DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Carlo Bertini per "la Stampa"
giuseppe conte e i ministri durante l intervento di renzi in senato
Un governo debole, preda delle bizze delle opposizioni, che in combutta con Renzi, possono scatenare un inferno in Senato, teatro di tutte le imboscate. Esempio tratto da una sceneggiatura immaginaria che potrebbe però materializzarsi: nella Conferenza dei capigruppo, l' organo di massimo potere decisionale nelle Camere, il centrodestra, qualora avesse l' appoggio di Italia Viva, sarebbe in vantaggio.
Vale a dire che se il braccio destro di Salvini pretendesse comunicazioni di un ministro su una questione delicata come le dosi di vaccino Pfizer e il capogruppo di Iv gli desse ragione, la maggioranza sarebbe obbligata a portare Roberto Speranza in aula. Con l' aggravante che sulle "informative" non si vota, ma sulle "comunicazioni" sì: e a decidere quale debba essere la modalità è la capigruppo.Questo è quanto si prospetta per Conte senza la stampella di Italia Viva.
Intoppi anche a Montecitorio Ese alla Camera si balla sui numeri in commissione Affari Costituzionali e Giustizia, al Senato è un quadro da incubo: «Non c' è momento peggiore per essere fragili, bisogna fare di tutto per costruire al più presto le condizioni per avere una maggioranza solida», fa notare il segretario d' aula del Pd, Alan Ferrari, che di certo non auspica una ricucitura con Renzi. Ma fa capire che il premier si deve muovere in fretta.
Calendario delle leggi a rischio Non è solo la perdita di controllo della conferenza dei capigruppo a costituire un enorme problema. Il calendario è un elemento cruciale di esercizio del potere legislativo, stabilisce quando vengono messi in votazione certi provvedimenti e altri no, quando vengono chiamati i ministri e il premier a riferire in aula. Per questo normalmente viene pianificato in stretto coordinamento col governo: e a deciderlo è la capigruppo. Ma non è da meno l' esercizio del potere nelle commissioni.
Da oggi i giallorossi hanno la maggioranza certa in meno della metà delle commissioni. Il nuovo prospetto sui tavoli di Conte e dei suoi ministri apre cupi scenari. Le commissioni dove maggioranza e opposizione sono in parità sono le più importanti: Affari Costituzionali, Giustizia, Esteri, Difesa, Bilancio e Industria. Quelle dove le opposizioni sono in vantaggio, sempre in virtù di un senatore in più rispetto agli avversari, sono Cultura, Lavori Pubblici, Sanità e Ambiente.
Le uniche dove la maggioranza resiste in autonomia, senza i renziani, sono Finanze, Agricoltura, Lavoro e welfare, Politiche Ue. Già sarà un grosso problema uscire indenni col Recovery fund, che contiene decine di norme e progetti. Il primo test, quello sullo scostamento di bilancio, atteso oggi stesso, non è indicativo, ma sul decreto Ristori potrebbero partire i primi colpi di mortaio: se Renzi chiedesse di mettere più soldi per le partite Iva, a Pd e 5stelle toccherebbe difendere i saldi di bilancio a scapito delle tasche degli italiani. Ecco il problema tutto politico che si pone ai partiti di governo a cominciare da stamattina.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI…
DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA”…
C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA…