1. DOPO LA BATOSTA, GRILLO VUOLE MOLLARE MA CASALEGGIO LO BLOCCA: “SE TE NE VAI, SALTA TUTTO”. IL GURU HA INVESTITO TUTTO NEL PARTITO (A PARTIRE DALLE SUE AZIENDE) 2. NOVE ORE DI DRAMMATICO FACCIA A FACCIA. CASALEGGIO È INFURIATO CON GLI ELETTORI CHE L’HANNO “TRADITO”, CON GLI ITALIANI CHE “NON VOGLIONO RINUNCIARE AI PRIVILEGI E INSEGUONO LE PROMESSE”. PURE GRILLO SE LA PRENDE CON “L’ITALIA DI PENSIONATI CHE FORSE NON HANNO VOGLIA DI CAMBIARE”. ALLA FINE GRILLO NEL VIDEO DEL MAALOX SOSPIRA UN GENERICO “RESTEREMO” E INTANTO SE NE VA IN VACANZA IN SARDEGNA: “HO BISOGNO DI STARE CON MIA MOGLIE. SONO DUE MESI CHE VIVO IN UN CAMPER…” 3. DA VESPA A MENTANA, ORA IL GIRO STRETTO DEI COMUNICATORI METTE IN DISCUSSIONE LE PARTECIPAZIONI AI TALK SHOW: SI TORNA AL CONGELAMENTO DELLE OSPITATE TV 4. SILENZIO ASSOLUTO, PARLA SOLO BEPPE: AI PARLAMENTARI GRILLINI È STATO VIETATO DI COMMENTARE IL VOTO, SALTATO ANCHE IL BANCHETTO IN PIAZZA MONTECITORIO

Tommaso Ciriaco per "La Repubblica"

Nove ore. Drammatiche, a tratti. Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo, faccia a faccia nel chiuso di un ufficio a Milano. Con un'unica certezza: «Abbiamo perso. Non è una sconfitta, siamo andati oltre la sconfitta». Serve tempo per metabolizzare lo sfregio elettorale. E la tentazione di mollare assale il leader.

Lo frena però il guru: «Non te lo consentirò - si infiamma - tu sei il Movimento. Altrimenti salta tutto». «Io ho bisogno di una vacanza - ripete amarissimo il comico - ho bisogno di stare con mia moglie. Sono due mesi che vivo in un camper...». Continueranno a braccetto, ma la botta è stata così devastante che mille dubbi accompagnano il futuro del Movimento.

Gli errori, innanzitutto. Perché Casaleggio è infuriato con gli elettori che l'hanno «tradito », con gli italiani che «non vogliono rinunciare ai privilegi e inseguono le promesse». Pure Grillo se la prende con «l'Italia di pensionati che forse non hanno voglia di cambiare». Ma non basta prendersela con loro, né imprecare. Occorre cambiare. E a dare retta alle perplessità emerse sull'efficacia della partecipazione ai talk show, l'effetto determinerà il congelamento delle incursioni grilline sul piccolo schermo.

Si può cambiare rotta, fare autocritica e individuare un nuovo orizzonte. I toni, però, quelli davvero Beppe non può né intende cambiarli. Faccia a faccia con Casaleggio, alza le mani in segno di resa: «Io mi esprimo così, non so parlare in altro modo». Sarà il guru a bilanciare almeno un po' le urla di Grillo, cercando di mostrarsi più presente e rassicurante.

Al comico, intanto, spetta la prima controffensiva sul blog senza scomode domande dei cronisti tra i piedi: «Abbiamo il tempo dalla nostra, è ancorapresto - sorride indossando una camicia a scacchi e una sahariana grigia - Sono dei numeri che non si aspettava nessuno, abbiamo preso il 21-22% come l'Iva. Però noi siamo il secondo partito. Io sarei anche ottimista. Andiamo avanti? Certo».

Scherza, il Capo del Movimento. È così che ha conquistato un posto fisso sul podio della politica italiana. E siccome aveva ironizzato sul Maalox, gli tocca ingerire una pasticca in diretta web e offrirne una pure al guru. Aveva promesso «vinciamo noi», ora è costretto ad accettare lo sfottò dei social con l'hashtag "vinciamo poi".

«Ci state prendendo in giro e vi capisco - sorride - mettete proprio il coltello nella piaga». C'è spazio pure per uno sketch, serve a rincuorare truppe ancora sotto choc: «Ora Casaleggio è in analisi per capire perché si è messo il cappellino. State tranquilli, dai, vin... vinciam... Vincono loro». Anche la Rete grillina, traumatizzata dalla batosta, apprezza.

Eppure Beppe non dice mai esplicitamente «resto», preferisce un più generico «resteremo ». Forse per non smentire in modo troppo brutale quanto dichiarato anche su Repubblica lo scorso 3 aprile - "O vinciamo, o stavolta davvero me ne vado a casa. E non scherzo" - di certo perché il Fondatore ha bisogno di una vacanza. Vuole volare in Sardegna, chiede solo di staccare la spina girovagando per la splendida costiera ligure.

Non adesso, però. Non subito. C'è da organizzare un viaggio a Bruxelles con Casaleggio, c'è da pianificare l'avventura europea. Non a caso già ieri, nella sede della Casaleggio associati, i cronisti hanno intravisto l'ambasciatore di un partito continentale - qualcuno ipotizza i Verdi, altri gli euroscettici britannici - accompagnato dal capo della comunicazione del Senato Claudio Messora, in pole per trasferirsi nella capitale belga. L'obiettivo è siglare un'intesa con altre forze e dare vita a un gruppo all'Europarlamento.

Per adesso c'è da fare i conti con quel senso di frustrazione che deprime pure i grillini più ortodossi. Dolore quasi fisico «mi sento come se mi avessero strappato la carne», giura Alessandro Di Battista - oppure sconforto puro: «Nessun commento », allarga le braccia Luigi Di Maio. Tutti insieme, deputati e senatori, si ritroveranno in un'assemblea congiunta slittata alla prossima settimana per ordine dei vertici pentastellati. Meglio far decantare. La stessa prudenza che ha consigliato di annullare l'evento che i parlamentari avevano organizzato per ieri davanti Montecitorio.

Non per questo mancheranno i problemi. I grillini espulsi dal gruppo del Senato, sotto la regia di Francesco Campanella, sono pronti al varo di un nuovo gruppo. E le colombe rimaste nel Movimento sono pronte a tornare alla carica. Da tempo, anche alla Camera, c'è chi è a un passo dall'addio. Non oggi, però: «Adesso facciamo quadrato attorno a Beppe - premette Walter Rizzetto - sarebbe da villani fare diversamente. Poi ci sarà il tempo per confrontarci. Una riflessione, comunque, dovrà esserci».

 

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