DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1 - DELRIO “NON SI PUÒ GUIDARE A COLPI DI MAGGIORANZA LA LEADER SI FACCIA AIUTARE”
Esratto dell'articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”
Senatore Graziano Delrio, gli addii al Pd iniziano a non essere più un fatto isolato. Che succede?
«Quando qualcuno se ne va bisogna sempre porsi delle domande, non rallegrarsi o pensare semplicemente che sta sbagliando. Certo è un errore abbandonare un grande partito popolare, che è l’unico strumento per fare le riforme e cambiare il Paese, ma credo anche che il gruppo dirigente debba interrogarsi sul perché di questi adii e quali sono gli antidoti. Se c’è del disagio, occorre entrarci dentro e capire cosa si può fare per evitare che continui. La stessa segretaria penso si renda conto che per tenere insieme il Pd serve più ascolto dei territori, più attenzione alle diverse sensibilità e più capacità di mediazione positiva».
(…) La sua elezione nasce da un desiderio di cambiamento. E anche se io non l’ho votata credo che tutti dobbiamo aiutarla a riformare il partito e ad elaborare un progetto per il Paese. Ma ci si riesce solo se lo si fa insieme, capendo anche le ragioni degli altri e non dando l’idea che nel Pd si decide a colpi di maggioranza. Solo così si può costruire una proposta vincente che allarga, non minoritaria. Perciò io nelle prossime settimane andrò in giro per regioni e comuni per parlare con i cattolici in particolare e convincerli che il Pd è casa loro, devono restare qui perché è ancora la casa del radicalismo dolce e non del radicalismo massimalista».
Quindi intravede nuovi addii?
«Io ascolto molto le persone e sento un disagio che non vorrei si tramutasse in scelte sbagliate come è stata quella dei dirigenti liguri».
elly schlein alla festa del fatto quotidiano
(…)
2 - CALENDA “ELLY VIRA SULLA SINISTRA RADICALE IL MIO PROGETTO PARLA A POPOLARI E RIFORMISTI”
Estratto dell'articolo di Giovanna Casadio per “la Repubblica”
(…)
Intanto ha “sfilato” a Elly Schlein 31 tra amministratori e dirigenti dem in Liguria, dopo Alessio D’Amato nel Lazio: ha lanciato una Opa ostile nei confronti del Pd?
«Nessuna Opa ostile. Non ho mai voluto distruggere il Pd. Però il Pd di Schlein si è spostato molto verso la sinistra radicale. Mentre noi siamo interessati a costruire un’area repubblicana composta da liberal democratici, popolari e riformisti che abbia come bussola la cultura di governo. Vedo invece difficile una convivenza nel Pd di anime così diverse».
Perché?
«Da quando i Dem, insieme a Renzi, hanno scelto di salvare i 5S con il Conte 2 hanno costruito un nemico a sinistra. E, come diceva l’antico detto radicale francese “pas d’ennemi à gauche”: il Pd ha oggi il suo principale competitor nei 5S. Basti vedere gli applausi alla Festa dell’Unità di Ravenna a Giuseppe Conte. Inevitabilmente le proposte della segretaria dem sono rivolte a quell’elettorato. Il Pd è diviso in un pezzo più vicino a Conte che a Draghi e in un altro pezzo più affine a Draghi che a Conte.Noi puntiamo a rappresentare chi si ispira all’esperienza Draghi nel Pd, come del resto nel centrodestra».
Sta scommettendo sullo sfaldamento del Pd?
«No. Prendo solo atto che la vocazione maggioritaria del Pd è finita, perché è finita la capacità di fare una sintesi tra social democratici, liberal democratici e popolari. Il Pd non è più quello di Romano Prodi e Walter Veltroni».
elly schlein alla festa del fatto quotidiano
Ma Schlein ha appena ribadito che il Pd è plurale, largo, generoso.
«È inevitabile che il Pd si “specializzi” per fronteggiare il competitor 5Stelle. Non è una critica nei confronti di Schlein che ha portato il Pd sulla linea per cui è stata votata.
Con lei lavoreremo in vista della Finanziaria a una proposta sulla sanità, così come abbiamo fatto sul salario minimo. Ma è chiaro che la sua idea di ambiente, diritti e economia è molto radicale per una parte degli elettori e della classe dirigente del Pd».
(…)
3. FASSINO
PIERO FASSINO - ILLUSTRAZIONE DI FRANCESCO FEDERIGHI
"Ci si rallegra di chi arriva, non di chi parte". Lo ha dichiarato Piero Fassino della Direzione del Pd, in risposta alle parole della segretaria dem Elly Schlein. "Voglio sperare che le parole di Elly Schlein siano andate al di là dei suoi reali convincimenti. Non posso pensare che di fronte alla fuoriuscita di dirigenti e militanti in sofferenza, l'unica risposta della segretaria del partito sia che avevano sbagliato a scegliere il Pd".
piero fassino e lo stipendio d'oro - le frasi di osho
In mattinata Elly Schlein aveva detto alla Festa del Fatto Quotidiano: "E' sempre un dispiacere quando qualcuno decide di andare via, dopodiché se noi ci rendiamo conto che qualcuno che possa non sentirsi a casa in un Pd che si batte per il salario minimo, per la scuola, per l'ambiente, per i diritti, per il lavoro di qualità, allora forse l'indirizzo era sbagliato prima".
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