RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Marco Antonellis per Dagospia
nicola zingaretti giuseppe conte
Conte, alla fine della riunione con regioni e parti sociale, verso le 18, ha avuto un confronto (alcuni testimoni dicono "animato") con Rocco Casalino per capire quali fossero quelle "fonti di Palazzo Chigi" riportate dall'Ansa che davano la notizia della chiusura delle scuole fino al 15 marzo. Qui ci sono due versioni: o lo stesso Casalino, magari lasciandosi andare ad una decisione ancora non ratificata, oppure qualche ministro autorevole del Pd, in primis ovviamente Dario Franceschini, il capo delegazione del partito.
Il Pd spingeva infatti da giorni su questa presa di posizione molto dura: "È il momento della politica con la P maiuscola" spiegano dal Nazareno. Bisogna ascoltare i tecnici ma poi è la politica che deve assumersi le sue responsabilità di fronte al paese e, soprattutto, metterci la faccia senza badare troppo ai sondaggi che difficilmente premieranno la chiusura delle scuole (esattamente come ha subito fatto Zingaretti andando ieri sera ospite da Bruno Vespa).
D'altra parte, a quanto apprende Dagospia, tre giorni orsono era stato lo stesso segretario dem che aveva fatto intuire a sindacati e Confindustria riuniti al Nazareno la possibile chiusura delle scuole. C'è un antefatto, però. Il Lazio, infatti, è stata la prima Regione oltre un mese fa ad aver avuto i primi casi di Coronavirus, la coppia cinese poi curata alla Spallanzani. E da quel giorno, ogni mattina Zingaretti fa una riunione mattutina con i vertici dello Spallanzani e il suo assessore Alessio D'Amato.
E proprio da lì, gli sono arrivate le pressanti richieste di chiudere scuole, cinema, teatri, per evitare il rischio dello scoppio di focolai anche a Roma, la Capitale d'Italia (inutile dire che se l'epidemia colpisse forte nella capitale si paralizzerebbero i gangli vitali e istituzionali del paese).
C'è stato però uno scontro anche a Palazzo Chigi, dove Walter Ricciardi, consulente di Palazzo Chigi e uomo di punta dell'Oms in Italia, era scettico su una misura così drastica, considerando che in molte regioni italiane non c'è stato nessun contagiato. Per alcune ore c'è stata questa impasse, risolta poi solamente alle 18 di pomeriggio quando Conte, si è presentato nella sala stampa di Palazzo Chigi ad annunciare, finalmente, le misure draconiane.
E il Quirinale? Ovviamente osserva attentamente le mosse del Governo e, i soliti bene informati, giurano che molto presto dirà la sua, come peraltro auspicato da moltissimi cittadini. Nel frattempo dal Colle sperano vivamente di vedere la politica nazionale finalmente unità nella battaglia al Coronavirus e c'è chi intravede proprio la manina del Colle nella scelta di "Giuseppi" di convocare le opposizioni a Palazzo Chigi. "In questo momento per il bene del paese non si può prescindere da un approccio bipartisan" è il refrain che proviene dagli ambienti quirinalizi.
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