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COME DAGORIVELATO, I MANDANTI DEGLI ASSALTI DI RENZI A CONTE ERANO I VERTICI DEL PD - VERDERAMI CONFERMA: “L'ACCORDO PREVEDEVA CHE ITALIA VIVA AVREBBE SÌ RITIRATO I SUOI MINISTRI DAL GOVERNO, MA CHE IL GESTO SAREBBE STATO ACCOMPAGNATO DA UNA RICHIESTA DI ‘CHIARIMENTO’ PER IMPOSTARE UN NUOVO ‘PATTO DI FINE LEGISLATURA’. SI SAREBBE EVITATA UNA CRISI AL BUIO E SI SAREBBE RIDOTTO LO STRAPOTERE DEL PREMIER. INVECE RENZI HA SPARATO A ZERO SUL CAPO DEL GOVERNO, E ORA IL PD DEVE TROVARE IL MODO DI RESPINGERE L'OFFENSIVA SENZA FINIRE INGHIOTTITO NELL'ORBITA POLITICO-MEDIATICA DI CONTE”

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Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

renzi zingaretti

Sarà un trionfo o un funerale di prima classe. Anche se il Pd preferirebbe che la sfida di Conte si concludesse con una vittoria mutilata, in modo da tenere in vita il premier ma al tempo stesso di ridimensionarne l'ego. La crisi innescata da Renzi è stata vissuta dai democratici come un tradimento, perché l' accordo stretto in extremis con il loro ex segretario - poco prima della sua conferenza stampa - prevedeva che Italia viva avrebbe sì ritirato i suoi ministri dal governo, ma che il gesto sarebbe stato accompagnato da una richiesta di «chiarimento» per impostare su nuove basi il «patto di fine legislatura».

 

conte franceschini

Con questa mediazione si sarebbe evitata una crisi al buio e si sarebbe ridotto lo strapotere del premier nell' esecutivo. Invece Renzi ha sparato a zero sul capo del governo, e ora il Pd deve trovare il modo di respingere l' offensiva senza finire inghiottito nell' orbita politico-mediatica di Conte.

 

Da giorni il premier vive con grande eccitazione il suo ruolo di vittima sacrificale, tanto che giovedì in Consiglio dei ministri non è riuscito a contenersi. È successo che durante la riunione - dopo aver provato più volte a usare il telefono da tavolo che gli sta a fianco - a gran voce abbia esclamato, come per farsi sentire dai presenti: «Niente... La linea è sempre occupata. È che il centralino di Palazzo Chigi è intasato di telefonate. Sono tutti normali cittadini che vogliono dare sostegno al mio governo, che mi chiedono di resistere, di andare avanti».

NICOLA ZINGARETTI E GIUSEPPE CONTE

 

Franceschini non è proprio riuscito a trattenersi: «Guarda che è Casalino dalla stanza a fianco che telefona cambiando ogni volta la sua voce». Una risata collettiva ha riempito il salone. Raccontano che Conte per qualche istante sia rimasto sorpreso e che poi abbia iniziato a ridere con gli altri battendo i pugni sul tavolo in modo teatrale.

 

L'umore che circolava ieri nella maggioranza era diverso. Perché l' idea di porre i responsabili a difesa della linea Maginot del governo sta tormentando tanto Zingaretti quanto Di Maio. Eppure è proprio dai nuovi alleati che dipendono le sorti della coalizione giallorossa: tra oggi e domani dovranno riuscire a formare i gruppi in Parlamento.

 

zingaretti renzi

Qualora ci riuscissero, allora si potrebbe decidere insieme al premier se affrontare la conta alla Camera e al Senato, o evitare la sfida passando dal Quirinale per puntare al Conte 3. Senza responsabili, invece, si materializzerebbe lo spettro di una crisi al buio.

Il fatto è che la nuova maggioranza senza Iv non è ancora nata e già fibrilla. Ieri Mastella ha lanciato un avvertimento a Conte e Zingaretti: «Non fate scherzi o lunedì potreste avere delle sorprese. Siamo responsabili, non fessi».

 

Strana coincidenza. Proprio in quelle ore nel Pd si era sollevata una mezza rivolta, perché era circolata voce che Palazzo Chigi avesse preso accordi per offrire il ministero della Famiglia - lasciato vacante dalla renziana Bonetti - alla senatrice Lonardo, che è la moglie di Mastella.

 

Giuseppe Conte Lorenzo Guerini Dario Franceschini

Ora, già i democratici in un colpo solo si stanno giocando tutto: governo, Recovery fund e presidenza della Repubblica. «Ma morire per Conte questo no», commentava infuriato un autorevole dirigente del Pd al termine della riunione alla Camera con Zingaretti. I sondaggi testimoniano che un esecutivo con i Responsabili potrebbe essere esiziale per il futuro del partito: il report elaborato da Noto per Porta a Porta spiega che solo il 13% degli italiani gradirebbe un simile esecutivo, e in questa già bassa percentuale appena il 39% degli elettori dem lo accetterebbe.

 

conte di maio franceschini

«Siamo già ricoperti di insulti sui social», ammette un esponente della segreteria del Pd. Zingaretti ovviamente non vuol fare questa fine. E come lui anche Di Maio, che sarà pur stato costretto a retwittare l' hastag di solidarietà a favore del premier dopo l' attacco di Renzi, ma al dunque ieri ha detto: «Piuttosto che un governo precario è meglio andare al voto», pur sapendo che al voto non si andrebbe subito. Insomma, scambiare la lealtà per fedeltà sarebbe un errore fatale per Conte. E sarebbe sbagliato anche immaginare che comunque tutto tornerebbe come prima.

 

RENZI FRANCESCHINI

Come hanno sottolineato Franceschini e Guerini al vertice del Pd di giovedì, «il passaggio della crisi dev' essere funzionale a registrare il rapporto di collaborazione nel governo e tra il governo e la maggioranza». Traduzione: è finita l' epoca delle norme infilate da Palazzo Chigi nei provvedimenti senza nemmeno un preavviso. Intanto bisogna capire se a Palazzo Chigi un' epoca continuerà, perché Salvini lascia intuire di avere delle carte in serbo. Pochi giorni e si capirà chi bluffa.