
FLASH! – A MILANO CIRCOLA LA SEGUENTE STORIELLA: ALL’INVITO DI ANTONIO ANGELUCCI DI FAR POSTO A…
Francesco Grignetti per "La Stampa"
Condannato e ineleggibile a vita, eppure, accettando la pena e dopo un periodo di affidamento in prova ai servizi sociali, riabilitato e deputato. C'è un precedente negli annali parlamentari che dovrebbe interessare molto Silvio Berlusconi: la riabilitazione, con conseguente agibilità politica, del radicale nonché ex terrorista Sergio D'Elia. D'Elia fu eletto alla Camera nel 2006 nonostante in gioventù fosse stato condannato a 25 anni di carcere e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Uno che conosce bene la sua storia è l'ex ministro berlusconiano della Giustizia Franco Nitto Palma. Si era nell'estate del 2007, nel pieno delle polemiche sulla decadenza di Previti, e Nitto Palma polemizzava così contro la sinistra: «La maggioranza non ha avuto problemi ad eleggere segretario di presidenza della Camera Sergio D'Elia nonostante questi abbia visto venir meno l'interdizione perpetua dai pubblici uffici solo all'esito dell'affidamento in prova ai servizi sociali».
Ecco, appunto, quello di D'Elia è il caso di una persona riabilitata pienamente dalla pena e dall'affidamento in prova ai servizi sociali. D'Elia, giovane dirigente del gruppo terrorista Prima Linea, arrestato a Firenze nel 1977, fu condannato da un tribunale della Repubblica dapprima a 30 anni, poi a 25 anni di carcere, e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Nel tempo ha fatto pubblicamente i conti con la sua storia. Nel 1986 si converte alla non-violenza, si iscrive al partito radicale e dal carcere lancia un appello: «Ci dispiace tremendamente di aver fatto la lotta armata, ma, se questo è possibile, ci dispiace ancora di più di non aver fatto sin da subito la democrazia». Da allora si impegna con i radicali e soprattutto con l'associazione «Nessuno tocchi Caino» nella campagna contro la pena di morte.
Il suo debito con la società è realmente pagato, tanto che nel 2000 il tribunale di Roma lo «riabilita», cancellando la pena accessoria dell'interdizione e restituendogli l'eleggibilità . Viene eletto nel 2006 e svolge onestamente il suo mandato, fino a diventare segretario della presidenza della Camera. Fu investito da polemiche feroci. «Se c'è un caso in cui l'obiettivo costituzionale della pena, la rieducazione, ha funzionato, questo è il caso», lo difese il collega Natale D'Amico. D'Elia non fu ricandidato nel 2008 dal Pd.
FLASH! – A MILANO CIRCOLA LA SEGUENTE STORIELLA: ALL’INVITO DI ANTONIO ANGELUCCI DI FAR POSTO A…
DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE…
DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE…
DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI…
DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN…
FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA…