DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
Leonardo Martinelli per la Stampa
«Chi immagina il generale De Gaulle incriminato?». Lo aveva detto sprezzante François Fillon lo scorso novembre, durante la campagna delle primarie del centrodestra, che lo avrebbero proclamato vincitore: la frecciatina era destinata ai due rivali, Nicolas Sarkozy e Alain Juppé, entrambi passati attraverso quello status. Ora, però, potrebbe essere proprio la volta di Fillon, a rischio incriminazione per il «Penelope-gate».
Che riserva compromettenti novità.
La settimana scorsa il giornale «Canard enchainé», sempre molto affidabile nei suoi scoop, aveva rivelato che Penelope, la moglie di Fillon, già superfavorito nella corsa alle presidenziali, aveva intascato circa 500 mila euro lordi in otto anni come assistente parlamentare del marito e poi di Marc Joulaud, che l' aveva sostituito, nel 2002, dopo che Fillon aveva lasciato il Parlamento.
LA FAMIGLIA FILLON DAVANTI AL LORO CHATEAU
Ma dalle perquisizioni realizzate ieri dalla polizia in Assemblea non emerge nessuna prova che la signora abbia lavorato come assistente parlamentare (lei stessa si presentava nelle interviste come «lontana dalla politica», sostanziale casalinga di lusso). Oggi, però, dalla nuova edizione del settimanale arrivano altre rivelazioni: in tutto sarebbe di quindici anni il periodo in cui è stata assistente parlamentare, per un totale di 831.440 euro.
Il polo finanziario della Procura di Parigi sta già indagando, anche su un' altra vicenda: una volta persa la possibilità di un lavoro suppostamente fasullo all' Assemblea nazionale, quando il marito era premier, tra il maggio 2011 e il dicembre 2013 Penelope ha lavorato a una rivista proprietà di un miliardario amico di Fillon, scrivendo in tutto due sole recensioni. E intascando per quel periodo altri 100 mila euro.
Non è finita qui. Tra il settembre 2005 e il giugno 2007, quando Fillon era senatore, ha anche fatto lavorare due figli, allora studenti di giurisprudenza (lui nei giorni scorsi aveva detto che erano già avvocati, ma lo sono diventati solo in seguito). Insomma, in tutto si supera ormai un milione di euro. Oggi gli inquirenti interrogheranno Joulaud, il deputato sostituto di Fillon nel 2002, finora muto con tutti, media compresi.
Intanto uno scandalo sempre legato agli assistenti colpisce pure Marine Le Pen: la Commissione europea le chiede indietro 300 mila euro di contributi usati per retribuire un' assistente, Catherine Griset, che in realtà lavorava per il Front National a Parigi. Le Pen ha già fatto sapere che non intende restituire i soldi dati a La Griset, sua ex cognata. Ancora una storia di famiglia.
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