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CROSETTO DOVE LO METTO? – COME DAGO-DIXIT, GIORGIA MELONI VOLEVA BUTTARE NELLA MISCHIA ELETTORALE DELLE EUROPEE (COME “ANTI-VANNACCI”) IL MINISTRO DELLA DIFESA – CROSETTO SI È SFILATO: CON DUE GUERRE IN CORSO HA FATTO CAPIRE ALLA MELONA CHE NON ERA IL CASO DI PERDERE TEMPO CON UNA CAMPAGNA ELETTORALE - "VOTA GIORGIA" HA QUINDI RIPIEGATO SU VITTORIO SGARBI...

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Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco, Antonio Fraschilla per “La Repubblica”

 

guido crosetto giorgia meloni - armamenti

«Sarò l’anti-Vannacci, Giorgia Meloni ha grande intuito e ha capito che con me allarga il campo solito della destra di Fratelli d’Italia: esattamente come Salvini sta facendo con il generale». Vittorio Sgarbi è raggiante: uscito dalla porta principale del governo dimettendosi da sottosegretario ai Beni culturali per i suoi conflitti di interesse, certificati dall’Autorità garante della concorrenza, rientra dalla finestra dritto sul palcoscenico della politica come candidato alle Europee per FdI.

 

Anti-Vannacci? Forse. A un altro nome si pensava in realtà a Palazzo Chigi. A un altro antagonista del generale, in grado di sfidare la paura che il candidato di Salvini possa drenare voti di area FdI, come sembrano dire rilevazioni riservate in mano alla presidente del Consiglio.

 

guido crosetto giorgia meloni parata 2 giugno 2023

Nelle ultime ore sarebbe infatti partito un pressing asfissiante su Guido Crosetto per scendere in campo nelle elezioni del 9 giugno. E sarebbe stata direttamente Meloni, che pure negli ultimi mesi ha qualche volta avuto differenza di vedute con il cofondatore di FdI, a chiedergli di candidarsi.

 

L’obiettivo è proprio quello di immaginare un “anti Vannacci”, una figura forte e spendibile contro la carta a sorpresa della Lega. Un ministro che, dettaglio non irrilevante, si è scontrato proprio con Vannacci per la gestione dell’ormai celebre libro e di ciò che ne è seguito.

 

sgarbi meloni

Crosetto, però, non ha accettato la sfida. E non per un capriccio, si apprende. Innanzitutto, il fatto che non ci siano tutti i ministri meloniani in lista avrebbe reso la sua candidatura ancora più “esposta”, determinando una circostanza che il titolare della Difesa intende evitare: il responsabile di un dicastero chiave, soprattutto in tempi di guerra, a gestire una campagna elettorale così politicamente aspra.

 

Uno scenario che Crosetto non avrebbe considerato praticabile. Senza dimenticare che una decisione del genere non sarebbe probabilmente stata gradita neanche al Colle, che da sempre considera la Difesa cruciale per gli equilibri istituzionali e la credibilità del Paese in Europa e in seno alla Nato. Da qui, la decisione di resistere, nonostante la pressione di Meloni.

 

giorgia meloni e guido crosetto con il cappello degli alpini a udine

Si sfila Crosetto, spunta a sorpresa Sgarbi. «Sono candidato per volontà dei vertici del partito, di Meloni, Giovanni Donzelli e Ignazio La Russa, con cui ho parlato e a cui ho dato la mia disponibilità», si affretta a dire il critico d’arte, mettendo le mani avanti su alcune insinuazioni, di una ricompensa dopo le dimissioni.

 

In casa Fratelli d’Italia non si ha molta voglia di commentare una scelta «presa in alto», cioè direttamente da Giorgia Meloni: e i meloniani sottolineano a denti stretti come Sgarbi si sia dimesso e non sia stato revocato dalla premier.

 

Proprio per questo in cambio di un suo passo indietro che ha evitato ulteriori tensioni potrebbe aver chiesto un riparo a Bruxelles: anche per l’immunità che garantisce l’Europarlamento considerando le diverse vicende giudiziarie in corso su Sgarbi, tra indagini e richieste di rinvio a giudizio per acquisti di quadri fatti in passato:

 

VITTORIO SGARBI E GIORGIA MELONI

«Ma quale scambio, per carità — dice l’ex sottosegretario a Repubblica — io non ho chiesto nulla e comunque non avrò bisogno dell’immunità perché sarà assolto da tutto, ne sono certo. Meloni è una grande politica e ho scelto di accettare la proposta di FdI: avevo proposte da altri partiti e ho rifiutato».

 

Sgarbi non fa i nomi di chi gli avrebbe offerto la candidatura ma poi aggiunge: «In Forza Italia, dove ormai la cultura è assente del tutto, non sarei andato. E nemmeno nella Lega che candida il generale Vannacci con le sue sparate retrograde. Io sono per un partito grande e conservatore, con me FdI porterà la cultura in Europa».

 

giorgia meloni volodymyr zelensky e guido crosetto a palazzo chigi

Il critico d’arte lancia poi una frecciatina al ministro Gennaro Sangiuliano: è stata una sua segnalazione all’Agcm a far scattare il procedimento per conflitti di interesse. «Ma lui è un ministro tecnico, penso — dice — qui il politico di FdI sono io».

 

Poco dopo alle agenzie dirà: «Vorrei lasciare alle spalle qualunque incomprensione avuta in passato con Sangiuliano, che sta lavorando bene, e mi candido da indipendente».  […]

 

Sgarbi dovrebbe essere candidato al Sud, anche se lui aveva chiesto di essere nella lista della circoscrizione Nord-Est che ricomprende la sua Ferrara: «Ma comunque simbolicamente sarò l’uomo in più come lo è, in queste elezioni, solo Vannacci. Io e lui saremo i veri protagonisti di questa competizione». […]

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