ECCO A COSA SERVIVANO GLI AIUTI DI ERDOGAN ALL’ISIS - IL CALIFFO TENDE LA MANO AL PREMIER TURCO DOPO LA SCONFITTA ELETTORALE ORDINANDO AI JIHADISTI DI NON ATTACCARE “L’ALLEATA” TURCHIA: “E’ FONTE DI RISORSE UMANE CRUCIALE PER IL SUCCESSO FINALE”

Il Gran Mufti Mehmet Gormez e ErdoganIl Gran Mufti Mehmet Gormez e Erdogan

Maurizio Molinari per “la Stampa”

 

Pubblicando online un magazine di 46 pagine lo Stato Islamico (Isis) offre un patto di non aggressione a Recep Tayyp Erdogan. «Konstantinyye» è scritta in turco, è destinata all’opinione pubblica turca, promuove l’estensione del Califfato alla Turchia ed esce in coincidenza con l’anniversario della cattura di Costantinopoli da parte dei musulmani nel 1453.

 

SUMEYYE ERDOGAN E SUO PADRESUMEYYE ERDOGAN E SUO PADRE

Ma, articolo dopo articolo, mujaheddin e ideologi fedeli al Califfo Abu Bakr al-Baghdadi fanno attenzione a non suggerire l’uso della forza contro la Turchia: non si parla di attentati, di «musulmani infedeli» e di applicazione spietata della sharia «contro il nemico» come Isis fa nei suoi messaggi digitali contro gli avversari di turno. La spiegazione di questo approccio viene dal testo di un articolo, intitolato «Chi è un apostata?», nel quale la Turchia non viene descritta come un campo di battaglia dei jihadisti bensì come una «fonte di risorse umane» cruciale per il successo finale del Califfato.

AL BAGHDADI CON IL ROLEXAL BAGHDADI CON IL ROLEX

 

DIPLOMAZIA JIHADISTA

Nel linguaggio di Isis, fatto di messaggi affidati al Web, ciò significa che la Turchia di Recep Tayyp Erdogan è la prima nazione musulmana che non considera a priori da abbattere, con cui è di fatto possibile una sorta di patto di non aggressione. Sebbene la data di pubblicazione sia il 29 maggio, i contenuti sono stati diffusi solo all’indomani dell’esito elettorale in Turchia, che ha visto il partito di Erdogan perdere per la prima volta la maggioranza assoluta in 13 anni. Ciò significa che il Califfo sfrutta il momento di debolezza di Erdogan per tendergli la mano. È il debutto di una inedita diplomazia jihadista.

 

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