LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO-…
Filippo Ceccarelli per il Venerdì- la Repubblica
È ritornato, dunque: questo succede in realtà da più di vent' anni, come lui stesso ha riconosciuto: «Ricordo bene la battuta di Montanelli, comunque rieccomi».
Ma la vera sorpresa è la prodigiosa sincronia tra la ricomparsa di Berlusconi sulla scena pubblica e la rinnovata commercializzazione del suo pupazzetto sugli scaffali dei negozi di souvenir e chincaglierie gestiti per lo più da cinesi e cittadini del Bangladesh nel centro storico di Roma.
In uno di questi esercizi l' ha scorto l' altro giorno il tenutario di questa rubrica: Silvione era in compagnia di Papa Francesco, di Totti, di Marlon Brando nel ruolo del Padrino. Non senza un filo di vergogna, l' ha acquistato immediatamente al costo di euro 8.
Posto quindi in primo piano sul tavolo della cucina assieme a una precedente statuetta del Cavaliere, ha quindi celebrato una photo opportunity di berlusconismo immaginario, raddoppiato e simulacrale.
Il bello della politica pop è che i suoi indicatori, così come i suoi globalizzati prodotti, non mentono. Non solo, ma l' accentuata erosione dei contenuti ideologici a beneficio delle forme rende i leader di questo tempo sempre più simili in effetti a dei pupazzi: pittoreschi e inanimati. Nel caso specifico, una volta sollecitato sull' artefatta capigliatura, grazie a una molla l' attempato bambolotto di Arcore ondeggia il capo secondo un incessante moto sussultorio e assertivo che procura sconcerto e un po' anche d' imbarazzo.
E tuttavia l' impressione sfuma non appena si stabilisca un confronto fra i due pupazzi.
Fasciato nel rigido doppiopetto, il vecchio Silvio, messo in vendita dopo la sua vittoria elettorale ed estintosi nel mercato dopo i grandi scandali sessuali del 2009-2012, appare livido in volto, tirato nel sorriso e severo con tanto di indice puntato. Questo di oggi, per quanto l' incarnato viri verso l' arancione, sembra assai più ilare, e smart, e persino pacificato nel suo ottimismo.
È Berlusconi, infatti, ma come si vede dal gesto e come conferma l' agenda politica, è soprattutto Superman. E qui di nuovo il merchandising si rivela infallibile: se c' è un leader che ha sempre rivendicato un gioioso e scherzoso superomismo esplicitamente identificandosi con Superman, è Silvione nostro. Vedi il volo organizzato per i nipotini con un elicottero che trascinò nel cielo di villa La Certosa una sagoma del supereroe con il volto di B.; vedi la copertina di Chi, mostrata a Gheddafi e subito esportata a Porta a porta, sul "Nonno Superman".
Vedi infine la statua in vetroresina mostrata con orgoglio lumacone a Ruby Rubacuori. Se è quella di cui scrive il critico d' arte Luca Beatrice nel suo Nati sotto il Biscione (Rizzoli, 2016), avrebbe anche il membro eretto. I pupazzetti sono tuttavia più discreti.
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