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Il treno delle primarie è partito, ma ci sono tante fermate intermedie prima della stazione del 14 dicembre, quando dovrebbe essere scelto il rivale del governatore uscente Stefano Caldoro. Roma non ha mai smesso di cercare il “terzo uomo” (oltre agli sfidanti Andrea Cozzolino e Vincenzo De Luca) per superare quella che già si preannuncia come la Grande resa dei conti democratica in Campania.
ANDREA COZZOLINO - BASSOLINIANI ALLA RISCOSSA
Nelle ultime ore pare che il Nazareno stia sondando come possibile candidato unitario Alberto Irace, amministratore delegato di “Acea”. Ex vicesindaco di Castellammare di Stabia in quota Pds agli inizi degli anni Novanta, Irace è stato ad di “PubliAcque Spa”, azienda che si occupa del ciclo idrico a Firenze e in tutta la Toscana. È forse lì che Renzi lo ha conosciuto.
Una indicazione, quella del manager stabiese, che rischia però di far esplodere il Pd campano invece di ricompattarlo, e non solo per il pedigree politico di Irace (tra le altre cose consigliere d'amministrazione della “Fondazione MezzogiornoEuropa” tanto cara a Re Giorgio e al suo pupillo Umberto Ranieri) che riporta agli anni del proto-bassolinismo, ma per una più prosaica questione di conflitto d'interessi che a sinistra non possono far finta di non vedere.
In Campania opera, infatti, la “Gori” (partecipata al 40 per cento proprio da Acea) che si occupa dei servizi idrici nelle province di Napoli e Salerno. La società, da qualche settimana sotto il fuoco di fila degli utenti e dei sindaci per presunti casi di bollette pazze, è nata proprio con Irace al comando dell’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano.
Che proprio il Pd, che ha fatto dell'acqua pubblica uno delle più perforanti frecce al suo arco contro il governatore Caldoro, possa candidare un uomo vicino a Francesco Gaetano Caltagirone e vertice della multiutility romana, su indicazione del sindaco di Roma Ignazio Marino, alla guida di Palazzo Santa Lucia, sarebbe assai difficile da far digerire agli elettori e alla stessa classe dirigente locale che sulla battaglia contro la “Gori” c'ha messo la faccia. Certo, si tratta di un'ipotesi ma già dalle parti di Cozzolino e De Luca hanno drizzato le orecchie per scatenare la guerriglia finale.
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