DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
1 - BRUXELLES AVVISA IL VENETO "SULL'ACQUISTO DI VACCINI RISCHIATE DI ESSERE TRUFFATI"
Marco Bresolin per "la Stampa"
L'acquisto di vaccini al di fuori dei canali Ue «è estremamente rischioso» perché «stiamo assistendo a un crescente numero di truffe». Ursula von der Leyen mette in guardia dagli intermediari che contattano governi e amministrazione locali per offrire i farmaci. La presidente della Commissione europea lo fa rispondendo a una domanda sulle ultime mosse di alcune regioni italiane, Veneto in primis, dopo che il presidente Luca Zaia ha detto di essere in contatto con alcuni mediatori che avrebbero assicurato la fornitura di 27 milioni di dosi del farmaco prodotto da Pfizer.
angela merkel e ursula von der leyen
«La garanzia che ci sia effettivamente quel vaccino all'interno delle fiale è pari a zero - ha puntualizzato von der Leyen -. Non si sa che percorso abbiano fatto quelle dosi, né se la catena del freddo sia stata rispettata. Chi compra su quel mercato si prende un rischio».
Ma il Veneto va avanti, dice di aver ottenuto la garanzia che quei vaccini arriveranno «direttamente dai siti produttivi europei ed extra-Ue» e Zaia assicura di avere dalla sua parte anche Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino Alto Adige e Marche. Il dossier è nelle mani di Luciano Flor, direttore generale della Sanità regionale, che spiega di aver ricevuto una ventina di offerte diverse: «A sei di queste abbiamo risposto e due ci hanno mandato proposte dettagliate».
Si tratterebbe di due lotti da 12 e 15 milioni di dosi di vaccini Pfizer, nonostante l'azienda continui a smentire l'esistenza di canali di vendita paralleli. L'offerta viene però ritenuta credibile e interessante dalla Regione, anche se lo stesso Flor spiega di non aver ancora negoziato né sul prezzo né sulla tempistica delle consegne. Ha solo detto di aver richiesto informazioni aggiunte ai mediatori, come il numero di lotto e la scadenza, «per ottenere l'autorizzazione ministeriale all'importazione».
Una risposta è attesa entro oggi. Proprio ieri la Commissione ha annunciato la firma del secondo contratto con Pfizer/BioNtech che consentirà di acquistare ulteriori 200 milioni di dosi del vaccino (più un'opzione per altri 100 milioni) che si aggiungeranno ai 300 milioni già ordinati nel 2020. All'Italia spettano circa 27 milioni di dosi nel quadro nel nuovo accordo, che era già stato annunciato all'inizio di gennaio.
È invece notizia di ieri il via libera a un nuovo contratto con Moderna: 150 milioni di dosi arriveranno quest' anno e altrettante sono state opzionate per il 2022. L'Ue aveva già acquistato 160 milioni di dosi del vaccino americano. Bruxelles non esclude di dover far ricorso un giorno anche a Sputnik V, ma ieri von der Leyen è parsa molto fredda: «Ci chiediamo come mai la Russia offra milioni di dosi quando ancora non ha vaccinato tutta la sua popolazione».
DOSI DEL VACCINO PFIZER IN ITALIA
In ogni caso l'eventuale acquisto dovrà passare da un'autorizzazione dell'Ema e da «un'ispezione nei loro siti produttivi» che sono situati in territorio extra-Ue. Thierry Breton ha spiegato che, data la particolare tecnologia, non sarà facile produrlo in Europa. Nel frattempo si lavora per incrementare la produzione dei vaccini che hanno già ottenuto il via libera dall'Ema.
Per rispondere alle polemiche delle scorse settimane, la Commissione ora vuole introdurre nei contratti «un piano dettagliato e credibile» con «tempistiche affidabili» - anche se forse ormai è troppo tardi. Si lavora per riconvertire alcuni impianti situati sul territorio europeo, ma c'è il nodo delle licenze. Al momento la Commissione si limita a «sostenere la cooperazione tra imprese» e a «sviluppare un meccanismo specifico per il rilascio delle licenze», ma solo «su base volontaria».
L'Ue non intende usare lo strumento della licenza obbligatoria. Breton è in contatto con i Paesi per individuare potenziali siti industriali per la realizzazione dei vaccini e ha fornito rassicurazioni su AstraZeneca, che aveva rallentato le consegne in seguito ad alcuni problemi: un aiuto - ha spiegato - potrebbe arrivare anche dalla fabbrica di Anagni, dove vengono realizzate alcune fasi del processo produttivo.
C'è infine la lotta alle varianti al centro del progetto «Hera Incubator» che è stato approvato ieri dal collegio dei commissari. Sono stati stanziati 75 milioni di euro dal bilancio per sviluppare test specializzati nell'individuazione delle mutazioni: al momento soltanto l'1% dei tamponi viene analizzato.
Bruxelles chiede agli Stati di arrivare almeno al 5% e di condividere i dati. Si è inoltre deciso di incentivare lo sviluppo di vaccini in grado rispondere alle varianti, anche attraverso l'introduzione di una procedura di approvazione accelerata all'Ema che garantirà un percorso più rapido per i farmaci che hanno già avuto l'autorizzazione e che vengono modificati.
2 - LA PROCURA DI MILANO INDAGA SUI FACCENDIERI DELLE FIALE
Monica Serra per "la Stampa"
Si agitano nel dark web, ma anche su siti che appaiono e scompaiono magicamente. Provano ad avvicinare enti locali e grandi società. Qualcuno di loro, dal Brasile, ha contattato addirittura il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, mentre il governatore del Veneto, Luca Zaia, si è detto pronto ad acquistare autonomamente 27 milioni di dosi di vaccino anti Covid. Qualche oscuro broker ha provato a offrirne ingenti quantitativi pure alla Regione Lombardia.
Ma ora su questo mercato parallelo del vaccino più richiesto e più difficile da trovare al mondo vogliono vederci chiaro i magistrati di Milano. Il procuratore aggiunto Eugenio Fusco, a capo del pool Antitruffe della procura, ha aperto un fascicolo al momento contro ignoti per frode nell'esercizio del commercio. Sulla sua scrivania è arrivata la prima informativa redatta dagli investigatori del Nucleo speciale frodi tecnologiche della Gdf, diretto dal comandante Gian Luca Berruti.
Nel frattempo anche l'aggiunto Tiziana Siciliano, a capo del dipartimento Ambiente, salute e lavoro, ha affidato alcune verifiche ai carabinieri del Nas. Indagini che poi, con ogni probabilità, confluiranno in un'unica inchiesta che sarà coordinata da entrambi i magistrati, come già successo per le truffe con mascherine e gel igienizzanti venduti a prezzi esagerati da «speculatori dell'emergenza» quando questi beni erano quasi introvabili, all'inizio della prima ondata del coronavirus.
Che cosa c'è - si chiedono i magistrati - nelle fiale che questi «oscuri soggetti» propinano a destra e a manca? Non è chiaro se si tratti di vaccini finti e pericolosi per la salute pubblica oppure veri, ma che seguono canali irregolari. Dove si approvvigionano i presunti broker? Chi sono? Gli inquirenti cercano risposte a tutte queste domande. Il prezzo applicato alle fiale è in genere trattabile, tra i 15 e i 30 euro a dose, anche di più. Molto più alto di quello pagato dall'Unione europea.
Anche se proprio il governatore Zaia, che è pronto ad acquistarle, sostiene di avere sulla scrivania due proposte di contratto per 27 milioni di dosi di Pfizer a prezzi più o meno in linea con quelli Ue. Alla sua segreteria sarebbero arrivate tante offerte e, su indicazione dell'Aifa, ora è in attesa del via libera di Roma. Le case farmaceutiche, intanto, prendono le distanze. AstraZeneca dice di aver già presentato un esposto al Nas: «Per quanto ci riguarda non esistono mercati paralleli. Non possiamo vendere a privati, singoli Stati o enti locali. Ci sono vincoli precisi nel contratto con l'Ue».
La delicata questione è già al centro di un'inchiesta dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) dopo le tante segnalazioni ricevute da autorità pubbliche di diversi Stati europei. Nel mirino ci sono offerte per circa 250 milioni di dosi con richieste di denaro che superano i due miliardi di euro. Negli uffici dell'Olaf a Bruxelles sono certi si tratti di «truffe»: vaccini contraffatti o millanterie per racimolare i soldi degli acconti per gli ordini e sparire. Anche in Lombardia si muovono strani soggetti.
Uno di loro, intervistato ieri da La Stampa, sostiene di acquistare i vaccini all'estero, anche Dubai, a prezzi più alti: «Da me una dose di Pfizer costa 75 euro». L'intermediario, che giura di avere società in Svizzera e in Italia, è lo stesso che l'8 febbraio aveva provato ad agganciare l'ex sondaggista Luigi Crespi e il commercialista Alessandro Arrighi, ritenendo che avessero buone conoscenze in Regione. Sono stati proprio loro, però, a denunciare tutto alla trasmissione di La7 Piazza Pulita. Un mondo oscuro, fatto di personaggi più o meno misteriosi, su cui ora anche la procura di Milano ha deciso di accendere un faro per evitare che si tratti solo di un'enorme speculazione sulla pelle di milioni di cittadini che attendono il vaccino.
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