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DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
1. PARTECIPAZIONI
Jena per "La Stampa"
A modo suo, anche l’Isis parteciperà al Giubileo?
2. SPECIALE DIFESA: EX COMANDANTE NATO STAVRIDIS, "L'ITALIA VA DIFESA DALLO STATO ISLAMICO"
ISIS SAN PIETRO UN FAN DELLO STATO ISLAMICO IN VATICANO
(Agenzia Nova) - L'Italia dovrebbe fare ricorso all'articolo IV del Trattato atlantico, che impegna gli alleati della Nato a correre in soccorso di un paese membro in pericolo, in modo da essere aiutata ad affrontare la minaccia dello Stato islamico in Libia. È quanto afferma l'ammiraglio statunitense James Stavridis, ex comandante supremo delle forze Nato e dell'intervento militare in Libia nel 2011, in un lungo articolo pubblicato oggi dalla "Washington Post".
Lo Stato islamico, secondo l'alto ufficiale, ora in congedo, pare essere giunto alle stesse conclusioni di Winston Churchill, che nel 1942 definì l'Italia il “ventre molle” dell'Europa, come dimostrano gli iperbolici proclami sulla prossima conquista di Roma, pubblicati sulla rivista propagandistica del Califfato, “Dabiq”. Minacce che non potranno mai concretizzarsi, ma che nondimeno presentano rischi concreti per la sicurezza nazionale italiana.
La retorica e le azioni dello Stato islamico sono mosse da un impulso “storico”, medievale, dell'Islam, che vede nella conquista di Roma, nucleo della cristianità, l'obiettivo ultimo di diffusione e affermazione della fede mussulmana. Nel concreto, scrive Stavridis, lo Stato islamico può servirsi del flusso sempre più vasto di profughi e clandestini attraverso il Mediterraneo e delle rotte dei contrabbandieri per infiltrare terroristi e militanti nel territorio italiano.
L'Italia, riconosce l'ufficiale, è conscia del rischio e ha reagito adottando misure preliminari adeguate, ma è necessario un coinvolgimento della Nato: Roma "dovrebbe ricorrere all'articolo IV del trattato istitutivo dell'Alleanza" e convocare il Consiglio della Nato a Bruxelles. Così facendo, potrebbe chiedere il sostegno delle forze navali alleate alla sua Marina e Guardia costiera, proprio come la Turchia ha ricevuto dalla Nato una protezione missilistica precauzionale in risposta alla guerra civile nella vicina Siria.
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In secondo luogo, è necessario rafforzare gli sforzi d'intelligence: all'Italia “deve essere dato accesso all'intelligence di massimo livello raccolta in Libia”: ciò significa anche una più stretta collaborazione coi paesi arabi. Secondo l'ammiraglio è infatti necessario dedicare un'attenzione ancora maggiore alla sicurezza marittima: “La Guardia costiera dovrebbe pattugliare e mappare le direttrici di movimento attraverso il Mediterraneo; andrebbero impiegati pattugliatori marittimi a lungo raggio dalle basi in Sicilia, e ulteriormente rafforzata la cooperazione con Malta”.
Dovrebbero essere schierati droni da ricognizione ad elevata autonomia. Da ultimo, e più importante, va elaborata al più presto “una strategia per aggredire il problema alla radice, in Libia”, con un intervento europeo per “indirizzare quel paese verso la stabilità”. L'Italia, conclude Stavridis, è il cancello d'Europa, e la Nato e l'Europa devono fare tutto quanto nelle loro possibilità per aiutarla ad affrontare questa minaccia. (Res)
3. “UN GIUBILEO PER LA MISERICORDIA” - PAPA FRANCESCO PROCLAMA UN ANNO SANTO STRAORDINARIO: SI APRIRÀ L’8 DICEMBRE
Giacomo Galeazzi per "La Stampa"
L’obiettivo è rendere più evidente la missione della Chiesa: «Essere testimone della misericordia». Un cammino che richiede «una conversione spirituale». E così, nel secondo anniversario della sua elezione, Francesco annuncia a sorpresa il «Giubileo della misericordia». Un Anno Santo straordinario: dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016. Verrà aperta la Porta Santa, arriveranno a Roma milioni di pellegrini.
Intanto in un’intervista alla tv messicana Televisa, il Papa racconta che vorrebbe poter andare ancora in pizzeria senza esser riconosciuto e soprattutto confida l’impressione di avere poco tempo a disposizione. «Ho la sensazione che il mio pontificato sarà breve. Quattro o cinque anni, ma potrei sbagliarmi».
La rinuncia di Benedetto XVI è stata coraggiosa ma l’idea di dimettersi non gli piace. Il papato, infatti, è «una grazia speciale» senza il limite d’età dei vescovi diocesani. Francesco trasforma i 50 anni dalla chiusura del Concilio da commemorazione a spinta in avanti: l’8 dicembre prossimo inaugurerà un Anno Santo straordinario, per realizzare «una nuova tappa» nella «missione» della Chiesa di portare a tutti «il Vangelo della misericordia». La conversione evoca poveri, ultimi, periferie, parole chiave del pontificato.
jake australiano arruolato da isis
L’annuncio è arrivato durante una liturgia penitenziale in San Pietro, e le sue parole sono state accolte da un applauso. E Bergoglio si è inginocchiato per farsi assolvere prima di essere lui a confessare per tre quarti d’ora. Parroco del mondo. L’Anno Santo sarà indetto il 12 aprile, la domenica della Divina Misericordia, con la pubblicazione della bolla, e inaugurato l’8 dicembre con l’apertura della Porta Santa della basilica vaticana.
Si concluderà nella festa di Cristo Re. Ieri nell’omelia il Pontefice ha esortato a riconoscere la misericordia di Dio, per essere capaci di accogliere ognuno. La Chiesa in uscita. «Dio perdona tutto e tutti», ha ricordato. Se ne devono ricordate «in particolare i confessori». Bergoglio contrappone la figura della «pubblica peccatrice» a quella di Simone il fariseo. Chiede a laici e sacerdoti la capacità di riconoscersi bisognosi di conversione. Solo attraverso questa presa d’atto ci potrà essere riforma delle istituzioni e della Curia. Il Giubileo porterà a Roma almeno 25 milioni di persone.
Una stima prudente considerato che Bergoglio è già il Papa delle grandi folle e nel viaggio nelle Filippine ha toccato un record storico per un evento pubblico, con 7 milioni di fedeli presenti alla messa di Manila. In realtà Francesco vuole un evento diffuso in ogni diocesi, non focalizzato solo sulla città eterna. Il prete antidroga don Vinicio Albanesi osserva come «Bergoglio non ha scelto di fare un’enciclica sulla pace o la giustizia, ma di indire un Giubileo». Dunque «è l’uomo il suo obiettivo, anche se sempre all’interno di un messaggio religioso». La notizia dell’Anno Santo è stata accolta con le campane a festa dai frati del Sacro Convento di Assisi. Nel segno del dialogo.
«L’annuncio del Giubileo è una buona notizia che il governo italiano accoglie con i migliori auspici - commenta il premier Matteo Renzi - L’Italia saprà fare la sua parte». Secondo il teologo della Pontificia Università Lateranense, Mauro Cozzoli la misericordia è il filo conduttore del magistero. «Misericordia è il cuore che si china su ogni miseria, fisica e morale. Il Papa non ha detto perché ha proclamato un Giubileo straordinario, ma può contribuire alla ricentratura sulla misericordia di tutto il pensare, l’essere e l’operare cristiano». Amare i poveri non è marxismo, è Vangelo. «La Chiesa non rifiuta nessuno», assicura l’ex prete di strada Bergoglio.
filippine la visita di papa bergoglio a manila 1
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