DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
Il rinomato Sistema sanitario lombardo, di cui lei, Roberto Formigoni, si è sempre vantato, ha rischiato il tracollo con il coronavirus. Un modello inadeguato?
«Non è lo stesso modello» risponde Formigoni (autorizzato dal magistrato di sorveglianza, perché sta scontando ai domiciliar i la condanna per corruzione a 5 anni 10 mesi per vicende legate proprio alla sanità ndr ) .
Cioè?
«Premesso che la Lombardia è stata colpita da una bomba atomica e che tutti hanno fatto errori, a partire dal governo, il modello è stato profondamente cambiato dalla giunta successiva».
Scarica su Maroni?
«Non faccio polemica, riporto i fatti. Durante le giunte che ho presieduto tra il '95 e il 2012 la sanità lombarda nelle statistiche è sempre stata al primo posto, tranne due anni quando si è classificata al secondo. Dopo la riforma Maroni finì al settimo. Oggi è tornata al quinto. Quando Maroni sottopose la sua riforma ai medici di medicina generale il 77% gli disse no».
Quali differenze c' erano?
«Noi rafforzavamo il ruolo dei medici sul territorio, firmando numerosi accordi con loro e favorendone l' associazionismo soprattutto nelle grandi città, perché dieci medici che lavorano insieme e hanno migliaia di assistiti si accorgono molto prima dell' insorgenza di una pandemia. La nostra riforma fu varata nel 2012 con una delibera di giunta votata anche dalla Lega, ma poi fu ignorata dalla giunta a guida leghista che, invece, prevedeva un forte indebolimento della medicina territoriale. Maroni ruppe con i suoi collaboratori, alcuni assessori si dimisero, e quando presentò il testo definitivo ci fu un coro di no tanto che non fu votata dal Consiglio regionale, ma varata come atto di giunta».
La accusano di aver tagliato posti letto negli ospedali pubblici per favorire i privati, che prosperano.
«La Lombardia di Formigoni è descritta come il bengodi della sanità privata. Chi dice questo, come quell' ignorante di Ricciardi (il deputato M5S che ha attaccato la sanità lombarda alla Camera ndr ), ignora che il taglio fu deciso dallo Stato che a partire dal 1992 ha ridotto i posti letto pubblici fino a scendere a 3,7 ogni mille abitanti. Sono state tagliate anche le terapie intensive».
L' hanno condannata per aver favorito la sanità privata con centinaia di milioni andati alla Maugeri e al San Raffaele in cambio di soldi e utilità per 6,8 milioni.
«Non parlo dei processi perché non mi è consentito dal giudice e per prudenza».
L' emergenza si è scaricata in massima parte sugli ospedali pubblici. Puntare sui privati è stato un errore?
«Era il taglio dei fondi statali che ci impediva di investire di più sul pubblico. Fontana non ha fatto gli errori che gli imputano, forse ha un po' tardato a chiedere l' aiuto dei privati che poi, però, hanno fatto il loro dovere».
Pensa che la «sua» sanità avrebbe retto al Covid-19?
«Bisognerà capire quello che è successo. Non so se avrebbe resistito, ma se la causa dei problemi è la mancanza della medicina territoriale, la nostra sarebbe stata molto più adatta».
La sua giunta varò due piani pandemici, nel 2006 e nel 2009. Erano solo un adempimento burocratico?
«No. Prevedevano indicazioni precise agli ospedali e ai medici di famiglia. Noi scrivemmo quello che doveva essere fatto, ma alcune cose furono poi dimenticate».
Dalla giunta successiva?
«Sì. Stabilimmo, per esempio, di evitare l' eccessiva ospedalizzazione coinvolgendo i medici di base che, infatti, in questa pandemia si sono accorti che c' erano strane polmoniti ma non sapevano cosa fare. Firmammo accordi con le Rsa per l' aumento di assistenza e prevedemmo lo stoccaggio di dispositivi di protezione individuale».
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