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URSULA VON DER LEYEN HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO…
IL CANADA VA IN FUMO: DIVENTA IL PRIMO GRANDE PAESE ANTI-PROIBIZIONISTA - IL SENATO VOTA LA PROPOSTA DI LEGGE DI TRUDEAU CHE PERMETTERÀ, DOPO LA VENDITA DELLA MARIJUANA TERAPEUTICA, LA DISTRIBUZIONE DI QUELLA “RICREATIVA” - POTRÀ ESSERE ACQUISTATA NEGLI SPACCI STATALI E DOVREBBE STRONCARE IL MERCATO NERO E AUMENTARE LE ENTRATE DELLO STATO
Sara Gandolfi per “il Corriere della Sera”
trudeau primo ministro canadese
La stampa canadese li ha soprannominati «i Giganti della marijuana». Sono le 450 aziende leader del settore i cui vertici si riuniranno domenica a Saint John, nel New Brunswick, per il World Cannabis Congress. Al centro del dibattito: come commercializzare la cannabis in un mercato legale competitivo, nell' era dell'«erba di Stato».
La proposta di legge (Bill C-45) del governo di Justin Trudeau sarà messa ai voti oggi al Senato, e l' esito è scontato. Dopo la marijuana a scopo terapeutico, Ottawa è pronta a liberalizzare quella a scopo ricreativo, ovvero la «canna da sballo». Potrà essere acquistata negli spacci statali dove si già si vende - solo se over 19 e a prezzi stellari - ogni tipo di alcolico.
Alla vigilia del G7 che si riunisce in Québec, domani e dopo, il Canada diventerà dunque il primo grande Paese «anti-proibizionista». Sarà un modello da osservare per molti altri Stati che combattono da anni - con scarsi risultati - la criminalità collegata al contrabbando e allo spaccio delle droghe «leggere».
La legalizzazione della marijuana, secondo i promotori, potrebbe da un lato stroncare il mercato nero e dall' altro aumentare le entrate dello Stato (come già avviene con la vendita delle sigarette e degli alcolici). Il governo ha però dovuto fissare il «prezzo giusto»: né troppo alto, per competere con gli spacciatori, né troppo basso, per non aumentare il consumo.
Gli imprenditori dell' erba hanno intuito il business e assoldato i migliori chimici del Canada. In cima all' agenda del summit di Saint John, c' è la sfida del «branding».
Il ministero della Salute richiede per ora che i pacchetti di marijuana siano di colore uniforme, senza immagini oltre al logo e a un avvertimento circa i danni alla salute. «Dobbiamo trovare modi creativi per differenziare il prodotto», ha detto Ray Gracewood di Organigram, un produttore di cannabis medicinale, pronto ad entrare nel mercato ricreativo. Le rock star sono i testimonial più richiesti. Come Gene Simmons, fondatore dei Kiss, che sostiene di non aver mai fumato una canna in vita sua ma è uno degli azionisti più importanti del settore.
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