DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
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Estratto dell’articolo di Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”
Elly Schlein l’aveva detto al Corriere con una sicurezza impressionante — «sono convinta di vincere» —; ma ci credevano in pochi, oltre a lei e al suo mentore Franceschini […] A guardare la vittoria di Elly Schlein con gli occhiali della politica, la si potrebbe definire un regalo a Renzi e Calenda, che erano finiti in un angolo dopo il flop della Moratti e ora esultano: il voto palesemente antirenziano di ieri apre spazio al centro e quindi all’odiato Renzi.
Neppure Giorgia Meloni è dispiaciuta: il presidente dell’Emilia-Romagna appariva un avversario più solido e sperimentato di una giovane priva di esperienza amministrativa. Eppure mai come stavolta a guardare la vittoria della Schlein con gli occhiali della politica si rischia di non capire nulla. Il segno del nostro tempo è la rivolta contro l’establishment, il sistema, e tutto quanto è percepito come «vecchio».
Certo, la Schlein era sostenuta da una parte della nomenklatura del Pd, a cominciare appunto da Franceschini. Ma rispetto al figlio del partito, al «comunista emiliano» Bonaccini, una giovane donna che al Pd sino a poco fa non era neppure iscritta ha rappresentato il Nuovo. Una scelta radicale, che la base ha fatto d’istinto più che con il ragionamento, pensando di non avere nulla da perdere.
ELLY SCHLEIN E STEFANO BONACCINI
La svolta è venuta dalle grandi città, e rispecchia il cambiamento sociale della sinistra italiana. Il Pd non è più il partito delle coop, dell’asse tosco-emiliano, degli artigiani rossi. È un partito di borghesia metropolitana, attento ai diritti civili, alle ragioni della piazza e dei movimenti, dalle Sardine agli «antifa».
Elettori che l’aggressione di Firenze ha motivato, e che non hanno perdonato a Bonaccini le parole con cui riconosceva alla Meloni una certa capacità. […] Ora può succedere di tutto. Che il partito si ricompatti, o che i centristi ex renziani raggiungano il loro vecchio capo. Che il Pd ribadisca la linea filoucraina o la ammorbidisca. Che il rapporto con i Cinque Stelle rinasca o che aumenti la competizione a sinistra. Che gli elettori liberali, moderati, cattolici guardino altrove […] L’esperienza del passato è che non esiste un posto più precario della segreteria del Pd.
[…] Elly Schlein è una novità […] Se la gente percepirà che dietro di lei ci sono i soliti, non […] sarà un esperimento lungo. Lo stesso accadrà se la forte carica ideale che la anima assumerà un carattere ideologico distante dalla realtà, se la nuova leader si rivolgerà al Paese come vorrebbe che fosse, non come è. […]
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