PIOVE SUL BAGNATO - LA CAMERA DEI DEPUTATI HA AFFITTATO PER 800 MILA EURO L’ANNO UN CAPANNONE A RISCHIO ALLUVIONE PER METTERCI MIGLIAIA DI LIBRI, DOCUMENTI E MOBILI - UN ANNO FA LA PIOGGIA, E ORA IL “TESORETTO” DELLA BOLDRINI VA AL MACERO

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Alberto Di Majo per "Il Tempo"

 

laura boldrinilaura boldrini

Decine di migliaia di libri, documenti e mobili della Camera dei deputati distrutti in un capannone alla periferia di Roma. Un «tesoro» sommerso dall’alluvione di un anno e mezzo fa. Nei giorni scorsi gli uffici di Montecitorio hanno stabilito i beni che andranno al macero e un deputato ha chiesto in Aula di fare luce sulle responsabilità, visto che era noto che il magazzino fosse pericoloso e non adatto a custodire quei beni.

 

La storia comincia nel 2001, quando Montecitorio decide di prendere in locazione un’enorme area coperta a Castelnuovo di Porto per sistemare volumi, materiali elettorali e verbali di sedute parlamentari che non possono trovare posto nel Palazzo. Il capannone è di proprietà dell’Inail e l’affitto di quasi 800 mila euro all’anno. Eppure la zona è a rischio alluvione. Tant’è che la stessa Autorità del bacino del Tevere l’ha classificata come pericolosa.

 

pierferdinando casini (2)pierferdinando casini (2)

Ma questo non fa recedere l’amministrazione di Montecitorio, che sottoscrive il contratto. Alla fine di gennaio dell’anno scorso succede quello che era facile attendersi. Diversi allagamenti distruggono il «tesoro» della Camera. Ma non se ne sa niente, finché, pochi giorni fa, i 5 Stelle denunciano in Aula, durante un’interrogazione, l’esistenza di un deposito in cui ci sarebbero schede elettorali delle ultime elezioni politiche ormai rovinate irrimediabilmente. Se ne occupa anche il Fattoquotidiano.it.

 

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Dal canto suo, Montecitorio rassicura: non sono schede elettorali, soltanto materiale, ovviamente della Camera, ma non importante, coperto comunque dall’assicurazione. Poi c’è tutto il resto. Soprattutto i libri. Ne sarebbero andati al macero, in quanto rovinati in maniera irreparabile dalle piogge, 44 mila, una biblioteca. Altri, invece, sono stati asciugati e saranno recuperati dopo i restauri previsti. Ma non è tutto. Secondo la denuncia, fatta in Aula una decina di giorni fa dal deputato del MoVimento 5 Stelle Riccardo Fraccaro, nel capannone i topi avrebbero rosicchiato i mobili, alcuni provenienti addirittura dalla Reggia di Caserta.

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Un tempo trovavano spazio nella sala gialla, una delle più belle di Palazzo Montecitorio. Poi c’è stato il trasloco. I danni, secondo le prime stime fornite dallo stesso parlamentare, ammonterebbero a 300 mila euro. Fraccaro, che è anche segretario dell’ufficio di presidenza, ha chiesto innanzitutto perché la Camera ha scelto di affittare un capannone che si trova a trenta chilometri dal Palazzo spendendo, ha affermato lui, un milione all’anno per pagare l’affitto.

 

Poi ha attaccato: «È proprio il caso di dire che piove, governo ladro. La Camera ha sprecato in questo modo le risorse dei cittadini quando il Demanio ha la disponibilità di altri immobili pubblici, in posizioni più comode e in condizioni senz’altro migliori!». Fraccaro non ha dubbi: «La casta ha preferito una gestione così opaca del patrimonio perché è nelle zone d’ombra che proliferano sprechi e privilegi».

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Prima della pausa estiva è stato approvato un ordine del giorno presentato dal MoVimento 5 Stelle che ha richiesto al Demanio di fornire la lista degli immobili pubblici in cui Montecitorio potrebbe sistemare libri e documenti trasferendoli dal capannone di Castelnuovo di Porto. Ovviamente a titolo gratuito. È stato stabilito anche di accelerare la digitalizzazione dei volumi. Inoltre, per evitare che altri tesori della Camera possano andare al macero, gli onorevoli hanno approvato un provvedimento che prevede di dare a scuole e altri istituti culturali i libri che, altrimenti, rischierebbero di scomparire.

 

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«In questo modo - conclude Fraccaro - si farà buon uso di risorse che non sono appannaggio della casta, ma appartengono ai cittadini e devono tornare nella loro disponibilità visto che nelle mani dei partiti, come al solito, si stanno rovinando. Basta con lo scempio di risorse pubbliche». Il governo, sollecitato dall’interrogazione a 5 Stelle, ha fatto sapere che non si tratterebbe di volumi di grande pregio, e comunque alcuni sarebbero seconde o terze copie, perché così prevedevano le vecchie regole di conservazione dei materiali istituzionali.

 

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Ma secondo Fraccaro le cose stanno diversamente: «Abbiamo constatato con i nostri occhi che beni di importanza storica sono stati buttati al macero perché raggiunti dall’acqua del Tevere, come i 44 mila volumi che corrispondono al patrimonio librario medio di una biblioteca italiana». Il deputato ha aggiunto ancora: «Nel magazzino affittato dalla Camera ci sono 40 gradi, non è la situazione migliore per mantenere quei beni».

 

Si tratta di una «situazione paradossale, di cui i questori e tutti i deputati devono rendersi conto». I parlamentari hanno sposato le tesi dell’esponente del MoVimento 5 Stelle e approvato, con una larghissima maggioranza, l’ordine del giorno del MoVimento per togliere libri e mobili dal capannone di Castelnuovo di Porto. Ora non resta che attendere la lista degli immobili pubblici che potranno essere messi a disposizione di Montecitorio.