DAVVERO “I AM GIORGIA” SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENA A MAR-A-LAGO, QUALCHE SMORFIA…
Amedeo La Mattina
Bersani eviterebbe di parlare ogni giorno di alleanze e primarie perché ci sono altri problemi che incombono, a cominciare dalla crisi economica e dai tagli dolorosi della spending review. Così ai giornalisti che lo intervistano su YouDem chiede perché si agitano tanto per le primarie, se e quando si faranno. Non c'è fretta, saranno fatte due o tre mesi prima delle elezioni del 2013. à più interessato invece nel rassicurare certi osservatori, nazionali ed esteri, che guardano con diffidenza alla possibilità che il centrosinistra vinca le elezioni.
Come il Financial Time che dubita sulla capacità di Bersani di portare avanti le riforme. Ecco, il leader dei Democratici non ci sta e ricorda la sua esperienza di ministro per l'Attività produttive. «Io rispondo con i fatti. Se oggi ci sono dei privati sui binari, se abbiamo fatto lo spezzatino dell'Enel e liberalizzato le licenze del commercio, l'abbiamo fatto con uno che si chiama Bersani e che parlava tutti i giorni con i sindacati. Contrapporre il dialogo sociale alle decisioni è un errore tecnico perché senza questo le decisioni possono essere paralizzate». E se il problema è meglio i tecnici che i politici, afferma che «dopo tanto tempo siamo tecnici pure noi».
E comunque, il prossimo esecutivo sarà in continuità con «il meglio del governo Monti, ma dovrà fare anche cose nuove e diverse, avendo una maggioranza solida e univoca». Il punto è: il centrosinistra commetterà gli stessi errori del passato con le sue divisioni interne? Necessariamente si ritorna al discorso delle alleanze con Vendola e Di Pietro. Il Pd vuole scaricare l'Idv e tenersi Sel, ma anche con quest'ultimo partito sarà difficile trovare un programma comune.
Ieri il capogruppo dell'Italia dei Valori al Senato Belisario ha invitato Bersani a riflettere sui «provvedimenti iniqui» del governo votati anche dal Pd. Stesso discorso viene fatto da Vendola che di fronte alla spending review potrà alzare la sua voce a tutto volume. I Democratici si troveranno presto in difficoltà , proveranno ad attenuare gli effetti sociali delle misure, ma alla fine dovranno adeguarsi. Del resto, spiega spesso Bersani, i provvedimenti di questo governo non coincidono sempre con ciò che farebbe e farà in caso di vittoria elettorale.
Detto questo però ci vuole un centrosinistra di governo che vuol dire «cessione di sovranità , su punti controversi. Non si può governare se uno dice "Tav" e l'altro dice "noTav". Ecco, i gruppi parlamentari dovranno decidere a maggioranza e tutti poi dovranno adeguarsi». E non si può oggi dire «io sto se ci sta quell'altro». Bersani si riferisce a Vendola che non vuole rompere con Di Pietro e a Di Pietro che potrebbe voler imbarcare Grillo.
«Per la verità - spiega Donadi, capogruppo dell'Idv alla Camera - non abbia mai chiesto di imbarcare Grillo, anche perché Grillo non si farebbe imbarcare. Noi non abbiamo nessuna pregiudiziale nei confronti dell'Udc, ma non vogliamo che altri ce l'abbiano nei nostri confronti». «Vogliamo discutere di programmi - precisa Di Pietro - e poi vediamo chi viene escluso e chi si autoesclude». Nel Pd però un'alleanza con Di Pietro viene considerata improbabile. Follini sostiene che Bersani farebbe male a pensare che alla fine del percorso sarà l'Idv a toglierà il disturbo: «Dovrebbe dire fin da oggi che non sarà possibile. Dubito pure di Vendola: sarà difficile trovare un'intesa sulle cose da fare una volta al governo visto che quello che sta facendo Monti saremo costretti a farle anche in futuro».
Insomma, Di Pietro no, anche perchè c'è pure una questione di «buona educazione», dice Bersani. «Io non ho mai detto una parola men che rispettosa dell'Idv. Ma quel partito tutti i giorni mi insulta, mi azzanna alla caviglia. Penso ai cittadini che devono credere al centrosinistra».
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