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CHI, DOPO BERGOGLIO? - A OGNI PROBLEMA DI SALUTE DEL PAPA, IN VATICANO PARTE IL TOTO-CONCLAVE - IL PONTEFICE ARGENTINO AVREBBE DUE PREFERENZE PER LA SUCCESSIONE: IL CARDINALE FILIPPINO LUIS ANTONIO TAGLE, CHE PERO’ E’ CONSIDERATO TROPPO GIOVANE (HA 65 ANNI) - SENZA CONTARE I DUBBI DEL COLLEGIO CARDINALIZIO PER UN PAPA ASIATICO CON IL CRESCENTE PESO POLITICO DELLA CINA - L’ALTRO E’ L’ARCIVESCOVO DI BOLOGNA MATTEO ZUPPI, CHE BERGOGLIO STA MANDANDO IN GIRO PER IL DIALOGO DI PACE RUSSIA-UCRAINA AFFINCHE’ IL MONDO IMPARI A CONOSCERLO…
Estratto dell’articolo di Fra.Cap. per “Libero quotidiano”
papa francesco e il cardinale Luis Antonio Tagle
[…] dietro alle sacre mura si torna con insistenza a ragionare sul prossimo conclave. Lo stesso pontefice, in varie interviste successive a quel ricovero presso il Policlinico Gemelli, aveva confidato che «c’era qualcuno che già stava preparando il conclave» […] Resta il fatto che Jorge Mario Bergoglio il prossimo 17 dicembre spegnerà la sua 87ma candelina e che i problemi di salute […] sono sotto gli occhi di tutti. […]
CARDINALE MATTEO ZUPPI BERGOGLIO
Francesco […] ha da tempo individuato le personalità idonee a succedergli. L’uomo che più sta nel cuore di Bergoglio è senza alcun dubbio il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, che peraltro è stato elevato alla porpora da Benedetto XVI nel suo ultimo concistoro nel novembre del 2012. Tagle - arcivescovo di Manila dal 2011- è stato chiamato a Roma nel 2019 da papa Francesco con l’incarico di prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli contestualmente alla presidenza della Caritas internationalis. Successivamente […] è stato nominato pro-prefetto del neonato dicastero Dicastero dell’Evangelizzazione.
Ma il porporato filippino ha due grossi nei pronti a precludergli la strada in un futuro conclave: la giovane età (ha “solo” 65 anni) e il fatto che i rapporti con la Cina sono da sempre un tasto dolente nella diplomazia vaticana. Le Filippine non sono certo Taiwan, ma ci sono situazioni in cui è consigliabile non svegliare il can che dorme; non è ancora maturato il tempo per un pontefice asiatico.
Quindi l’altra carta di Bergoglio è una e nemmeno troppo nascosta: Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei. […] Papa Francesco non vorrebbe che a succedergli fosse un italiano, ma se proprio dovesse essere, l’unico nei suoi desiderata sarebbe Zuppi. […]
D’altronde, molti Papi nella storia più o meno recente hanno cercato di veicolare la scelta del collegio cardinalizio su candidati a loro graditi ma […] solo un’operazione simile è riuscita con successo, e stiamo parlando dell’elezione di Eugenio Pacelli, segretario di Stato di Pio XI dal 1930 al 1939.
Papa Ratti non nascondeva a nessuno la predilezione per il suo capo della diplomazia: «Lo mando in giro affinché il mondo conosca lui e lui il mondo», era solito dire. Pacelli fu eletto successore di Pio XI nel rapidissimo Conclave, che durò un solo giorno, il 2 marzo 1939. Bergoglio sta attuando da tempo la stessa strategia […] manda in giro Zuppi perché il mondo lo conosca.
A nessuno sarà certo sfuggita la sgrammaticatura istituzionale che ha visto lo stesso cardinale inviato a Kiev per la missione di Pace intrapresa dal pontefice al posto di colui che è ufficialmente il capo della diplomazia d’Oltretevere, il segretario di Stato Pietro Parolin. […] ma […] anche Zuppi, come Tagle, è troppo giovane per poter diventare Papa: ha 67 anni e la vita, oggigiorno, si è molto prolungata.
[…] Il collegio cardinalizio, ormai da tempo, è più orientato a personalità che si avvicinino ai 75 anni, o che li superino. In più Zuppi è il referente principale della Comunità di Sant’Egidio e, come accadde nel 2013 per Angelo Scola che invece era l’esponente più vicino a Comunione e Liberazione tra i porporati, ci sono decine di eminentissimi pronti a sbarrargli la strada verso il papato. […]
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