DE-GENERAZIONE AL POTERE! - LA TELEFONATA DELLA CANCELLIERI E LA LEGGE DEL “CLAN” PIU’ FORTE CHE CONDIZIONA LA GIUSTIZIA ITALIANA

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Oliviero Beha per Il Fatto Quotidiano

Riepiloghiamo. Rozzamente. Secondo la Cancellieri il suo è un caso di "strumentalizzazione politica ", come quasi tutto in Italia del resto. Secondo alcuni, Travaglio compreso, c'è un'analogia tra le telefonate di Berlusconi in questura per Ruby e quella del Ministro della Giustizia ai funzionari del Dap per Giulia Ligresti.

Secondo Massimo Fini, invece, nessuna analogia "travagliata", il fellone è notoriamente Berlusconi, l'improvvida ma quanto umana è Anna Maria (di qui una difesa dell'errore come categoria dello spirito contro la colpa e la rigidità della giustizia. Interessante, ma come vedremo a mio parere calzante come i cavoli a merenda).

Dibattito in corso. Ma su che cosa, in nome di Dio giacchè il Comitato Centrale di una volta è andato in mille pezzi e mille tessere sotto gli occhi di tutti, su che cosa? Un Ministro della Giustizia senza aggettivi il 17 luglio scorso, poche ore dopo l'arresto di Giulia Ligresti, componente di un clan politico-finanziario molto potente e da sempre chiacchierato, telefona alla compagna di Antonino Ligresti, fratello del capataz Salvatore, arrestato a sua volta come l'altra figlia Lionella.

Una telefonata intercettata e -attenzione-in partenza dal Ministro, una telefonata amichevole, affettuosa, preoccupata, per dirla alla maniera del Fini cancellierato "umanissima". Una telefonata in cui la Cancellieri, in carica, dice "non è giusto", riferendosi all'arresto. Con chi ce l'ha? Con i magistrati, con le forze dell'ordine, con l'idea stessa di una giustizia che fa di queste cose?

Lei, il Ministro della medesima? Si obietta: ma ha parlato da persona, da amica, in quei momenti non si può star lì a sindacare l'emotività. Il che vuol dire che essere Ministro della Giustizia o barelliere dell'ospedale è in certe occasioni perfettamente uguale. Che se la telefonata all'amica l'avesse fatta il Ministro dell'Economia avrebbe magari detto "non è economico", quello dell'Ambiente "non è ecologico", quello degli Spettacoli "non è spettacolare" e via andando. Insomma che fare il Ministro della Giustizia in questo Paese non conta, non è una cosa seria, viene dopo un'attestazione d'amicizia di questo tipo.

Mi pare assolutamente folle, o assolutamente in linea con il degrado del Paese, o assolutamente propedeutico a dimissioni di corsa. Neppure sto a far confronti con altri Paesi, e non ho bisogno di richiamare le telefonate di Berlusconi né l'umanità (prevalente sulla legge) secondo Fini né qualunque analogia o differenza o ipotesi di "macchina del fango" e similia. I fatti sono di un nitore accecante.

E sono semplicemente ma apoditticamente lo sfiatatoio della palude italiana: un clan che si difende, con tutti i suoi tentacoli a partire da quello al momento maggiore in grado, come temo avrebbe fatto qualunque clan a protezione di se stesso in una laida guerra per bande, dove si mescolano in un'osmosi pasticciatissima i versanti della politica, della finanza,del credito, dell'imprenditoria e perché no di alcuni corpi dello Stato fino anche qui alle cime tempestose delle istituzioni. La Cancellieri si comporta umanamente, ma di quale umanità stiamo parlando?

Dell'umanità sempre sui generis di un Paese ridotto in agonia dalla sparizione di qualunque scrupolo etico o valore che dir si voglia. Ciò che è atroce è che stiamo quasi per far passare come normale una violazione di una norma non scritta ma facilmente riconoscibile. La telefonata o le telefonate della Cancellieri, insomma, vengono da lontano negli anni e nei rapporti paludosi, e fungono da spia rossa che appunto non si vorrebbe mai vedere accesa per non avere fastidi.

Penosa riflessione finale: il Ministro della Giustizia ha 70 anni, quindi non fa parte anagraficamente dello stuolo di "giovani" della generazione successiva di cui spesso pensiamo, parliamo e scriviamo malissimo. Ma da dove discendono in questa de-generazione al potere? Rottamate, rottamate (ma sul serio, senza trucchi), qualcosa rinascerà...

 

Oliviero Beha Oliviero Beha cancellieri e pelusoANNAMARIA CANCELLIERI resize ligresti salvatorejonella e salvatore ligresti