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Filippo Facci per “Libero Quotidiano”
LUIGI DE MAGISTRIS BACIA L AMPOLLA CON IL SANGUE DI SAN GENNARO
Quand’era magistrato, una cortina fumogena di procedure inestricabili avvolgeva dei procedimenti in cui non si capiva nulla, anche perché spesso non c’era nulla da capire; ora che è sindaco, un’altra cortina fumogena di procedure inestricabili continua ad avvolgere il suo mandato, e nasconde, per esempio, che lui è il sindaco meno amato d’Italia.
Luigi De Magistris era precipitato all’ultimo posto secondo un paio di sondaggi di Datamedia e Ipr (risalenti a febbraio e aprile scorsi) ed ecco perché adesso è tutto contento: perché, ancora una volta, si parla d’altro.
Il Tribunale di Napoli ha accolto il suo ricorso contro la sospensione dalla carica di sindaco - disposta dalla legge Severino - e insomma si ricomincia: con in più la possibilità che questa sentenza possa riflettersi sul caso del neogovernatore della Campania Vincenzo De Luca. Sarà così?
luigi de magistris raccoglie l'immondizia di notte
In realtà nessuno può dirlo, ma si possono dire altre cose: per esempio che siamo alla pazzia e alla proliferazione di neo-competenze da parte di magistrature che si elidono tra loro, in una moltiplicazione di gradi di giudizio. Proviamo a riassumere a che cosa sia subordinata l’applicazione della legge Severino, perlomeno nel caso di De Magistris:
1) ai tre gradi di giudizio di un giudizio penale, anche se il primo grado in sé doveva bastare;
2) dapprima, a un’eventuale ricorso al Tar e di conseguenza al Consiglio di Stato;
3) alle sezioni unite della Cassazione che hanno deciso che il Tar e in generale la giustizia amministrativa non dovevano occuparsene;
luigi de magistris raccoglie l'immondizia di notte 4
4) al tribunale civile (vari gradi) come deciso dalla Cassazione, il quale tribunale civile, ieri, ha appunto revocato la sospensione di De Magistris;
5) alla Corte Costituzionale, cui hanno ricorso i legali di De Magistris, la quale Corte dovrà stabilire i corretti confini costituzionali della norma.
Manca nessuno? Fanno 9 o 10 gradi di giudizio e noi fermi al palo, aspettando la Consulta che deciderà non domani, ma il 23 ottobre. Scrivono ora i giudici civili: l’istanza di De Magistris «deve essere accolta, sebbene ad tempus, in quanto il fumus boni iuris trova fondamento nella rilevanza e non manifesta infondatezza della questione di costituzionalità sollevata nel giudizio di merito».
A beh, chiaro. Per intanto è chiara solo una cosa: che anche Vincenzo De Luca ricorrerà alla magistratura civile per la sua vicenda, ossia la condanna in primo grado per abuso d’ufficio riportata nel processo sul termovalorizzatore. E sarà perso altro tempo, e a casino si aggiungerà casino.
«Quando io sono stato eletto, la Severino non esisteva» ha detto ieri De Magistris, bissando quanto obiettò anche Silvio Berlusconi a suo tempo, quando decadde da senatore.
MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA
Il sindaco di Napoli non è stato da meno quando ha parlato, sempre ieri, anche di «forte accanimento» e di «vendette politiche» da parte delle «stesse manine che per 15 anni hanno tentato di farmi dimettere». Di chi parlava? Boh, De Magistris fa sempre così.
Intanto si smarca da De Luca: «La decisione del tribunale di Napoli non è un provvedimento erga omnes, ma riguarda Luigi de Magistris», ha detto ieri. Lui e nessun altro, cioè. Così come, circa i parlamentari, la Severino ha praticamente riguardato solo Silvio Berlusconi.
silvio berlusconi fotografato da bruno vespa
Dopodiché sì, la legge ha trovato applicazione anche per altri sindaci e consiglieri regionali e provinciali e comunali; tra i casi eclatanti si ricordano quelli di Giuseppe Scopelliti (presidente della Regione Calabria: si dimise dopo la lettura della condanna di primo grado a 6 anni per abuso d’ufficio, l’avviamento della Severino non fu nemmeno necessario) e poi di Vasco Errani (presidente dell’Emilia, dimessosi dopo una condanna in appello per falso ideologico) oltre a pulviscolari applicazioni quasi tutte contro amministratori di destra. Più ladri o più fessi?
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