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Guido Santevecchi per Corriere.it
La foto di una giovane in divisa verde oliva, con i capelli mossi dal vento mentre canta per dei soldati radunati in piazza, riemerge dal passato per turbare (forse) i piani della leadership cinese. La ragazza di quell'immagine filtrata attraverso la censura è Peng Liyuan, affascinante moglie del presidente Xi Jinping. La piazza è la Tienanmen e la data sarebbe il giugno del 1989, pochi giorni dopo la strage di manifestanti ordinata dal regime.
Peng Liyuan, che oggi ha 50 anni, è una cantante famosa, con la sua voce da soprano esegue inni patriottici e melodie struggenti.
Fa parte della sezione artistica dell'Esercito popolare di liberazione e ha il grado di maggiore generale. In questi giorni in Cina (e sulla stampa internazionale) la sua popolarità è stata rilanciata dall'apparizione, al fianco del marito appena eletto presidente, nel corso della visita di Stato in Russia e Africa. Una bella signora, elegante in soprabito scuro e sciarpa turchese. La Repubblica Popolare non è abituata a una first lady e l'uscita pubblica di Peng ha suscitato entusiasmo: «L'America ha Michelle Obama, noi ora abbiamo Peng Liyuan», hanno scritto i giornali di Pechino.
Ed ecco spuntare sulla Rete un'altra Peng. Soldato tra i soldati, nei giorni terribili della Tienanmen. La foto è stata messa su Sina Weibo, il Twitter cinese, da un anonimo «@HKfighter», con la didascalia «Dopo il massacro Peng Liyuan cantò per confortare i soldati». L'account è stato bloccato e la foto subito censurata. Il governo cinese non permette discussioni pubbliche su quella pagina di orrore scritta nella notte tra il 3 e il 4 giugno del 1989, quando ai soldati fu ordinato di sparare sui giovani che da settimane manifestavano nella piazza Tienanmen.
Ma l'immagine ha cominciato a girare su alcuni siti americani specializzati nell'analisi di notizie provenienti dalla Cina. L'agenzia Associated Press ha fatto dei riscontri secondo i quali la foto è la controcopertina di un numero del 1989 della rivista dell'Esercito cinese. à stato rintracciato un reporter, Sun Li, il quale sostiene di averla copiata sul suo smartphone anni fa, di averla inavvertitamente scaricata sul suo microblog e di averne poi perso le tracce. Sun Li dice di non avere idea di come possa essere riemersa ora.
Si sono aggiunti altri frammenti, letti nella didascalia originale della rivista militare: Peng avrebbe «cantato per le truppe della legge marziale» il brano della rivoluzione comunista «combattere per il potere, guidare la nazione».
Gli esperti sostengono che si tratta effettivamente della Tienanmen, perché sull'angolo a sinistra in alto dell'immagine si vede una parte del mausoleo dove giace il corpo imbalsamato di Mao.
Non può essere un caso che la performance di Peng per «confortare i soldati» che avevano sparato sugli studenti sia spuntata proprio ora che la cantante, diventata first lady, viene presentata come nuova rappresentante del soft power della potente Cina.
Qualcuno ci vede un segnale di disagio all'interno del potere. Forse un tentativo di incrinare il sostegno per la «prima coppia» della Repubblica Popolare. Xi Jinping (che nel 1989 era un funzionario di partito in una provincia dell'Est), da quando è arrivato al vertice del partito a novembre del 2012, e poi è stato nominato presidente a metà marzo, ha giocato molto sull'immagine. Si è fatto vedere in giro senza cravatta, si è fatto fotografare addormentato per la stanchezza su un pullman, poi ha esibito Peng nella sua prima missione di Stato.
«Ma questa foto probabilmente avrà un impatto negativo più all'estero che in Cina», ha detto alla Associated Press Joseph Cheng, docente di scienze politiche alla City University di Hong Kong. Sembra dargli ragione il commento del padre di un ragazzo ucciso quel 4 giugno del 1989. «Se avessi visto questa foto allora, avrei provato disgusto. Ma ora, guardando oggettivamente, è solo il passato. Peng era una cantante militare, i suoi comandanti le avevano dato l'ordine di esibirsi e lei doveva obbedire», dice Wang Fandi.
Wang a quei tempi insegnava al Conservatorio di musica a Pechino e nonostante Peng Liyuan non fosse una sua allieva la ricorda come una ragazza modesta, con un grande talento per le melodie popolari: «Anche se avesse fatto qualcosa di sbagliato allora, è al futuro che dobbiamo guardare oggi».
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