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Dagotraduzione da âReuters'
L'economia cinese ha rallentato in maniera significativa nei primi due mesi dell'anno, con gli investimenti, le vendite al dettaglio e la produzione che si sono portati sui minimi da qualche anno a questa parte. Una performance sorprendentemente debole che alimenta lo spettro di un più profondo rallentamento dell'economia del paese.
Il dato più debole delle attese potrebbe accrescere le preoccupazioni degli investitori circa il rallentamento della crescita della seconda maggiore potenza mondiale e quasi certamente alimenterà la speculazione che la Cina, proprio per stimolare l'economia, possa allentare la morsa della politica monetaria.
La produzione industriale cinese è cresciuta dell'8,6% nei primi due mesi del 2014 rispetto a un anno prima, secondo quanto annunciato da National Bureau of Statistics, contro il rialzo del 9,5% che era stato preventivato dal mercato. Si tratta della peggiore performance della produzione cinese dall'aprile del 2009.
"Un allentamento monetario" da parte della banca centrale "potrebbe essere imminente", dice Hao Zhou, economista di Anz Bank, che aggiunge che questo dato appena uscito potrebbe implicare che l'economia della Cina cresca del 7% nel primo trimestre dell'anno in corso.
Alcune fonti hanno dichiarato a "Reuters" all'inizio di questa settimana che la banca centrale cinese sarebbe stata pronta ad avviare la più forte e massiccia operazione dal 2012 per allentare la stretta monetaria se l'economia avesse dato segnali di rallentamento, tagliando l'ammontare di liquidità che le banche devono tenere in forma di riserve.
Un taglio potrebbe arrivare se la crescita dovesse scendere sotto il 7,5% e verso il 7% e sarebbe comunque atteso soltanto nel secondo trimestre, in base a fonti coinvolte in discussioni di politica interna. (...)
E con la crescita che sembra rallentare in maniera più forte e profonda di quanto previsto, alcuni economisti credono che la Cina possa non centrare i propri obiettivi economici quest'anno per la prima volta dopo tanto tempo.
Non a caso, perfino il governo sta tentando di fare capire che gli obiettivi non sono scolpiti nella pietra, cosa che potrebbe essere un tentativo di spingere le aspettative del mercato un po' più in basso dei target. Non stupisce perciò che il ministro delle Finanze Lou Jiwei e il premier Li Keqiang abbiano entrambi dichiarato che gli obiettivo sono "flessibili".
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