex governatore della Sardegna, potrebbe candidarsi . Nel Nord Ovest in testa di lista Mercedes Bresso e Stefano Boeri.

Nel Nord Est Paolo De Castro, ex ministro di Prodi, e Cecile Kyenge che è stata ministro del governo Letta, la lettiana Alessia Mosca. I dem del Friuli Venezia Giulia indicano all'unanimità Isabella De Monte, renziana doc. Però si fanno anche i nomi di Alessandra Moretti, ora deputata ed ex vice sindaco di Vicenza; di Flavio Zanonato.

Al Sud capolista sarà Michele Emiliano, il sindaco uscente di Bari. E c'è il "caso" Pittella. Gianni Pittella ha bisogna di una deroga per ricandidarsi, è stato uno dei vice presidenti dell'europarlamento e nell'incontro con Renzi a Palazzo Chigi ha avuto garanzie di riconferma. Infine il rebus-Psi: non si sa se entrerà o meno nelle liste Pd. Nella prossima settimana il premier incontrerà Riccardo Nencini, il leader dei socialisti.

Il Psi per ora sarebbe pronto a una propria lista per Schulz. «Un patto di Schulz con gli italiani fondato sugli eurobond e un nuovo patto istituzionale che leghi in modo differente i 28 paesi dell'Unione », propone Nencini che annuncia il manifesto per un'Altra Europa. Per il Pd di Renzi e per il governo le europee e le amministrative sono il primo test politico. Obiettivo alle europee? «Avere un punto in più rispetto al 2009», fa sapere la segreteria dem. Ovvero superare quel 26,1%di cinque anni fa e pesare di più nel Pse con una delegazione di 23-26 europarlamentari, attualmente sono 21.

Una bozza di liste per Strasburgo ci sarà già giovedì dopo il nuovo incontro tra Guerini e i segretari regionali, tenuto conto che i candidati democratici in tutto saranno una settantina . Il puzzle-amministrative è invece affidato a Stefano Bonaccini, il responsabile enti locali: una composizione non semplice tenuto conto che sono 4 mila i comuni al voto, di cui 27 capoluoghi (14 guidati dal centrosinistra e 12 dal centrodestra), e due regioni.

 

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