“INSULTATEMI!” – DALLA MASSONERIA A TELECOM, CASALEGGIO RACCOGLIE TUTTE LE OFFESE RICEVUTE IN UN INSTANT BOOK E SI LEVA QUALCHE BOCCOLO DAL PETTINE

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Antonio Castaldo e Marta Serafini per il "Corriere della Sera"

Come ormai tutti sanno, Gianroberto Casaleggio è refrattario alle tribune giornalistiche. Non appare in tv, non risponde alle polemiche, non rilascia interviste (salvo rare eccezioni). Del resto si è guadagnato l'appellativo di «guru» del Movimento Cinque Stelle proprio per la sua capacità di giostrare la comunicazione rovesciando gli schemi. Ma non solo. Facendosi desiderare ha creato intorno a sé un clima di mistero, che come era prevedibile, ha scatenato la curiosità dei media.

LE PROVOCAZIONI - Da quando Beppe Grillo si è imposto sulla scena politica italiana, l'ex manager Telecom e imprenditore digitale è stato stuzzicato in tutti i modi. Descritto come un approfittatore della buona fede della Rete, un massone, un mezzo fallito per alcuni, un arrampicatore sociale per altri. Non ha (quasi) mai replicato. Le accuse, le offese, le provocazioni si sono accumulate.

Negli ultimi anni ne ha messe insieme per compilare un libro di 63 pagine e le ha catalogate in ordine alfabetico. Quindi ha accluso alcune sintetiche risposte, qualche chiarimento, un paio di puntuti contrattacchi ed ecco pronto un possibile bestseller digitale, pubblicato dalla sua stessa casa editrice, l'Adagio, e messo in vendita su Amazon al costo di 3,99 euro. Il titolo Insultatemi, sembra quasi un invito a continuare così, magari si riesce a pubblicare anche la seconda puntata.

LE RISPOSTE - Al di là delle polemiche, già note, le risposte di Casaleggio sono un'occasione per scoprire dettagli sulla sua vita. In pochi sanno, ad esempio, che il cofondatore del Movimento Cinque Stelle, spesso additato come un agiato signore che ha perso il contatto con la realtà, fino ai 19 anni ha vissuto con i nonni materni. «Mio nonno era un poliziotto in pensione e mia nonna una casalinga. Ho avuto una bella infanzia. Abitavamo in un abbaino a Milano», scrive.

Ancora più articolata è la replica a chi insinua che sia stato cacciato da Telecom per gli scarsi risultati economici. «Nessuno mi ha cacciato per i risultati del bilancio 2002, l'ultimo della mia gestione, anzi venni confermato per un ulteriore triennio. I risultati economici della mia gestione, prima di Webegg/Logicasiel e in seguito del Gruppo Webegg, hanno sempre prodotto un utile di esercizio, con un picco del 10%, per cinque anni di seguito.

Nell'ultimo anno, il 2002, il risultato gestionale è risultato comunque positivo, mentre l'utile di esercizio è stato negativo in seguito a partite straordinarie dovute a svalutazioni di valori aziendali per le mutate condizioni del mercato, allo stanziamento di incentivi all'esodo e all'assorbimento dei costi del mancato ingresso in Borsa». Tutto chiaro?

L'ARTE DI ELUDERE LE DOMANDE - Piuttosto che rispondere alle domande dei giornalisti, che eventualmente possono smentire o controbattere, Casaleggio preferisce chiarire in modo univoco i dubbi sollevati sulla gestione della sua società. E scrive lapidario: «Gli "affari" tra la mia oscura società di marketing e il M5S, dal quale non ho mai ricevuto né voluto un euro, non esistono. Esiste invece il tempo, molto, dedicato al M5S da parte mia e dei miei partner in questi anni. Per maggiori informazioni leggere i bilanci della Casaleggio Associati srl depositati alla Camera di Commercio di Milano».

LO SCHERZO - Nel libro non mancano le battute ironiche. Una sorpresa, considerata la serietà del guru, che in pochi possono dire di aver visto sorridere. A Philippe Daverio che lo dipinse come socio di Grillo «a pelo lungo», Casaleggio risponde così: «Daverio invece ce l'ha corto». Oppure a Deaglio: «Il saccente Deaglio paragona il fax a Internet. Toc, toc. C'è qualcuno in casa?».

LA MASSONERIA - Spazio viene dato anche alla sua presunta iscrizione alla Massoneria. O addirittura a forme di spiritualismo esoterico: «Nel mio ufficio non ci sono compassi - replica il braccio destro di Grillo - tanto meno il compasso di Enoch. Ho però una graffatrice di colore nero e un portapenne di plastica trasparente di chiara origine aliena». Il gran finale è alla Lettera T, quando riprende la nota dei dipietristi anonimi (sic!) che lo paragonano a Telespalla Bob. Ma invece che con le parole, Casaleggio ricorre al tratto disegnato, raffigurandosi al fianco del personaggio dei Simpson dalla capigliatura scarmigliata. Alla faccia di chi lo vuole permaloso e vendicativo

 

GIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIO LETTA E CASALEGGIO GIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIO GIANROBERTO CASALEGGIO FOTO WIRED BEPPE GRILLO E CASALEGGIO AL QUIRINALE