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COME TI SISTEMO LA RAGION DI STATO: PAROLE, OPERE E OMISSIONI DEL GOVERNO SUL CASO ALMASRI – IL CAPO DELL’AISE, GIOVANNI CARAVELLI, AVEVA PARLATO DI “RITORSIONI” DELLE MILIZIE LIBICHE IN CASO DI MANCATO RIMPATRIO DEL TORTURATORE. EPPURE IL MINISTRO DELL’INTERNO PIANTEDOSI, IN AULA, DICEVA DI NON AVER “RICEVUTO FORME DI PRESSIONE INDEBITA ASSIMILABILE A MINACCE O RICATTI” – IL CASO NORDIO, CHE NON HA MAI RISPOSTO ALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE, NÉ ALLA CORTE D’APPELLO, NONOSTANTE AVESSE AVUTO TUTTO IL TEMPO PER FARLO…

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Estratto dell’articolo di Irene Famà per “la Stampa”

 

Osama Njeem Almasri

Almasri andava protetto ad ogni costo. Inscenando ritardi, incomprensioni, approfondimenti. Una «ragion di Stato» mascherata tra passaggi burocratici e giudiziari, per aggirare gli obblighi internazionali che hanno dato vita alla Corte penale internazionale. Ecco che cosa nasconderebbe la catena di omissioni messa a fuoco dai giudici dei tribunale di ministri.

 

Il generale viene arrestato sabato 18 gennaio a Torino su mandato di cattura internazionale. E i tre giorni successivi, per il governo sono concitati.

 

INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE 2

Si organizzano tre riunioni informali. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio avrebbe presenziato solo a quella del 21. Una sorta di comparsa, totalmente incurante «dei precisi obblighi di legge» che gli spettano.

 

Punto primo: il Guardasigilli «avrebbe dovuto dare corso alla richiesta di cooperazione della Corte penale internazionale», ma, si legge negli atti, «nonostante le plurime richieste inoltrategli dai funzionari che sollecitavano consultazioni, non ha risposto.

 

Punto secondo: avrebbe dovuto rispondere al procuratore generale della Corte d'appello sulla questione. Anche in questo caso, «resta inerte».

 

Punto terzo: avrebbe dovuto informare la corte dell'Aja della richiesta di estradizione avanzata dalla Libia. Informazione non pervenuta.

 

IL POST DI GIORGIA MELONI SULL ARCHIVIAZIONE PER IL CASO ALMASRI

Il Guardasigilli si difende: mi hanno avvisato tardi, mancava la traduzione in italiano degli atti, il mandato d'arresto era «inesatto» e così via.

 

 Differente la versione dei giudici del tribunale dei ministri che lo accusano di omissione di atti d'ufficio e favoreggiamento.

 

«È un dato di fatto che il ministro della Giustizia ha avuto il tempo di interloquire con gli altri vertici istituzionali e avrebbe avuto, anche all'esito delle riunioni, il tempo per provvedere a dar corso alla richiesta di arresto provvisorio e di sequestro, ove avesse voluto». Ma al posto del Guardasigilli, alle riunioni si presenta il suo capo di Gabinetto Giusi Bortolozzi. Nordio, quel week-end, «era a Treviso».

 

Un esempio tra tanti appare significativo. Il ministro Nordio giustifica la «sua mancata tempestiva risposta alla Cpi e alla Procura generale» dicendo che doveva valutare la richiesta di estradizione concorrente della Libia. Giustificazione «infondata», è scritto negli atti.

 

GIUSI BARTOLOZZI

A iniziare dai tempi: «La richiesta, pur datata 21 gennaio 2025, è stata protocollata dal ministro della Giustizia solo il 22 gennaio, quando Almasri era stato rimpatriato». E ancora: La richiesta libica era «strumentale, priva di qualsiasi documento giustificativo e, come tale, non avrebbe mai potuto trovare accoglimento». Infine il ministro Nordio, in questo caso, «si è attribuito un potere che non gli competeva».

 

Certo è che il generale Almasri viene rimpatriato. E in questo caso il tribunale dei ministri chiama in causa il titolare del Viminale Matteo Piantedosi […] accusandolo di peculato e favoreggiamento assieme al sottosegretario con delega ai servizi segreti Mantovano: «È lui ad avere decretato l'espulsione del ricercato dal territorio dello Stato».

 

Secondo i giudici «è verosimile» che la decisione del ministro […] fosse dovuta alle «preoccupazioni» palesate dal direttore dei servizi segreti esterni Giovanni Caravelli su «possibili ritorsioni per i cittadini e gli interessi italiani in Libia». Preoccupazioni che, si legge negli atti, non seguivano «minacce» concrete.

 

LA DIFESA DI ALMASRI BY CARLO NORDIO - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

«Non abbiamo ricevuto forma di pressione indebita assimilabile a minaccia o ricatto da parte di chiunque», diceva in Aula il ministro Piantedosi. […] C'è poi una lunga serie di lacune che riguarda il rimpatrio dei tre personaggi che erano con il generale a Torino la sera dell'arresto. Tre amici con cui era andato a vedere la partita della Juventus, la sua squadra del cuore.

 

«La decisione di espellere i cittadini libici, di utilizzare un volo di Stato per rimpatriarli», è scritto nelle carte, è stata presa durante quelle tre riunioni tra vertici di governo e istituzionali. Anche in questo caso, però, la scelta sarebbe stata «irrazionale».

 

Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli

I tre, si legge negli atti, «erano privi di precedenti, erano entrati regolarmente in territorio italiano ed erano in possesso di documenti validi, erano arrivati a Torino per andare allo stadio e lo avevano fatto con regolare biglietto».

 

In più: «Si erano regolarmente registrati presso la struttura alberghiera dove alloggiavano, avevano contanti e carte di credito valide, avevano già concordato la riconsegna dell'auto che avevano noleggiato per il 20 gennaio da Fiumicino, scalo dal quale, con ogni probabilità, avrebbero lasciato il territorio nazionale».

 

GIOVANNI CARAVELLI - FOTO LAPRESSE

E se il questore di Torino, dopo l'arresto del loro amico, gli aveva ordinato di lasciare l'Italia entro una settimana, avrebbero potuto benissimo «prendere un volo di linea». Invece, scrivono i giudici del tribunale dei ministri, «sono stati accompagnati tramite volo di Stato su disposizione del sottosegretario Alfredo Mantovano».

 

Sul volo di  […]  restano diversi interrogativi. In prima battuta, il prefetto Caravelli, nella sua testimonianza, avrebbe spiegato che «il volo sarebbe stato richiesto proprio per eseguire l'espulsione dei tre, salvo posticiparne la partenza in attesa di Almasri». In seconda battuta, poi, il prefetto avrebbe precisato che «il volo sarebbe stato richiesto solo per il generale».

Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoliGIORGIA MELONI E IL CASO ALMASRI - MEME BY FAWOLLONjeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli