DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Jacopo Iacoboni per “La Stampa”
discorso di mario draghi al parlamento europeo strasburgo 3
Quella frase di Mario Draghi l'altra sera in conferenza stampa (quello di Lavrov era un «comizio» che «fa venire in mente strane idee») non era una voce dal sen fuggita. Draghi l'ha voluta dire.
Se qualcuno troppo amico di Mosca pensa di minare il suo governo con operazioni spericolate, farebbe bene a darsi una regolata. In diversi ambienti della sicurezza nazionale italiana, una certezza c'è: il Cremlino sta conducendo operazioni di disinformazione organizzata, usando sponde nella società e nella politica italiana a volte inconsapevoli, altre volte consapevolissime.
Anche per questo della vicenda Lavrov si occuperà il Copasir: il presidente Adolfo Urso ieri ha annunciato che ci sarà un'audizione ad hoc, con Rai e Agcom, e evocato la parola «disinformazione russa». Di certo a distanza si incrociano un premier che a breve andrà a Washington, e un leader importante della sua maggioranza che lavora per andare a Mosca: lunedì sera, mentre Draghi era in conferenza stampa per illustrare il decreto sugli aiuti alle famiglie, Salvini diceva: «Con Trump al potere al posto di Biden io non penso che ci saremmo trovati in guerra».
E la domenica sera in tv su La7, aveva annunciato testuale: «Andrei a Mosca se servisse ad avvicinare la pace: partirei anche domattina. Ci stiamo lavorando a parlare con Putin, riservatamente qualcosa stiamo facendo». La stessa domenica in cui da una parte c'era Lavrov su Rete4, dall'altra, su La7 appunto, c'era il propagandista numero uno delle tv del Cremlino, Vladimir Solovyov. Rete4 starebbe tentando anche di avere una delle prossime domeniche Vladimir Putin. «Non lo so, vediamo», ha risposto su questo il conduttore Giuseppe Brindisi.
Mosca ha in corso un'offensiva che trova troppe sponde in Italia? Draghi sembra essersi spazientito. Oltre a Salvini, anche il M5S di Conte ripete lo stesso attacco sull'invio di armi che danneggerebbe la pace. L'intervento di ieri di Maria Zakharova, che ha messo nel mirino Draghi (quei «politici italiani che prendono in giro i cittadini») non ha dissipato i dubbi: li ha rafforzati. Silvio Berlusconi fa sapere che aveva ospiti a cena ad Arcore e neanche sapeva cosa c'era in onda.
Salvini chiarisce ora che non ha un viaggio già fissato a Mosca; ma in tutti questi anni ha avuto una forte sponda nella parte sovranista di Mediaset e nel direttore dell'informazione Mauro Crippa. L'Europa però, con il portavoce della Commissione per il Digitale Johannes Bahrke, avvisa l'Italia: «Le emittenti in Italia non devono permettere l'incitamento alla violenza, l'odio e la propaganda russa nei loro programmi, come previsto dalla direttiva Ue. C'è una clausola di non elusione delle sanzioni che si applica anche ai giornalisti».
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