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M5S POST MES - ORA IL CAVALLO DI BATTAGLIA DI DIBBA SUONA COSÌ: ‘’STATI GENERALI SUBITO!’’. E GRILLO È RISORTO DAL SUO ASSORDANTE SILENZIO PER PIGOLARE: 'VOTO ENTRO FINE 2020'. MA SU TWITTER L’ELEVATO HA CINGUETTATO L’ENDORSEMENT PER I “GOVERNISTI”: "FORSE L’EUROPA COMINCIA A DIVENTARE UNA COMUNITÀ. GIUSEPPI STA APRENDO LA STRADA A QUALCOSA DI NUOVO. CONTINUIAMO COSÌ!" - LA LINEA È DUNQUE QUELLA TRACCIATA QUOTIDIANAMENTE DAL “FATTO”. MA ATTENZIONE: TRAVAGLIO, DEMIURGO DEL “CONTISMO SENZA LIMITISMO”, NON AMA NÉ DI MAIO NÉ DIBBA, I QUALI HANNO UN SOL PUNTO DI CONTATTO: DETESTARE L’AVVOCATO DI PADRE PIO (TUTTO)...
DAGONOTA
Dopo la video-conferenza del Consiglio europeo, Macron ha espresso la sua delusione sul risultato, mentre Conte ha cantato vittoria anche se sa benissimo che il guscio del Recovery Fund è ancora vuoto. Ma il presidente francese non ha l’opposizione che trafigge il fianco dello Schiavo di Casalino. Quel folto gruppo di 5Stelle guidati da Alessandro Di Battista che si contrappone ai “governisti” che fanno riferimento a Di Maio e a Fico.
ALESSANDRO DI BATTISTA CONTESTATO
In mezzo c’è quel poverocristo di Crimi che non sa che pesci prendere. Manca un capo politico a un movimento ormai balcanizzato e ora Dibba freme per lanciare la sua candidatura. Il cavallo di battaglia dei descaminados ora suona così: ‘’Stati Generali subito!’’. E di colpo Grillo è risorto dal suo assordante silenzio per pigolare: 'Voto entro fine 2020'.
Contemporaneamente su Twitter l’Elevato ha cinguettato l’endorsement per i “governisti” pro-Mes e pro-PD: "Forse l’Europa comincia a diventare una Comunità. Giuseppi sta aprendo la strada a qualcosa di nuovo. Continuiamo così!".
BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO
La linea è dunque quella tracciata quotidianamente da Marco Travaglio sul “Fatto”. Ma attenzione: Travaglio, demiurgo del “contismo senza limitismo”, non ama né Di Maio né Dibba, colpevoli di detestare l’Avvocato di Padre Pio (tutto).
M5S, rinviata la scelta del leader Grillo: 'Voto entro fine 2020'
Emanuele Buzzi per Corriere.it
Un rinvio e una data. Il Movimento sempre più diviso, ormai in campagna elettorale interna, sposta il tema della scelta del leader. Lo statuto prevedeva un voto dopo 30 giorni dalle dimissioni di Di Maio, ma la nuova votazione è stata invocata negli ultimi giorni dall’ala di Barbara Lezzi e Ignazio Corrao (che spinge per Di Battista nuovo capo politico) e caldeggiata anche, secondo indiscrezioni, da Davide Casaleggio. il Comitato di garanzia, che comprende anche Vito Crimi, reggente in pectore del Movimento, chiama direttamente in causa il garante.
E Beppe Grillo fissa un termine per le elezioni del nuovo capo politico dei Cinque Stelle. Le consultazioni saranno da svolgere “entro la fine del 2020”, si legge in una lettera allegata al post dei pentastellati che spiega la decisione. “Ritengo indispensabile che il Comitato di garanzia, alla luce della eccezionale condizione di emergenza sanitaria, sociale, politica ed economica in cui versa il Paese, attenda la normalizzazione della situazione”, scrive Grillo, motivando la deroga allo statuto con le “circostanze eccezionali ed imprevedibili, come quelle che stiamo vivendo”
Grillo cinguetta e Becchi lo accusa di tradimento
Ad esultare dopo il Consiglio europeo di ieri sono in pochi. Tra questi pochi, Giuseppe Conte - il quale rivendica i risultati ottenuti (ma quali?) - e Beppe Grillo. Già, il capo-comico Grillo, che si è ri-palesato su Twitter, dove ha cinguettato: "Forse l’Europa comincia a diventare una Comunità. Giuseppi sta aprendo la strada a qualcosa di nuovo. Continuiamo così!".
Una sorta di canto del cigno: e per lui e per quel M5s che ci ha portato in dote Conte e sempre più residuale. Parole, quelle di Grillo, riprese e rilanciate da Paolo Becchi, che contro il padre nobile pentastellato usa toni durissimi: "Ti accuso di aver svenduto questa estate il M5s. Ti accuso di aver tradito Gianroberto. Ti accuso di aver trasformato il sogno in cui ho creduto in un incubo infernale. Ti accuso di essere un impostore politico", conclude Paolo Becchi.
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