MA FACCE RIDE! - SILENZIO, PARLA FRANCESCA CAMPANA COMPARINI, FUTURA SPOSA DEL SUPER-RENZIANO CARRAI E CURATRICE DI UNA MOSTRA SU POLLOCK E MICHELANGELO: “TEOLOGA, FILOSOFA, SCRITTRICE. E HO 26 ANNI” - A QUESTO PUNTO NON SI CAPISCE PERCHÉ AL GOVERNO CI SIANO LA MADIA E LA BOSCHI E NON UN FENOMENO COSÌ…

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Maria Cristina Carratù per ‘La Repubblica'

Non ci sta, a passare per "la fidanzata (e prossima moglie) di". In questo caso, di Marco Carrai, numero uno del giglio magico di Matteo Renzi. «Credo di poter essere valutata per quello che sono e faccio, non per il mio rapporto con Marco Carrai», protesta Francesca Campana Comparini, 26 anni, giovane filosofa curatrice, insieme a Sergio Risaliti, della mostra su Pollock e Michelangelo che fra poco aprirà a Firenze. Incarico su cui, secondo l'opposizione di sinistra in Comune, grava l'ombra del conflitto di interessi. Lei si inalbera: «Ho abbastanza professionalità da giustificare un incarico».

Ecco, potrebbe spiegare come nasce la mostra su Pollock e Michelangelo? Annunciata come una delle più importanti degli ultimi tempi a Firenze, e affidata, dicono i suoi detrattori, a una giovane quasi sconosciuta.

«Da ben prima di conoscere Marco Carrai sono una professionista, filosofa, giornalista, scrittrice. Organizzo dal 2010 gli incontri dello Studio teologico per laici di Santa Croce, con grandi intellettuali italiani, in aprile uscirà un mio libro sulla storia del pensiero occidentale tra ragione e follia della croce con prefazione di Giacomo Marramao, per maggio ho in agenda un Festival delle religioni. E ho 26 anni».

Tutte attività, però, che non c'entrano con l'arte. Di suo, in questo campo, si conosce solo la curatela di una mostra presso l'attività della sua famiglia in via Tornabuoni, e un saggio alla mostra di Zhang Huan a Forte Belvedere. Da qui le perplessità sulla curatela per Pollock.

«Le mostre sono spesso frutto di sinergie, e in questo caso, come già in quello del Forte Belvedere, io sono stata coinvolta come filosofa in un progetto di Risaliti, che è uno storico dell'arte.

In questa occasione ho scritto un saggio in cui tratto del passaggio dalla perfezione della forma in Michelangelo alla forma informe di Pollock, ma il mio contributo di filosofa sta soprattutto nell'impronta creativa di quella parte della mostra che propone un percorso multimediale e multisensoriale attraverso i quadri di Pollock, un approccio sinestetico all'arte che è del tutto innovativo, e rivolto soprattutto ai giovani».

Il problema però, prima ancora delle sue capacità, sarebbe, secondo i suoi detrattori, che le sue amicizie possano averla favorita nell'avere l'incarico.

«Sgombriamo subito il campo da un equivoco. Risaliti ed io siamo gli ideatori di un progetto storico artistico e filosofico che, dopo attenta valutazione e previo assenso della soprintendente del Polo museale Cristina Acidini, è stato giudicato dall'assessore alla cultura Givone valido scientificamente e meritevole di realizzazione.

E chi altro avrebbe dovuto occuparsene, se non noi che l'abbiamo presentato? Dunque, nessun incarico piovuto dall'alto per chissà quali amicizie, ma solo il riconoscimento della validità della nostra idea. Va poi precisato che noi siamo liberi professionisti, e che il nostro rapporto non è col Comune, ma con la società Opera Laboratori Fiorentini, del Gruppo Civita, che organizza la mostra».

Dunque, nessun passo indietro?
«Ci mancherebbe. Io sono una persona corretta, che crede in quello che fa, e vuole contribuire al bene della sua città. Dovrei rinunciare ai miei progetti solo perché sono moglie di qualcuno? Non scherziamo».

 

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