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GOVERNO CONTRO MAGISTRATI, NUOVO ROUND – IL CENTRODESTRA TORNA ALLA CARICA SUI TEST PSICOATTITUDINALI PER LE TOGHE: IN COMMISSIONE GIUSTIZIA PASSA UN PARERE DI FORZA ITALIA CHE INVITA L'ESECUTIVO A “VALUTARE L'INTRODUZIONE DEI QUESITI PER I CANDIDATI IN INGRESSO NEI RUOLI DELLA MAGISTRATURA” – UNA MISURA CHE ERA STATA BOCCIATA DAL GUARDASIGILLI NORDIO. MA HA PREVALSO LA LINEA “DURA” DEL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO – HA VOTATO A FAVORE ANCHE IL RENZIANO SCALFAROTTO – L'ANM: “SI VUOLE RIACCENDERE UN CLIMA CONFLITTUALE...”

1- TEST PER I MAGISTRATI, ARRIVA IL PRIMO SI’

Estratto dell’articolo di Antonio Bravetti per “la Stampa”

 

PIERANTONIO ZANETTIN

Test psicoattitudinali per i magistrati. Il centrodestra ci riprova e stavolta un po'ci riesce. Passa in commissione Giustizia del Senato il parere di Pierantonio Zanettin (Forza Italia) con cui si invita il governo a «valutare l'introduzione» dei quesiti «per i candidati in ingresso nei ruoli della magistratura», sul modello di quelli obbligatori per le forze dell'ordine. Il provvedimento ottiene il via libera coi voti del centrodestra e di Italia Viva.

 

ivan scalfarotto matteo renzi

Nel parere, presentato da Zanettin al decreto legislativo in materia di riforma ordinamentale della magistratura, si prevede anche che nel fascicolo di valutazione del magistrato finiscano tutti gli atti prodotti in carriera e non solo alcuni a campione.

 

[…]

 

Si tratta del parere allo schema di decreto attuativo della riforma Cartabia del 2022 sull'ordinamento giudiziario, licenziato a novembre dal Consiglio dei ministri. L'ok della commissione Giustizia, guidata dalla leghista Giulia Bongiorno, è possibile grazie ai voti del centrodestra compatto e di Ivan Scalfarotto (Iv).

 

MAGISTRATI

Il governo fa spallucce, fonti dell'esecutivo parlano di «una iniziativa tutta di origine parlamentare». Ma che sia un vecchio puntiglio di Forza Italia non è un mistero. «I test psicoattitudinali sono indispensabili», sottolinea Maurizio Gasparri, capogruppo azzurro a palazzo Madama.

 

 

[…] I test, sostiene il Movimento 5 stelle, «ripropone uno dei punti qualificanti del piano di rinascita democratica di Licio Gelli, messo a punto per assoggettare una magistratura ritenuta pericolosa perché indagava sui mandanti occulti delle stragi e sugli affari sporchi dei potenti».

 

Giulia Bongiorno A PONTIDA

Per il partito di Giuseppe Conte «la proposta di oggi esorbita palesemente rispetto a quanto disposto dalla legge delega Cartabia», che prevede solo una rimodulazione delle prove del concorso in magistratura, «quindi è un'evidente forzatura».

 

 

Anche l'Anm reagisce con scetticismo. «Il miglior modo per valutare l'equilibrio di un magistrato è di verificarne il lavoro concreto negli uffici giudiziari, attraverso le periodiche valutazioni di professionalità. Esistono già tutti gli strumenti», osserva la vicepresidente Alessandra Maddalena. «Auspico che non si voglia riaccendere un clima conflittuale con la magistratura, che certamente non lo vuole».

 

2 – I TEST PSICO ATTITUDINALI TORNANO ALLA RIBALTA. IN MINORANZA NORDIO, VINCONO MANTOVANO-BONGIORNO-ZANETTIN

Estratto dell’articolo di Liana Milella per www.repubblica.it

 

carlo nordio al senato

[…] Ora i test psico attitudinali tornano alla ribalta. Con forza. Mettono in netta minoranza il Guardasigilli Carlo Nordio che appare sempre più debole nel fortino di via Arenula. Quando in consiglio dei ministri, un mese fa, li ha proposti il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano, il ministro della Giustizia, per 40 anni con la toga addosso di cui va tuttora orgoglioso, ha opposto un reciso no. E i test sono stati necessariamente sfilati dall’ordine del giorno.

 

Aveva vinto il ministro? Nient’affatto. Rieccoli i test, un mese dopo, rilanciati da Giulia Bongiorno, la presidente leghista della commissione Giustizia. Senatrice che non muove palla senza esser certa di andare incontro a una vittoria. Le toghe, ormai intimidite da un clima politico avverso e da un’opinione pubblica che non le sostiene più come prima, non gridano forte la loro collera come dovrebbero. Forse non credono che l’attacco vada a segno.

 

ALFREDO MANTOVANO ANNAMARIA BERNINI SERGIO MATTARELLA

Magari si fidano ancora dell’ex collega Nordio, che bada più a conservare la sua poltrona traballante piuttosto che far salvi i suoi principi. È in difficoltà perfino sul nuovo capo di gabinetto, la sua candidata è la “zarina” Giusi Bartolozzi, ahimè invisa a Mantovano.

 

E siamo a oggi. Al capogruppo forzista Pierantonio Zanettin che esibisce la smilza pagina del via libera al decreto legislativo sulla riforma Cartabia. E lì dentro ecco non solo i test obbligatori per poter entrare in magistratura - vedremo poi come e quando dovranno sostenerli, e quali potranno essere i parametri per stabilire se sono sani di mente oppure no… - ma pure un’altra misura capestro, il “fascicolo della toga”, il dossier che contiene tutto il suo lavoro, ogni misura e provvedimento presi, ogni arresto chiesto, tutti i processi vinti o persi.

 

PATRIZIA SCURTI E ALFREDO MANTOVANO ALLA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO DI GIORGIA MELONI

Quel fascicolo, per cui si è battuto il super garantista Enrico Costa che certo non è un amico dei giudici, ora ottiene il pieno assenso dell’asse Forza Italia-Lega-Fratelli d’Italia, per mano del suo esponente di maggior peso, appunto il sottosegretario Mantovano.

 

[…] questa è la nuova fotografia dei “poteri” della giustizia, Mantovano detta legge, Bongiorno e Zanettin condividono in pieno ed eseguono, il Quirinale vigila e tenta di bloccare gli svarioni più clamorosi, ovviamente nei limiti dei suoi poteri. Ma dai test, destinati a umiliare i magistrati facendoli apparire dei potenziali pazzi da sottoporre alla verifica mentale prima di vestire la toga, potrà salvarli solo la Corte costituzionale. Se resisterà anch’essa allo spoil system sfrenato di questa maggioranza.

alfredo mantovano foto di bacco CARLO NORDIO

CARLO NORDIOPierantonio Zanettin