DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
1 - CAPACCHIONE: MINZOLINI? POTEVO FARE PONZIO PILATO MA NON CI AVREI DORMITO
Al.T. per il Corriere della Sera
«Avrei potuto fare come Ponzio Pilato e uscire. Ma se non avessi votato contro la decadenza, non avrei dormito la notte». Per Rosaria Capacchione, pd, è una questione di coscienza. Ma anche giuridica: «Mercoledì abbiamo approvato la riforma del processo penale, modificando una prassi sbagliata: d'ora in poi se in appello l'accusa vuole ribaltare l'assoluzione di primo grado sarà costretta a riaprire l'istruttoria dibattimentale.
MINZOLINI FESTEGGIATO DOPO IL VOTO CHE HA EVITATO LA SUA DECADENZA
Cioè, si deve rifare il processo, come aveva già stabilito la Cassazione. Ma ora il principio lo abbiamo messo nella legge seppure non ancora approvata. E questa norma vale per Minzolini: non possiamo fare finta che non ci sia e non ci siano state sentenze in questo senso». Quindi, dice la Capacchione, la ratifica non si doveva dare: «Altri avranno votato così per motivi diversi, ma io ho un' autonomia da difendere».
E le accuse di voto di scambio dei 5 Stelle? «Se vado appresso a loro non campo più. Apparteniamo a mondi diversi. Ha letto "Il contesto" di Sciascia? C' è un dialogo in cui si cita Voltaire e in cui si replica dicendo che i giudici non sono infallibili: sono uomini». È una contraddizione aver votato la Severino e poi non applicarla? «Non l' ho votata: all' epoca facevo il suo mestiere. Sono stata 30 anni in tribunale da cronista».
2 - ICHINO: CHI LO CONDANNÒ ERA UN AVVERSARIO POLITICO
Al.T. per il Corriere della Sera
Pietro Ichino spiega di aver «ben presente» i motivi per cui un voto come quello contro la decadenza di Augusto Minzolini potesse sembrare come un voto «a favore della casta». Ma c'erano altre ragioni, prevalenti, per votare no, «nonostante io detesti il modo di intendere il giornalismo di Minzolini».
La prima è una perplessità sulla condanna: «Studiando la questione, sono rimasto molto colpito dal fatto che non gli avessero dato le attenuanti generiche, che si danno a tutti gli incensurati, soprattutto quando hanno risarcito il danno».
Ma Ichino, approfondendo, ha scoperto dell' altro: «Ho visto che la sentenza di primo grado di assoluzione è stata rovesciata da una Corte d' appello di cui faceva parte un magistrato, Giannicola Sinisi, che è stato per due decenni in Parlamento nello schieramento opposto a Minzolini. Questo mi pare un caso in cui l' obbligo di astenersi è ovvio. Ma non è stato così».
Ichino è stato tentato anch' egli di astenersi nel voto su Minzolini, ma poi ha deciso: «La decadenza non è automatica. E per capire come sia giusto che il Parlamento abbia un ruolo, basta vedere quello che accade in Turchia, con la condanna di molti deputati dell' opposizione da parte di giudici evidentemente sensibili agli orientamenti del governo».
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