SANTO PATRONI GRIFFI, PROTETTORE DEGLI AFFITTUARI - NUOVO CAPITOLO DELLA TRAGICOMMEDIA IMMOBILIARE DEL MINISTRO PER LA PUBBLICA FINZIONE - DOPO L’AFFARONE MESSO A SEGNO A SPESE DELL’INPS (CASA VISTA COLOSSEO COMPRATA PER 177 MILA € E POI AFFITTATA A UN FUNZIONARIO DELLE NAZIONI UNITE), PATRONI GRIFFI È ANDATO A VIVERE IN APPARTAMENTO DI 210 MQ AFFACCIATO SUL PUNTO PIÙ BELLO DI VIA NAZIONALE - E IL PADRONE DI CASA CHI È? UN COLLEGA MAGISTRATO DEL CONSIGLIO DI STATO…

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Marco Lillo e Valeria Pacelli per "Il Fatto quotidiano"

Alla fine il ministro Filippo Patroni Griffi ce l'ha fatta. Dopo tanti anni di stenti da inquilino in una casa popolare con vista Colosseo, fortunosamente scampato al rischio sismico, sopravvissuto alla mancanza di riscaldamento e d'acqua corrente, si è finalmente tirato fuori da questo scenario Dickensiano descritto da una sentenza del "suo" Consiglio di Stato che gli ha permesso di comprare una casa di 109 metri al Colosseo per 177 mila euro.

Il Fatto è felice di poter rassicurare la cittadinanza tutta: il povero ministro, dopo anni di stenti immobiliari, vive finalmente in un mega appartamento che misura il doppio di quello di via Monte Oppio 12. Certo, non guarda più il Colosseo ma il ministro si consolerà con l'antica Torre delle Milizie che domina piazza Venezia, comunque meglio delle marrane di Centocelle.

Il Fatto, in ansia per il ministro, ha ricostruito l'ultimo atto della commedia immobiliare di Patroni Griffi, Filippo non Giuseppe. Dopo l'affarone messo a segno a spese dell'Inps sul Monte Oppio nel gennaio del 2008, il ministro è riuscito a fare un ulteriore doppio colpo: a settembre 2011 ha affittato a un funzionario delle Nazioni Unite che lavora a Roma l'appartamento al primo piano con vista Colosseo, e poco prima è andato a vivere in un quarto piano più grande e signorile, affacciato non più sui Fori ma sul punto più bello di via Nazionale.

E, anche stavolta c'è di mezzo un consigliere di Stato. Il padrone di casa di Patroni Griffi infatti è Damiano Nocilla, ex segretario generale del Senato, nominato consigliere di Stato nel 2002. L'appartamento è stato venduto nel 2001 dalla Toro Assicurazioni del gruppo Fiat a un prezzo scontato rispetto a quello di mercato. "Io però", tiene a precisare Nocilla, "ho pagato poco i due appartamenti comprati solo perché erano occupati.

L'attico di 170 metri coperti l'ho poi venduto a un avvocato mente l'altro al quarto piano di 210 metri tutti coperti, l'ho affittato da pochi mesi al collega Patroni Griffi per 3 mila euro al mese. Anzi, per l'esattezza lui paga 3.600 euro ma le spese condominiali di 600 euro, le pago io. Il prezzo complessivo pagato allora è stato di un milione e 750 mila euro per i due appartamenti ma poi ho speso 240 mila euro per fare uscire gli inquilini più la ristrutturazione".

Alla luce dell'ennesimo colpaccio di Patroni Griffi, la lunga storia immobiliare del ministro merita di essere ripercorsa dall'inizio.

IL magistrato diventa inquilino Inps nel 1986 "in quanto vincitore di un concorso pubblico e trasferito in altra regione, potevo farne richiesta", dice lui sorvolando sul fatto che una cosa è fare domanda e un'altra è ottenere una casa con vista Colosseo a equo canone. Per 25 anni paga meno di un terzo del fitto di mercato. Dopo avere risparmiato un centinaio di milioni di vecchie lire rispetto a chi non ha trovato una simile occasione, l'allora presidente di sezione del Consiglio di Stato ottiene, grazie a due sentenze del Consiglio di Stato, la possibilità di rendere eterno il suo "privilegio".

Nel gennaio 2008 compra per soli 177 mila e 754 euro una casa di 109 metri quadrati catastali, come rivelato dal Fatto il 7 gennaio. Dopo l'ultimo atto della sua epopea immobiliare possiamo fare due conti in tasca al ministro dal doppio cognome e dal doppio stipendio. Come tutti i magistrati amministrativi fuori ruolo infatti incassa comunque la retribuzione dal Consiglio di Stato anche se presta servizio in un'altra amministrazione.

Negli anni in cui pagava canoni e prezzi ridicoli per la sua casa, il ministro incassava lo stipendio da magistrato e in più nell'ordine: dal 2006 quello di Capo Dipartimento per gli affari legislativi della Presidenza del Consiglio; dal 2008 quello di Capo di Gabinetto del Ministro per la pubblica amministrazione; dal 2009 quello di segretario generale del Garante della Privacy; dal dicembre 2009 quello di Commissario per la trasparenza delle amministrazioni pubbliche. Senza parlare del terzo stipendio che talvolta gli arriva da un incarico extra. Nel 2009: 15 mila e 600 per la commissione di studio sulla Protezione civile, nel 2008 45 mila euro come "presidente del Collegio Arbitrale della controversia FUGIST-Regione Campania".

L'etica pubblica talvolta somiglia alla matematica: Patroni Griffi, nonostante il doppio stipendio e il canone pari a un terzo ha avuto l'ardire di appellarsi due volte al "suo" Consiglio di Stato per pagare una casa vista Colosseo un prezzo pari alla metà dei suoi emolumenti di un solo anno. La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta sulla vicenda ma per inquadrare la storia di Patroni Griffi più del codice penale aiuta Francesco De Gregori: "Cercavi giustizia ma trovasti la legge".

 

TORRE DELLE MILIZIE - PATRONI GRIFFIFilippo Patroni GriffiCASA PATRONI GRIFFI CON VISTA SUL COLOSSEOMARIO MONTI