massimo cacciari giorgia meloni

“GIORGIA MELONI È DEBOLE E QUINDI HA QUESTA CONTINUA NECESSITÀ DI AVERE UN NEMICO, DI DARGLI LA CACCIA” – MASSIMO CACCIARI PARLA DELLA STRATEGIA MEDIATICA DI PALAZZO CHIGI E LA EQUIPARA A QUELLA ELABORATA DA TRUMP – “C’E’ UN LEGAME TRA QUESTO CLIMA E L’ATTENTATO A RANUCCI? SI’, STIAMO VIVENDO IN UNO STATO D’ECCEZIONE, LA STAMPA VIENE INTIMIDITA. LA DEMOCRAZIA COSÌ COME L’ABBIAMO CONOSCIUTA RISCHIA DI ANDARE INESORABILMENTE A PUTTANE. MA NON CI SONO IDEE, NON CI SONO PROGETTI PER USCIRNE. SAPETE DIRMI I NOMI DELLA CLASSE DIRIGENTE DEL PD? IO NO – SCHLEIN? FARLA FUORI SAREBBE PESTIFERO. LA SINDACA DI GENOVA, SILVIA SALIS? IL TEMPO DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI CHE POI DIVENTANO RISORSE NAZIONALI NEL CENTROSINISTRA È FINITO CON RENZI”

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Concetto Vecchio per repubblica.it - Estratti

massimo cacciari a otto e mezzo 4

 

Professor Massimo Cacciari, ha ragione Elly Schlein quando dice che la libertà è a rischio con la destra al governo?

«Mah, io penso che questa polemica vada inserita dentro un contesto più grande e più complesso, di cui però è in qualche modo figlia, e che riguarda il fatto che le democrazie occidentali sono sempre più in una condizione di debolezza rispetto alle grandi economie, ai grandi imperi nascenti, come la Cina o l’India».

 

Cosa c’entra la crisi della democrazia con la destra al potere in Italia?

giorgia meloni  foto lapresse.

«Perché anche Giorgia Meloni è debole e quindi ha questa continua necessità di avere un nemico, di dargli la caccia, dire che siamo attaccati, non ci lasciano governare, c’è il terrorismo, ci vogliono male…».

 

Ma può una premier arrivare a definire l’opposizione come Hamas?

«Contro la sinistra recita una commedia farsesca, come tutta la polemica di Meloni contro la sinistra. Ma lo fa perché così copre la propria debolezza con l’immaginazione, la rappresentazione del nemico. E quindi può dire che il Pd è come Hamas senza perdere nemmeno un voto».

massimo cacciari a otto e mezzo 5

 

Elly Schlein però ha legato la sua denuncia all’attentato a Sigfrido Ranucci.

«E un legame c’è, perché è un’intimidazione alla libertà di stampa, che si colloca dentro questo clima di stato di eccezione, di continua emergenza».

Cosa intende esattamente con stato di eccezione?

«Leader sempre più deboli, che governano per decreto, con Parlamenti svuotati: e più c’è decretazione d’urgenza, più necessità di avere nemici».

 

 

(...)

Insomma, lei invita ad allargare lo sguardo?

cuperlo cacciari

«Sì, ma non vedo in giro nessuna diagnosi storica corretta della situazione. Non ci sono idee, non ci sono progetti per uscirne. Lei sa dirmi i nomi della classe dirigente del Pd? Io no».

Che idee suggerisce?

«Se non si creano dei grandi organismi sovranazionali, dotati di effettivo potere in grado di regolare i conflitti tra Stati, e mettere ordine, queste contraddizioni continueranno a sussistere e la democrazia così come l’abbiamo conosciuta andrà inesorabilmente a puttane».

 

Non c’è l’Europa?

«Ma ha fatto scelte sconsiderate. Tipo imbarcare Paesi ultranazionalisti, che trovano una loro convenienza soltanto nell’unità economica».

MASSIMO CACCIARI IN VERSIONE TRUMP

Includerli non è un modo per costituzionalizzarli?

«Si è visto con Orbàn, come lo abbiamo costituzionalizzato».

 

 

La sinistra italiana non è mai stata così debole?

«No, qualche anno fa era più debole di adesso».

Eppure si fa largo l’idea che Schlein non possa ambire a palazzo Chigi.

«Chi lo dice? Quelli che vogliono il ritorno di Renzi o di Letta, quelli che dicono bisogna allargare al centro, come Calenda, che infatti sta al due per cento».

Non bisogna allargarsi al centro?

“Il centro aveva un senso quando il ceto medio cresceva, ma da trent’anni non è più così, anzi crolla, l’astensione da cosa dipende, se non da questo crollo».

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Quindi Schlein fa bene a stare così a sinistra?

«Sì, almeno si tiene il suo elettorato. Se non facesse così il Pd sparirebbe. In un certo senso Schlein l’ha salvato. Serve un riformismo radicale per battere il radicalismo di destra».

 

La destra ha capito meglio lo spirito del tempo?

«Certo, Meloni mica sta al centro, sta a destra. Come Trump, del resto: anche lui i voti li prende andando a destra».

C’è chi dice che il Pd debba puntare sulla sindaca di Genova, Silvia Salis.

«Non la conosco così bene per esprimere dei giudizi. Ma penso che il tempo degli amministratori locali che poi diventano risorse nazionali nel centrosinistra sia finito con Renzi».

Insomma, difende Schlein.

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«Farla fuori sarebbe pestifero».

 

Però disegna un quadro preoccupante.

«Siamo dentro a un vuoto. Ma a volte dentro i vuoi si celano grandi possibilità. Magari nasce qualcosa che non ti aspetti, un fermento che ora non vediamo».

I giovani scesi in piazza per Gaza?

«Ecco, lì ci sono energie inaspettate. E allora tutto è possibile, nel bene e nel male».

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