COSA SI SONO DETTI STAMATTINA, DURANTE UN COLLOQUIO RISERVATO, NITTO PALMA, LANDOLFI E IL QUASI SFIDUCIATO CAPOGRUPPO FULVIO MARTUSCIELLO? - CALDORO NEL MIRINO: NITRONAPALM NON DIGERISCE LE ACCUSE DEL GOVERNATORE VERSO I DEPUTATI CAMPANI E REPLICA A MUSO DURO - I TIFOSI DEL NAPOLI, DOPO L’ARRESTO DI 11 ‘PICCHIATORI’ DA CURVA, CHIEDONO DI NON GENERALIZZARE: NON TUTTI GLI ULTRAS VENGONO PER NUOCERE…

Carlo Tarallo per Dagospia

1 -
Acque sempre più agitate nel Pdl campano: questa mattina colloquio tra Francesco Nitto Palma (commissario del partito in Campania), il suo vice Mario Landolfi e Fulvio Martusciello, il capogruppo berluscone in consiglio regionale, che ieri si è ritrovato a dover digerire un durissimo documento di censura sottoscritto da 16 consiglieri su 21.

Martusciello sta tentando in tutti i modi di ricucire lo strappo con Nitto e salvare l'incarico, sempre a rischio: qualche timido segnale di "apertura" sarebbe comunque arrivato da Nittonapalm, che si trova però ora a dover gestire il malcontento verso Martusciello da parte dei consiglieri.

Se Fulvio assicurerà un maggiore raccordo con il gruppo soprattutto nei delicati rapporti tra il Pdl e il Governatore Stefano Caldoro, può sperare di restare al suo posto. Determinata ad andare avanti verso la sfiducia, invece, la "fronda" più insofferente nei confronti di Martusciello. Oggi un gruppo ristretto di consiglieri più agguerriti contro il capogruppo per mancanza di prove si riunisce per decidere i passi successivi.

2 - A proposito di napoberluscones e Caldoro: sono sempre più tesi i rapporti tra il Presidente della Regione e il suo (ex?) partito. Nessuno ha digerito l'accusa di "scarso spirito di squadra" rivolto dal Governatore ai parlamentari campani. "Quella di Caldoro - replica Nitto Palma - mi sembra una valutazione di massima che, per quella che è la mia esperienza, prima da sottosegretario e poi da ministro, non mi trova consenziente.

Vedo invece un notevole attivismo da parte dei parlamentari campani e dopo queste prime settimane da commissario in Campania, devo dire di aver trovato una squadra forte, preparata che sia qui che a Roma lavora in equipe". Fin qui le dichiarazioni ufficiali, ma nei colloqui a tu per tu Nitronapalm continua a suggerire a Caldoro di essere più disponibile nei confini di deputati e senatori pidiellini. "Rispondi al telefono": questa la richiesta più pressante dell'ex Ministro della Giustizia....

3 - Non è il giorno più adatto per cercare di convincere qualche ultras del Napoli a rompere il "silenzio stampa" categorico e imperativo da sempre: i giornalisti, dopo gli arresti di 11 tifosi protagonisti di violenze e scontri, oggi sono ancora più antipatici del solito. Niente interviste e niente virgolette, ma il malumore per essere dipinti come la "curva della violenza" non ha bisogno di dichiarazioni per emergere, e del resto basta conoscere qualche indirizzo internet di riferimento (seppure non ufficiale) per capire l'aria che tira.

"Il Pocho non si tocca": questo lo striscione esposto al San Paolo il 31 maggio 2009 in occasione della vittoria interna con il Chievo. Su questo messaggio hanno acceso i riflettori gli inquirenti della Procura di Napoli. Uno striscione che sarebbe stato interpretato come una "pressione" sulla società, per agevolare il rinnovo del contratto di Lavezzi. Una versione che stride completamente con quello che pensano gli ultras del Napoli, secondo i quali si trattava semplicemente di un messaggio di stima verso un fuoriclasse il cui futuro in azzurro appariva incerto e di un incitamento alla società a non vendere i gioielli.

La consegna del silenzio è infrangibile, ma tra gli addetti ai lavori si sussurra qualche aneddoto che farebbe capire bene come in realtà non c'è alcun ponte levatoio tra la società e gli ultras: gli esempi che circolano sono due, quelli di Cristiano Lucarelli e Marco Donadel, due giocatori bersagliati da contestazioni da parte degli ultras ma rimasti ugualmente sotto ‘o Vesuvio nonostante l'ostilità della curva....

 

VOLANTINO ULTRAS PANINO IMBOTTITO LIBERTA PER GLI ULTRAS IL POCHO NON SI TOCCA