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1 - DAGOREPORT...
Cresce intanto la fronda anti-Monti nel Pdl. Ad esempio pare che Gaetano Quagliariello non sia stato particolarmente colpito dal neo-senatore a vita e tra intimi si sia lasciato sfuggire un: "E tenevamo questo pò-pò di personalità e non ce n'eravamo accorti?" In privato il senatore-berluscone si sarebbe detto convinto che tutta l'operazione Monti sia destinata a saltare e che si vada a votare il 15 gennaio.
Intanto in Transatlantico cresce la schiera di chi pensa che la nomina in pectore del presidente della Bocconi sia servita solo a far scendere la febbre dei mercati. In realtà non ci sarebbero alternative alle elezioni a inizio anno. Basta andarsi a rileggere le dichiarazioni di Maroni che negli ultimi giorni ha ripetuto più volte che al Viminale sono tutti pronti e 45 giorni sono sufficienti.
2 - CAOS PDL, PAURA ROTTURA CON LEGA,CRESCE NO MONTI...
(ANSA) - E' caos nel Pdl. La paura che la rottura con la lega, a causa del governo Monti, possa far tramontare un nuovo progetto di centrodestra sta facendo entare in fibrillazione settori sempre più ampi del partito, secondo quanto si apprende, e non solo gli ex An. Cresce dunque il fronte del 'No'. Anche i più moderati tra noi, spiegano alcuni berlusconiani, ora "ci stanno ripensando". Troppi "errori", aggiungono, sarebbero stati fatti nel Pd "che parla con troppa insistenza di discontinuità con il governo precedente".
E non si risparmiano critiche al Colle che avrebbe "esagerato" con le liste di ministri "che girano senza che siano cominciate le consultazioni" e senza che prevedano "veri tecnici". "La Costituzione non prevede un governo del presidente". I primi a dare segnali di insofferenza sono stati stanotte i senatori del Pdl i quali, tra l'altro, hanno rimarcato con forza al presidente del Consiglio, sempre secondo quanto si apprende, che si deve partire dal presupposto che al Senato il centrodestra ha una maggioranza solida. E quindi il boccino non può che rimanere nelle mani della coalizione che ha governato fino ad ora. Il Consiglio cerca quindi una exit strategy per ricompattare il partito e anticipa l'ufficio di presidenza, previsto per domani, a questa sera. Rispunterebbe il nome di Lamberto Dini, candidato che non dispiacerebbe al Carroccio.
STRACQUADANIO (PDL) ALLA ZANZARA SU RADIO 24: "FINI, UN MASCALZONE, UN BANDITO E UN DEFICIENTE"
"Fini è un deficiente perché gli manca qualcosa, perché non sa nulla (deficit cognitivo) di scienze delle finanza. E' un disonesto, un mascalzone dal punto di vista intellettuale cioè un bandito concettuale. Come terza carica io non lo riconosco". Questo è il commento dell' onorevole Giorgio Stracquadanio del Pdl alla Zanzara su Radio 24 sul Presidente della Camera, Gianfranco Fini. Ma è la terza carica dello Stato? Interviene Parenzo della Zanzara. "Io non lo riconosco e la terza carica dello Stato non esiste. - continua Stracquadanio alla Zanzara su Radio 24 - In materia di tasse è una capra e a 60 anni non c'è più tempo per studiare. E' un disonesto intellettualmente".
Ma state facendo un governo insieme, replica Cruciani. "No - risponde Stracquadanio del Pdl - Fini non fa un governo. Sta seduto su quella sedia perché essendo disonesto intellettualmente ha mancato al vincolo di mandato, si è costituito un partito da là , ed è rimasto seduto su quella poltrona comodo"
DI PIETRO, APPOGGIO A MONTI MA NON AL BUIO...
(ANSA) - Nessuna fiducia al buio ma "a Monti come persona ed economista dò e darò tutto l'appoggio possibile di un partito vero che vuole che faccia riforme e ridia credibilità all'istituzione". Lo ha detto il presidente Idv, Antonio Di Pietro, precisando però di non poter dare fiducia al buio.
BOTTA E RISPOSTA FRATTINI-LA RUSSA SU EX AN 'FASCISTI' IL MINISTRO DELLA DIFESA:FRATTINI?FRATE CHI, MILITANTE MANIFESTO?
(TMNews) - La tensione nel Pdl sul Governo Monti fa litigare il ministro degli Esteri Franco Frattini, sostenitore dell'ipotesi, e il ministro della Difesa Ignazio La Russa, favorevole a elezioni anticipate. Il ministro, a margine di un convegno alla Camera, viene sentito da un cronista della Dire mentre critica gli ex An ostili al Governo Monti, bollandoli con definizioni piuttosto dure, che richiamano la loro storia politica di provenienza.
Frasi che scatenano subito la replica di La Russa: "Frate chi? Frate chi? Il militante del Manifesto?", ribatte il ministro della Difesa. Contro Frattini si schiera anche Giorgio Holzmann: "L'On. Franco Frattini che accusa quelli che lui definisce `i fascisti` di ogni colpa, compresa quella di avere indotto la rottura tra Fini ed il Pdl, é lo stesso Ministro degli Esteri che qualche mese fa si è recato alle Camere per rendere pubblico un fascicolo riguardante il famoso immobile di Montecarlo e la nebulosa vicenda di società off-shore, cui lo stesso sarebbe stato venduto".
Lui, Frattini, ha diffuso una nota per chiarire: Con riferimento ad alcune indiscrezioni riportate da un`agenzia di stampa, preciso che non è mio modo quello di rivolgermi ad alcuno chiamandolo con epiteti che possano essere interpretati come offensivi. Mi spiace che mi siano state attribuite frasi certamente travisate, non corrispondenti al mio pensiero e al mio usuale modo di esprimere pubblicamente la mia opinione. Confermo nel modo più assoluto che l`unità di intenti nel Pdl è l`unico obiettivo che insieme dovremo perseguire, e mi sento impegnato in questa direzione".
BERLUSCONI, FRATTINI CON ME SEMPRE LEALE
(Adnkronos) - ''Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha iniziato la sua carriera politica in Forza Italia dopo le dimissioni, caso unico nel recente passato, dal governo Dini che da tecnico si era trasformato in politico. Alcune ricostruzioni pubblicate questa mattina percio' contrastano con la verita' e con la storia di un esponente del nostro partito a me sempre leale nella politica e nel governo''. E' quanto dichiara il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
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