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IL COMITATO PER IL ‘NO’ AL REFERENDUM ACCUSA ALL'ATTACCO PER LA LETTERA AGLI ITALIANI ALL'ESTERO: “E’ UN'INGERENZA INDEBITA. PALAZZO CHIGI DOVREBBE CHIARIRE COME FA UN COMITATO CHE DICHIARA DI AVER RACCOLTO 3 MILIONI A SPENDERE UN EURO PER OGNI LETTERA, E SAREBBERO 4 MILIONI, DA INVIARE AGLI ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO”

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D.Mart. per il “Corriere della Sera”

 

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«Interpreto il 4 dicembre come una occasione in cui si fa chiarezza. Una semplificazione che non è solo il taglio delle poltrone...Per non parlarne ogni giorno se ne inventano una, come la lettera agli italiani all' estero che avevano fatto anche Berlusconi e Bersani...».

 

Il presidente del Consiglio non fa passi indietro sulla spinosa vicenda della lettera autografa (firmata «Matteo Renzi», senza qualifiche) da inviare a domicilio per convincere agli italiani residenti all' estero a votare Sì al referendum costituzionale. «È falso che non siano stati dati a tutti i dati sugli italiani all'estero», ha chiarito Renzi che ha anche ripetuto cosa succederebbe in caso di vittoria del No: «Se si tratta di galleggiare, io non ci sto...».

 

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Grazie agli elenchi dell'Anagrafe italiani residenti all' estero (Aire), aggiornati dalla Farnesina attraverso la rete consolare e poi condivisi con il ministero dell' Interno, il comitato BastaunSì ha ora un arma di propaganda molto forte. Il fronte del No, che su questo terreno è arrivato in ritardo, sostiene che gli elenchi già consegnati dal Viminale all'onorevole Peppino Gargani non sono completi.

 

E così, a ore, il comitato nazionale per il No presieduto dal professor Gustavo Zagrebelsky - che ha chiamato in causa il capo dello Stato: «...è una riforma promossa dal presidente della Repubblica con i migliori intenti ma al di fuori dei suoi compiti» - invierà un suo emissario al Viminale per chiedere gli elenchi completi dell' Aire e non esclude di «far volare le carte bollate».

 

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Per Guido Calvi e Alfiero Grandi dei comitati per il No si tratta di «un atto grave, un'ingerenza indebita»: «Palazzo Chigi dovrebbe chiarire come fa un comitato che dichiara di aver raccolto 3 milioni a spendere un euro per ogni lettera, e sarebbero 4 milioni, da inviare agli italiani residenti all' estero. Ecco, il governo chiarisca che quelle lettere non viaggiano con lo stesso vettore che recapita le buste con le schede elettorali».

 

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha minacciato denunce anche perché esiste una legge (28/2000) che vieta alle amministrazioni pubbliche (presidenza del Consiglio compresa) attività di comunicazione in campagna elettorale, escluse le «comunicazioni di servizio».

 

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Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha risposto a Salvini: «Ma figuriamoci se mi faccio beccare in castagna da un dilettante come Salvini. Noi gli elenchi li abbiamo dati a tutti quelli che li hanno chiesti. Sono pronto a replicare con un esposto per calunnia contro chiunque osi dire che non abbiamo rispettato le regole». Resta da verificare se le liste in circolazione sono tutte egualmente accurate. Le polemiche coinvolgono anche i carabinieri: «È grave che il sindacalista del Cocer Vincenzo Romeo inviti a votare Sì», attacca Giovanni Donzelli (Fratelli d' Italia).