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“CON SALVINI E MELONI RITORNA L'ITALIETTA, LA NOSTRA POLITICA ESTERA E' UN GRANDE BAR DELLO SPORT" – MATTEO RENZI INFILZA IL LEADER LEGHISTA E LA DUCETTA E DEFINISCE LO SCONTRO CON MACRON UN “GIOCO DELLE PARTI” CHE FA COMODO AL CENTRODESTRA: “A SALVINI SERVE STRIZZARE L'OCCHIO AI SOVRANISTI FRANCESI E A MELONI SERVE VESTIRE I PANNI DELLA SAGGIA CHE RICHIAMA ALL'ORDINE GLI ESPONENTI DELLA SUA COALIZIONE. IL PROBLEMA È CHE MACRON PENSA DI AVERE A CHE FARE CON UN PAESE NORMALE. MACRON UTILIZZA IL LINGUAGGIO DELLA DIPLOMAZIA, MELONI QUELLO DELLA DEMAGOGIA” – LE BORDATE A TAJANI (“INSIGNIFICANTE”) E ALLA STATISTA DELLA GARBATELLA CHE “VUOLE PRENDERSI I PIENI POTERI IN MODO PIÙ FELPATO DI COME VOLEVA FARE SALVINI AL PAPEETE…”

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Articolo di Miriam Di Peri per “la Repubblica” - Estratti

 

salvini renzi

È solo un gigantesco gioco delle parti che fa comodo a tutto il centrodestra». Matteo Renzi guarda alla crisi diplomatica tra Italia e Francia e non ha dubbi: «Questi qui stanno rappresentando l'immagine della vecchia Italietta che speravamo di avere archiviato».

 

Perché parla di "gioco delle parti"?

«Perché a Salvini serve strizzare l'occhio ai sovranisti francesi e a Giorgia Meloni serve vestire i panni della saggia che richiama all'ordine gli esponenti della sua coalizione».

 

C'era da aspettarsi questa reazione dalla Francia?

matteo salvini matteo renzi

«Il problema è che Macron pensa di avere a che fare con un Paese normale: immagina che una frase del genere detta da un rappresentante delle istituzioni di un Paese alleato sia inaccettabile. E ha ragione, perché in un Paese normale lo sarebbe.

 

Con la Francia noi abbiamo siglato il patto del Quirinale: un'alleanza vera, non sancita nelle campagne dello Champagne, ma nella sede della presidenza della Repubblica. Capisco quella reazione, Macron utilizza il linguaggio della diplomazia, Meloni quello della demagogia».

 

Il ministro degli Esteri sostiene che non sia un caso diplomatico.

«Allora siamo tranquilli, se i rapporti con gli alleati li tiene Antonio Tajani non c'è di che preoccuparsi. Io provo imbarazzo, perché uno si sforza di considerare la politica estera dell'Italia seria e invece è un grande "bar dello sport". Tajani è talmente insignificante che a dargli ascolto sembra non succeda mai niente, mentre abbiamo il mondo che brucia, da Kiev a Gaza, dal Congo al Sud Est asiatico. E intanto qui ci si accapiglia per parole dette solo per strizzare l'occhio all'elettorato. Praticamente la stessa cosa successa coi No vax».

 

(...)

matteo renzi giorgia meloni

Dal Meeting di Cl Draghi ha parlato di un'Europa "marginale". Cosa ne pensa?

«Condivido totalmente la sua analisi. È interessante come un uomo che viene dal mondo dell'economia sostenga la necessità di una riforma dell'economia. Dal canto nostro, lo diciamo da tempo: occorre pensare agli Stati uniti d'Europa.

 

Quella di Draghi è una critica all'Ue fatta da un europeista non da un sovranista come Salvini. L'Ue avrebbe avuto bisogno di altro, non della leadership di un'algida burocrate come von der Leyen. (...)

 

Pensa che un accordo tra Russia e Ucraina sia possibile?

matteo salvini matteo renzi

«Quando c'è di mezzo Trump, tutto è imprevedibile. Gli Stati uniti di Trump ci hanno abituato a repentini cambi di posizione su tutto, da Zelensky a Putin. Penso che così come gli entusiasmi erano smodati dopo l'Alaska, sia da evitare la preoccupazione di oggi.

 

Può succedere di tutto: questa vicenda o si risolve con la politica e la diplomazia, o non si risolve per nulla. Io ho votato a favore dell'invio di armi all'Ucraina convintamente: senza il nostro sostegno la Russia sarebbe già a Kiev. Ma sarebbe servito, e l'ho sempre detto, anche un inviato europeo che costruisse le condizioni per la pace. Non sappiamo cosa accadrà a fronte dell'imprevedibilità degli scenari».

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI NEL 2015 - MANIFESTAZIONE CONTRO RENZI

Nel frattempo, in Italia, state lavorando per costruire un'alternativa politica nei prossimi anni. Ci riuscirete?

«Sì, ne sono convinto. Mai come in questo momento Trump può aiutarci».

 

Aiutarvi?

«Questa destra mostra il suo volto trumpiano, Meloni vuole prendersi i pieni poteri in modo più felpato di come voleva fare Salvini al Papeete. Laddove la gente subisce le politiche trumpiane sulla sua pelle, cambia rotto, come in Canada o in Australia. Questa partita richiede generosità e non personalismi.

 

antonio tajani al meeting di rimini

Penso che sia ammirevole lo sforzo di Elly Schlein di costruire alleanze in tutte le regioni al voto. Il M5S e Avs, entrambi molto più a sinistra di me, ci sono. Quel che manca è la costruzione di una casa più riformista e moderata. Questo è il nostro sforzo. E sono ottimista».

MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI NEL 2015 - FRONTE ANTI RENZI GIORGIA MELONI E MATTEO RENZI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA antonio tajani al meeting di riminirenzi melonirenzi meloni