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CHIUSA LA MANOVRA, RIMANGONO I SOLITI FRIZZI, LAZZI E SCAZZI (TRANQUILLLI: IL POTERE SISTEMA POI TUTTO) – RESTANO APERTI I FRONTI SU PENSIONI E CONDONO EDILIZIO – LA LEGA PROVERÀ A FARE QUELLO CHE NON GLI È RIUSCITO ORA, NONOSTANTE LE PROMESSE: BLOCCARE L'AUMENTO DI ETÀ E CONTRIBUTI CHE SALGONO DI UN MESE NEL 2027 E ALTRI DUE MESI NEL 2028 – E FRATELLI D'ITALIA INSISTE PER RIAPRIRE LA SANATORIA SUL MATTONE DEL 2003, IDEA CHE ERA STATA TIRATA FUORI DALLA MELONI PER RAGGRANELLARE VOTI PRIMA DELLE ELEZIONI IN CAMPANIA…
Estratto dell’articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”
GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI - CAMERA DEI DEPUTATI - FOTO LAPRESSE
A manovra di fatto chiusa, la rincorsa a strapparsi le bandiere identitarie nella maggioranza non si ferma. Due temi, su tutti, rimangono aperti: pensioni e condono edilizio.
Nel primo caso la Lega proverà tra un anno a fare quello che non gli è riuscito ora, nonostante le promesse: bloccare l'aumento di età e contributi che salgono di un mese nel 2027 e altri due mesi nel 2028.
Nel secondo caso, Fratelli d'Italia insiste per riaprire il condono sul mattone del 2003, idea spuntata a dieci giorni dalle elezioni di novembre poi perse in Campania. E riemersa nelle ultime convulse ore di discussione sulla manovra. Alla fine infilata in un ordine del giorno.
Si capisce che la premier Giorgia Meloni, forte di sondaggi sulla legge di bilancio che lei riferisce molto positivi, vuole tornare sul tema di solito cavalcato a destra dal Carroccio: quello delle sanatorie. Per ora solo edilizie, altrettanto care di quelle fiscali al leader leghista Matteo Salvini che si è intestato un Piano casa però senza soldi, persino definanziato dalla stessa manovra. [...]
E quella che sembrava solo una mossa elettorale per spingere la candidatura campana di Edmondo Cirielli diventa ora una sfida politica. La manovra non era il posto giusto. L'emendamento targato FdI (a un certo punto ce n'erano addirittura quattro e uno riapriva il condono del 1985), rischiava di finire nel cestino.
I Fratelli hanno deciso così per l'ordine del giorno che vorrebbero a stretto giro travasare in un decreto. O ancora meglio nel nuovo Testo unico dell'edilizia già incanalato in Parlamento. [...]
Dal canto suo, la Lega prova a tenersi stretti i totem. Non facile perché in questi anni ha dovuto obtorto collo rinunciare a quello più prezioso: le pensioni. La legge Fornero non è stata abolita anzi irrigidita, via tutte le quote.
E anche l'ultima promessa, quella di non alzare l'età pensionabile e i contributi, si è infranta sullo scoglio della sostenibilità dei conti. L'altra Lega però, quella meno prudente, medita la rivincita. Tra un anno, all'ultima finanziaria prima delle elezioni. Lì proverà a cancellare quel mese in più che serve per andare in pensione nel 2027.
Costa "solo" 500 milioni, forse meno col trucco delle finestre. Ma serve a guadagnare un anno, il tempo di ritornare a Palazzo Chigi. Poi nel 2028, probabile, l'aumento di tre mesi. Strategia Gattopardo: cambia tutto, ma non cambia niente.
matteo salvini giorgia meloni foto lapresse
matteo salvini e giorgia meloni meme by edoardo baraldi
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