RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Mattia Feltri per la Stampa
Intanto che i candidati si contendono sino all' ultimo respiro e maniche rimboccate piazze e citofoni di periferia, si fa incalzante anche la blasonata sfida dentro la ztl. E infatti in quello che ormai sembrava il feudo del Pd - più consensi laddove cresce il reddito - i leghisti rispondono colpo su colpo. Voi avete Raul Casadei? E noi rilanciamo con Serena Grandi.
Vi giocate un Francesco Guccini? Eccovi un Luca Toni. E naturalmente viceversa, perché all' appoggio a Lucia Borgonzoni dell' allenatore del Bologna, Sinia Mihajlovic, a sinistra si è replicato con l' appoggio dell' ex allenatore del Bologna, Renzo Ulivieri.
Questo frullare di elevati endorsement, uno via l' altro, di ora in ora, persino annunciati come imminenti, come il colpo di scena finale e decisivo (ieri l' altro era girata voce che in serata Arrigo Sacchi avrebbe schioccato il suo bacio sulla guancia di Borgonzoni, e invece lui si è ritratto: non parlo di politica) dipenderanno senz' altro dal valore glocal di queste elezioni, per cui, se cadesse il Muro di Bologna, le pietre finirebbero su parecchie teste a Roma. La caccia è dunque aperta e fitta, e si può offrire un parziale consuntivo.
Vip per Bonaccini: Francesco Guccini, cantautore; Carlo Lucarelli, scrittore e uomo di tv; Julio Velasco, ex allenatore della nazionale italiana di pallavolo; Ivan Zaytsev, campione di volley; Renzo Ulivieri, allenatore di calcio; Luca Bottura, chef ultrastellato; Raul Casadei, celeberrimo re del liscio. Vip per Borgonzoni: Sinisa Mihajlovic, allenatore di calcio; Gianluca Pagliuca, ex portiere della nazionale azzurra; Luca Toni, centravanti campione del mondo; Serena Grandi, attrice molto apprezzata (fra gli altri) dagli adolescenti degli anni Ottanta; Francesco Amadori, incontrastato re del pollo.
Restano in posizione vaga (solo un poco) la mitologica Aquila di Ligonchio, Iva Zanicchi - gran rivale di Mina e Milva, poi europarlamentare di Forza Italia, che ha pronosticato la vittoria di Bonaccini («ha governato bene») ma annunciato il sostegno a Borgonzoni («serve ricambio»), poi ritirato per motivi non precisissimi («l' ho vista in tv, non m' è piaciuta») - e Pif, regista e attore siciliano, e dunque a Bologna non vota, ma s' è fatto vedere in piazza con le Sardine, e indosso aveva la felpa della Padania («vesto vintage», l' estrosa spiegazione).
Lo straordinario di questo derby sono stati i modi. Sarà che si parla di gente di mondo. Ma mentre i rivali politici se le danno di santa ragione, e i tifosi-elettori peggio che peggio, loro hanno esposto le preferenze con un garbo degno di un ballo del Settecento.
Sentite, per esempio, che ha detto Velasco: «E' vero che nella sinistra ci sono esponenti e simpatizzanti pronti a giudicare con aria di superiorità morale, e questo spesso dà molto fastidio a chi la pensa diversamente. Ma è altrettanto vero che Bonaccini non è uno di loro. Lui è un uomo del popolo».
Oppure Serena Grandi: «Penso che Matteo Salvini ci possa ridare la nostra identità e la nostra cultura. Mi sembra che lotti per cose ben definite, come nella Prima Repubblica».
E infatti, quando Mihajlovic, stentoreo sostenitore a suo tempo della Tigre Arkan (al secolo, eljko Ranatovi, paramilitare serbo dalla fama un po' più plumbea di quella di Barbablù), si è detto dalla parte di Salvini («è uno tosto, fa quello che fanno i grandi nel calcio: se promette, mantiene»), contro di lui si è snocciolata una delle più spettacolari e desolanti serie di insulti, oltre ad auguri di contrarre, in sovrapprezzo alla leucemia che già sta combattendo, un intero compendio di morbi più o meno incurabili.
Intanto il collega Ulivieri inorridiva («non dategli retta, ma sono un estimatore di Sinia, e come tutti ha il diritto di esprimere la sua opinione»), e Bonaccini si produceva nel piccolo capolavoro della sua battaglia elettorale: «Mihajlovic sostiene chi gli pare. Io gli auguro di guarire, per lui, per la sua famiglia e per tutti quelli che gli vogliono bene, fra i quali c' è il sottoscritto». Il far play non sarà di moda, ma veste ancora bene.
iva zanicchiARRIGO SACCHIbottura
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