giuseppe conte

CON-TE, PARTIRÒ? COL CAZZO! - PRIMA AMBIZIONE: SOPRAVVIVERE A PALAZZO CHIGI FINO A LUGLIO 2021 QUANDO MATTARELLA NON POTRÀ PIÙ SCIOGLIERE LE CAMERE PER SEI MESI PER L'ELEZIONE DEL SUO SUCCESSORE - SECONDA AMBIZIONE: LA NASCITA DI UN PROPRIO PARTITO IN GRADO DI SCOMPAGINARE GLI EQUILIBRI DEL PD E M5S. GIÀ IN CANTIERE I PRIMI DIECI CIRCOLI. AL LAVORO TIPINI FINI COME GLI EX-GRILLINI DE FALCO E FIORAMONTI E I DEMOCRISTI TABACCI E SANZA - COSÌ GIUSEPPI ANDRA' A FAR COMPAGNIA A DINI, MONTI, RENZI, TUTTI PARTITI FRA SQUILLI DI TROMBA E MAI ARRIVATI AL TRAGUARDO

1 - «CON-TE», È PRONTO IL PARTITO FONDATO DA EX 5S E VECCHI DC

Stefano Zurlo per “il Giornale”

 

conte mattarella

CON-TE. Un gioco di parole per un partito nuovo che cerca strada. Nella progressiva frantumazione dell' universo grillino, il premier prova a capitalizzare la sua esperienza a Palazzo Chigi e costruisce un contenitore a sua immagine e somiglianza.

 

Donatella e Lamberto Dini

In fondo, non è il primo a inerpicarsi per quella via lastricata di ambizioni e desiderio di grandeur e così Giuseppi si mette nella scia di Lamberto Dini, Mario Monti, Matteo Renzi, tutti partiti fra squilli di tromba e arrivati al traguardo con risultati disastrosi o comunque deludenti.

ROMANO PRODI E MARIO MONTI

 

Giuseppi cospira con due mani: in una ci sono diversi soggetti della diaspora grillina, nell' altra prototipi democristiani che hanno attraversato come Talleyrand tutte le stagioni e sono rimasti in piedi sotto tutti i cieli.

 

Per ora si parla di una decina di circoli in gestazione, embrione del futuribile movimento e si fanno alcuni nomi che mescolano e rimescolano ere geologiche diverse: Bruno Tabacci, alfiere storico della Dc dalla solida formazione economica, presidente negli anni Ottanta della Regione Lombardia, poi ancora «piccolo chimico» nel laboratorio dell' innovazione politica fino all' ultima creatura uscita come un nanetto: il Centro democratico; con Tabacci si misura il comandante Gregorio De Falco, quello del celeberrimo «salga a bordo, c...!», rivolto al fuggiasco Schettino nel disastro della Concordia.

 

MARXISTI PER TABACCI

De Falco ha avuto una seconda vita ancorandosi ai corsari grillini ed è diventato senatore. Poi si è scocciato delle troppe curve e controcurve di Di Maio & soci, ha disobbedito ed è stato espulso. Ora è un ex, alla ricerca di un' altra rotta. L' ha trovata?

 

Ancora, nel parterre di Conte si muove Lorenzo Fioramonti, il professore Cinque stelle con cattedra in Sudafrica e per una breve stagione, nientemeno, ministro dell' Istruzione, prima di dimettersi in polemica perché in cassa aveva risorse insufficienti, fondare un suo movimento, Eco, con venature green ma ad impatto zero, pur coprendo un mercato privo di offerta, scomparire infine dai radar.

de falco

 

Ancora, nel cantiere si aggirano altri nomi provenienti da storie diverse: Angelo Sanza, altro esemplare Dc di lunghissimo corso, sottosegretario con Andreotti, Cossiga e addirittura Fanfani, Alessandro Fusacchia, deputato di estrazione radicale, a suo tempo ghostwriter di Emma Bonino.

 

angelo sanza

Tutti insieme a Conte. Anzi, a CON-TE. Il calembour propone il nome del presidente del Consiglio, ma srotola vocali e consonanti offrendo una lettura complementare che vezzeggia il cittadino elettore, lo invita a fidarsi, a giocare la carta della partecipazione dando il proprio appoggio al premier che ha governato con la destra e ora va avanti con la sinistra.

 

luigi di maio lorenzo fioramonti 1

Nel tempo, il presidente del Consiglio si è sganciato dalla tutela grillina e si è avvicinato all' orbita del Pd. La nuova formazione, se dovesse debuttare, potrebbe affiancare il Pd in un eventuale governo, catturando consensi e voti nel mondo moderato e nella pancia profonda del Paese, sempre alla ricerca di punti di riferimento.

 

Ma dopo il terremoto dell' epidemia, i dpcm e le faq, con la crisi economica alle porte, è davvero difficile azzardare previsioni. La Lega, lontana dalle piazze, ha perso nei sondaggi alcuni punti percentuali, ma l' impressione è che la faglia del voto sia destinata a subire altre scosse e altri assestamenti. Nulla è ancora definito.

E i contiani, nel dubbio, vanno avanti con provette e alambicchi.

 

matteo renzi assemblea nazionale di italia viva 7

2 - L’AMBIZIONE DIETRO IL LIBRO DEI SOGNI

Stefano Folli per “la Repubblica”

 

Nelle ultime ore si erano rincorse voci non prive di logica, se si riflette su chi può averle messe in giro. Voci che indicavano Giuseppe Conte come verosimile candidato sindaco di Roma dell' asse Pd-5S. Ma ascoltando ieri pomeriggio il presidente del Consiglio annunciare un imponente programma di riforme, la conclusione era solo una: l' uomo ha ben altre ambizioni che sostituire Virginia Raggi in Campidoglio.

 

La prima ambizione è sopravvivere alla testa dell' esecutivo fino all' inizio del semestre bianco, quando il capo dello Stato non potrà più sciogliere le Camere.

Si parla quindi del luglio 2021, tra poco più di un anno.

 

Un periodo che Conte ritiene di poter riempire con la gestione dei fondi europei, pochi o tanti che siano (probabilmente meno del previsto).

 

VIGNETTA GIANNELLI - RENZI E ITALIA VIVA

Di qui il libro dei sogni illustrato in diretta tv e definito "piano di rinascita" (dove sarebbe opportuna un po' di memoria storica nella scelta dei termini, se non altro per rispetto verso Tina Anselmi, Giovanni Spadolini e la loro battaglia contro Licio Gelli e la P2).

 

Se al premier riuscisse di evitare le trappole destinate a insidiarlo nei prossimi quattro mesi, quando si farà sentire il morso della crisi economica sulle imprese e le famiglie, potrebbe persino proseguire la navigazione verso la legge di bilancio e oltre.

 

Vedremo. Certo, la creatività non gli manca. Si è posto come protagonista assoluto della fase 3, interprete ottimista del prossimo futuro, lasciando in ombra la sua coalizione: Pd, 5S, LeU restano sullo sfondo e non si sa quanto abbiano gradito.

LUCA BIZZARRI E L'INQUADRATURA SBILANCIATA PER FAR ENTRARE ROCCO CASALINO

 

Sta di fatto che le iniziative passano da Palazzo Chigi, con l' annuncio del calendario d' incontri con le "parti sociali", le "menti brillanti" e, sembra di capire, i tecnici del fatidico "gruppo Colao". Tutti insieme per avviare una ricostruzione che in effetti, se le parole riflettessero davvero la realtà, assomiglierebbe a una resurrezione post-bellica. Sul piano mediatico i contorni dell' operazione sono chiari.

 

S' intende che un' ambizione così esplicita poggia su gambe politiche deboli: il governo 5S-Pd ha dimostrato finora di non saper guardare verso un orizzonte lungo.

conte casalino

 

D' altra parte, non sembra proprio che Conte abbia voglia di coinvolgere l' opposizione, nonostante certi segnali da Berlusconi, perché teme di veder crollare il suo castello di carte. Difficile dargli torto, considerando il clima tutt' altro che propizio a esperimenti di unità nazionale.

 

In sintesi, il presidente del Consiglio punta su se stesso. Ha perso punti nel gradimento popolare, ma quelli che gli restano costituiscono un' arma politica da mettere sul tavolo al momento opportuno. Alla fine del semestre bianco si svolgerà, come è ovvio, l' elezione del successore di Mattarella.

 

conte casalino

In questa legislatura Pd, M5S, LeU e "responsabili" hanno sulla carta i voti per far passare il loro candidato. Un premier che arrivasse a quella data ancora impegnato nel "piano di rinascita", al di là dei risultati concreti, sarebbe un' ipotesi non trascurabile.

 

Specie se fosse in grado di minacciare come alternativa la nascita di una lista elettorale personale in grado di raccogliere il 12-14 per cento e scompaginare molti equilibri. Perché mai quest' uomo dovrebbe essere contento di farsi smistare sul binario del Campidoglio? Piacerebbe al Pd giocare questa carta: salvare l' alleanza con i 5S e riprendersi Palazzo Chigi. Ma la partita è più complessa.

conte casalino