UN BANANA SBUCCIATO E CONFUSO - È TUTTO PRONTO PER IL CONSIGLIO NAZIONALE PDL IN CUI SI CONSUMERÀ LA SCISSIONE DAGLI ALFANOIDI, MA IL CAINANO SPERA IN UN’INTESA-RESA LAST MINUTE CON ANGELINO

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Carmelo Lopapa per "La Repubblica"

«Dobbiamo evitare la scissione, Raffaele, devi aiutarmi anche tu». Dura poco, il faccia a faccia di Silvio Berlusconi con Fitto, capo dei "lealisti" sempre più lanciati verso la rottura finale con Alfano e i governativi. Il Cavaliere torna a Roma nel pomeriggio assieme a Francesca Pascale e trova ad attenderlo Gianni Letta.

Il lavorio ai fianchi dei consiglieri di vecchia data è incessante, in queste ore, quanto più si avvicina la resa dei conti annunciata per sabato, col Consiglio nazionale. Fedele Confalonieri conduce da Milano il pressing diplomatico che Letta completa a Palazzo Grazioli. La tentazione ultima di un Berlusconi tornato in ambasce, indeciso, è l'ennesimo forfait. Congelare e rinviare a dopo la decadenza l'appuntamento clou di fine settimana.

I falchi e i duri e puri, quelli che vogliono trascinare il leader a una Forza Italia di lotta e tutt'altro che di governo, hanno fiutato il pericolo. Non a caso Fitto a metà pomeriggio si fionda a Palazzo Grazioli per mettere in guardia il capo. «Se per caso cedi anche questa volta, ti consegni mani e piedi a quelli lì e sarai in balia loro e del Pd» lo avvisa.

Daniela Santanché fa la stessa cosa in serata, a margine del party organizzato coi giovani "falchi" assieme ad Annagrazia Calabria, capo degli under 30. Fin dal mattino, raccontano dalla sede di San Lorenzo in Lucina, Denis Verdini ha cercato di impedire a modo suo il rinvio. È stata contattata la gran parte degli 861 componenti del Consiglio nazionale, per procedere alla prenotazione per tutti delle stanze d'albergo.

E mettere così il Cavaliere di fronte al fatto compiuto, a scanso di ripensamenti dell'ultimora: macchina ormai avviata, mucchio di soldi già spesi. Ma chi conosce bene l'ex premier racconta che non sarebbe questo dettaglio a fermarlo, se anche venerdì sera dovesse decidere di ingranare la retromarcia per siglare un patto con Alfano.

Proprio di una possibile intesa in extremis con i governativi va parlando in queste ore con tutti i suoi interlocutori l'ex premier. La nota firmata dalla senatrice e sua ombra Maria Rosaria Rossi, ispirata a quanto raccontano da Capezzone e Brunetta, non a caso è tutta proiettata verso la quasi impossibile ricomposizione. Anche perché resta il nodo del che fare dopo la decadenza: il governo non dovrebbe andare avanti, Berlusconi ne resta convinto.

Oggi la residenza dell'ex premier sarà meta di «pellegrinaggio», Fitto tornerà a ora di pranzo con alcuni dei suoi. Ma il grande atteso è Angelino Alfano, dopo lo strappo di domenica con l'intervista a Sky, ieri sono ripresi i contatti telefonici tra il leader e il ministro dell'Interno. Le dichiarazioni concilianti sul Berlusconi «uomo di Stato» e gli appelli all'unità lanciati dal vicepremier ieri da Padova rientrano in una strategia di riavvicinamento che potrebbe completarsi oggi, con un nuovo incontro tra i due.

Potrebbe, perché le due fazioni si sono ormai a tal punto allontanate che ricomporre un partito spaccato a metà appare arduo. Alfano, Lupi, Quagliariello hanno rinviato a oggi l'assemblea dei trenta senatori e venti deputati che li affiancano, prevista per ieri sera. Per Cicchitto sabato non dovrebbero nemmeno presentarsi alla «trappola» pianificata. Così la pensano quasi tutti i 30 senatori della fronda, sulla scia di Quagliariello.

«Se torniamo indietro non faranno prigionieri e con Verdini e Santanché non abbiamo speranza di essere ricandidati» è il tam tam con cui stanno tempestando i ministri. Anche perché il clima è ormai deteriorato. Prova ne è quanto successo nel pomeriggio al gruppo parlamentare al Senato, riunito da Schifani per fare il punto sulla legge di stabilità.

È finita tra le urla del campano Vincenzo D'Anna contro il governo e Nitto Palma che pretende di rinviare il dibattito alla settimana prossima quando si capirà se esiste ancora un partito. Col sottosegretario Simona Vicari che alza la voce: «Non se ne parla, si va avanti adesso». Già, stabilità. «Forse per il governo», tagliava corto in serata Berlusconi in vena di barzellette.

 

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