DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Carmelo Lopapa per “la Repubblica”
«La destra di Giorgia Meloni conquista il mondo della cultura», ha scritto con una certa enfasi Le Monde nei giorni scorsi. Dalle istituzioni culturali, appunto, alla Rai.
Non avranno esagerato, Pietrangelo Buttafuoco?
[…] «[…] credo che il trauma politico maturato con la vittoria di Giorgia Meloni abbia aperto i recinti. E che sia accaduto sul piano culturale quel che si verifica in ambito economico: ha presente gli ascensori sociali che salgono e che consentono agli esclusi di raggiungere i piani alti? Ecco, sta succedendo qualcosa di molto simile».
Vuole dire che staremmo passando dal complesso di inferiorità all’egemonia culturale della destra?
«In realtà […] una vera e propria sudditanza culturale non c’è mai stata. Quella che a noi sembrava onnipotenza culturale della sinistra era solo sottocultura mediatica. Per voler fare nomi e cognomi, di Lucia Annunziata […] che è stata in Rai, non le patrie lettere, ma l’Inps se lo ricorderà. […] Vogliamo chiamare cultura le uscite di Roberto Saviano la domenica sera da Fabio Fazio? Nel cinema abbiamo avuto l’Oscar di Roberto Benigni, certo, ma nessuno ricorda che ben più importanti, nella storia del cinema, sono stati quelli a Pietro Germi, che non era della parrocchietta, e a Federico Fellini, l’anti-ideologico per antonomasia».
silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini
[…] «[…] la sinistra abbia sempre fatto più che altro dell’ottimo marketing culturale.
[…] questa stagione farà crollare i recinti. Sarà data casa a chi casa finora non ne ha avuta una».
Vuol dire posti e poltrone, nelle istituzioni culturali come in Rai?
«Mi riferisco […] all’opportunità di dare spazio a chi finora è stato censurato. […]».
[…] Resta un problema di fondo, per la destra: fare cultura, d’accordo, ma con chi? Giusto lei e pochi altri intellettuali di area riconosciuti. Davvero poca cosa, non pensa?
giorgia meloni pietrangelo buttafuoco
«Ma questo è un luogo comune alimentato dal gioco mediatico della sinistra, insisto. […] Basta avere la curiosità intellettuale di confrontarsi con altri. […]».
[…] Che ne sarà del berlusconismo dopo Berlusconi e cosa del centrodestra dopo la morte del padre?
«[…] Berlusconi lo capisci e lo racconti attraverso le lenti e la penna di Balzac, di Donizetti o del vostro Filippo Ceccarelli. Con quelle categorie lì, letterarie più che di cronaca politica. È uno di quegli individui che quando irrompono in scena trascinano tutto: ha mutato la società, si è impadronito di un lessico e ha cambiato la storia italiana di questi decenni. […] ha introdotto l’individualismo nell’era della politica corale».
giorgia meloni silvio berlusconi
[…] Qual è stato il suo merito?
«Aver liberato l’Italia dall’obbligo guelfo. Eravamo costretti a una sorta di destino: avevamo due grandi chiese apparentemente contrapposte, la tradizione comunista e quella democristiana. Lui sfascia questo ingranaggio e crea un nuovo riformismo». […]
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