DOMICILIARI O SERVIZI SOCIALI? COMUNQUE VADA SARÀ UN INSUCCESSO - IL CAV VIVE LA SENTENZA COME UN’UMILIAZIONE: ‘LA SINISTRA COL SUO BRACCIO GIUDIZIARIO VUOLE IMPEDIRMI DI FARE POLITICA’ – CRISI DI LEADERSHIP E LOTTA FRATRICIDA DENTRO FI ALLA VIGILIA DELLE EUROPEE

Amedeo La Mattina per ‘La Stampa'

Per Berlusconi comunque vada sarà un insuccesso. Sarà comunque «una umiliazione che un uomo come me non merita, non può accettare». La stessa idea di essere affidato ai servizi sociali per redimersi, fare penitenza, ravvedersi di una colpa che non ammetterà mai, neanche davanti a Dio, gli provoca l'horror vacui, un moto di rabbia incontenibile. Lui si considera uno statista, l'unico e vero leader dei moderati italiani, colui che è riuscito a far stringere la mano a Pratica di Mare ai due potenti del mondo Bush e Putin, che ha cambiato i connotati alla politica e alla televisione italiana, creando un impero industriale e ricchezza.

È questo il suo vero cruccio, il boccone amaro che non riesce a mandare giù, buttando nello sconforto Fi alle prese con tanti altri problemi, tutti collegati alla crisi della leadership berlusconiana. Infatti tutto è fermo: non si fanno le liste per le Europee, non si decide l'atteggiamento da prendere nei confronti dell'«abbraccio mortale» con Renzi.

L'ex grande capo del centrodestra, ora diviso da una guerra fratricida, teme che i magistrati gli diano gli arresti domiciliari. Sarebbe il finale shakespeariano di un processo durato sette anni e che ha visto l'ex premier condannato per frode fiscale. «Un processo tutto politico contro il leader dei moderati italiani - sostiene Berlusconi - l'ennesimo colpo di Stato contro i partiti che si sono contrapposti alla sinistra. Con la condanna mi hanno umiliato e ora vogliono darmi il colpo di grazia, impedendomi di fare politica».

Non è un caso che ieri l'ex premier sia tornato a sparare sulla sinistra prendendo spunto dalle vicende di Forza Campania in rotta con Forza Italia. «In questo delicato momento in cui la sinistra, avvalendosi del suo braccio giudiziario, vuole impedire al leader di centrodestra di condurre la campagna elettorale per le elezioni amministrative ed europee - ha scritto l'ex Cavaliere - Forza Italia subisce senza reagire maldestri tentativi di sottrarle voti con la confusione e con l'inganno».

Fulmini contro i ribelli campani, ma la tradizionale accusa contro la sinistra fa capire il grado del suo pessimismo. Gli avvocati Ghedini e Coppi sono più ottimisti: servizi sociali e non arresti domiciliari, con la possibilità di fare politica. Ma ieri al Senato il capogruppo di Fi Paolo Romani non era altrettanto ottimista. Raccontava che tra i magistrati chiamati a decidere ce n'è una molto vicina alla Boccassini. «E poi - aggiungeva Romani - la Procura generale di Milano ha espresso parere negativo sui servizi sociali».

Anche se fossero servizi sociali, per Berlusconi rimane l'umiliazione umana e la ferita politica. «È il funerale della democrazia. Si toglie la libertà al leader del più grande partito del centrodestra», sostiene Santanché riferendosi al tutta la vicenda processuale. Umore nero in Fi. Ieri il Senato ha autorizzato l'uso delle intercettazioni a carico di Verdini per la vicenda della cosiddetta P3.

Martedì la Cassazione si pronuncerà sulla condanna in secondo grado di Dell'Utri considerato il mediatore tra la mafia e Berlusconi. E intanto la Corte di Strasburgo ha rigettato l'istanza, firmata da 4 mila italiani e presentata dalle deputate Bergamini e Centemero, per sospendere gli effetti della sentenza sui diritti tv e consentire all'ex Cavaliere di candidarsi alle Europee.

 

 

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