DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
1. DAGOREPORT
Che ci facevano a Montecitorio, ben prima delle otto di questa mattina, la presidente Boldrini, i quattro vice Sereni, Di Maio, Baldelli e Giachetti, i tre questori, i tredici segretari, insomma tutti gli onorevoli membri dell’ufficio di presidenza della Camera? Cercavano di raggiungere alla chetichella, senza farsi troppo vedere dai dipendenti, le stanze dove era convocato l’ufficio di presidenza medesimo.
Ordine del giorno: i tagli agli stipendi del personale Camera. Il quale personale alle 8.30, in contemporanea con l’ufficio di presidenza, aveva giusto convocato un’assemblea sindacale poche stanze più in là. Meglio dunque aggirare l’ostacolo: Boldrini e i suoi, quatti quatti, hanno anticipato la loro riunione alle otto.
Ma sono giorni bui anche per il segretario generale di Montecitorio, il pensionando Ugo Zampetti, che lungo i corridoi del palazzo non gira più con la tranquillità di un tempo. Anche i sindacati più “gialli” della Camera ormai lo strozzerebbero volentieri; e lo accusano di svendere i loro diritti per agguantare quella proroga che gli permetterà di restare in sella anche dopo il 23 dicembre, giorno del suo 65mo compleanno.
Che gli frega di restare al suo posto, direte, con lo stipendio praticamente dimezzato, da mezzo milione di euro a 240 mila l’anno? Beh, restare al timone di Montecitorio gli è fondamentale per tentare il gran salto al Quirinale non appena l’attuale segretario generale, Donato Marra, leverà le tende insieme a Napolitano…
2. PARLAMENTO: ARRIVA TETTO AGLI STIPENDI DEI DIPENDENTI
(ANSA) - Arrivano i tetti retributivi per i dipendenti di Camera e Senato. Gli Uffici di presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama, riuniti in contemporanea, hanno fissato quello massimo, relativo ai Consiglieri Parlamentari, in 240mila euro all'anno al netto della contribuzione previdenziale (l'8,8% della retribuzione). Il tetto, onnicomprensivo di tutte le voci retributive, è quello previsto dal Dl Irpef. Sarà più basso per le altre categorie, "in modo da mantenere inalterati i rapporti retributivi oggi esistenti tra le varie professionalità".
Tuttavia la soglia delle categorie diverse da quella dei Consiglieri non è stata ancora fissata: è un tema sul tavolo del confronto con le organizzazioni sindacali che parte da oggi, quando verrà concordato un calendario di incontri. Con i sindacati si parlerà anche dell'obiettivo del ruolo unico dei dipendenti del Parlamento e della riorganizzazione amministrativa di funzioni e strutture. L'obiettivo è applicare i tetti (passati alla Camera con il no di Edmondo Cirielli di Fdi e l'astensione di Davide Caparini della Lega) entro la fine del 2014.
"Chi - spiega la vicepresidente della Camera Marina Sereni - al momento ha uno stipendio inferiore al tetto vedrà fermarsi la crescita dello stipendio al raggiungimento di quella cifra. Chi invece lo supera subirà una riduzione straordinaria del proprio stipendio tra il 2014 ed il 2017 fino al raggiungimento del proprio tetto retributivo di riferimento". Resta aperto il tema delle indennità di funzione, aggiuntive al tetto, per le figure apicali dell'amministrazione (il segretario generale, i suoi vice ed i capi servizio).
Non sono state ancora determinate, ma non potranno essere superiori al 25% del limite retributivo fissato e non saranno pensionabili. Non si conosce ancora quali saranno i risparmi determinati dalla manovra che recepisce i principi del dl Irpef nelle Istituzioni Parlamentari; si parla di decine di milioni, anche se si è deciso di non fissare in partenza cifre certe "per un confronto maggiore con i sindacati".
PALAZZO MADAMA - SENATO DELLA REPUBBLICA
"Ma sarebbe stato strano - sostiene Sereni - che il legislatore non adeguasse la propria amministrazione a quella del resto della pubblica amministrazione". E' presumibile ora una "corsa" alla pensione da parte di chi in Parlamento supera il tetto. Alla Camera rimangono quattro finestre all'anno per andare in pensione, mentre al Senato ce ne sono solo due, peraltro a Palazzo Madama sottoposte ad un contingentamento. La soglia dei 240mila euro più oneri di stipendio alla Camera la superano in diversi: se un consigliere anziano (con 40 anni di servizio) riceve 358mila euro all'anno, con 25 anni di servizio i consiglieri sforano il limite fissato oggi.
3 - CAMERA: OK A TAGLI STIPENDI, DA DIPENDENTI POLEMICO APPLAUSO
(ANSA) - Un lungo e polemico applauso, con annesso coretto "Bravi, Bravi, Bis!" e "grazie!" di numerosi dipendenti di Montecitorio in attesa, ha salutato l'uscita dei componenti dell'ufficio di presidenza della Camera al termine della riunione che ha dato l'ok alle linee guida per iniziare la contrattazione sulla applicazione dei tetti salariali.
La contestazione più vibrante è stata per la vicepresidente Marina Sereni, che ha la delega sul personale ("Bel capolavoro, grazie"!, le è stato urlato nel corridoio dei 'busti' da decine di lavoratori); ma gli applausi da sfottò sono toccati anche ai questori ed ai Cinque Stelle Luigi Di Maio e Riccardo Fraccaro. Una contestazione mai vista nei solitamente ovattati e silenziosissimi corridoi di Montecitorio, dove non si era mai assistito ad una iniziativa così massiccia dei dipendenti, che si oppongono duramente ai tagli e protestano per il fatto di non essere stati ammessi all'Ufficio di presidenza.
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